Olimpiadi di una volta/6: Liliana Tagliaferri, 'di corsa' a Londra ed Helsinki
Sembrava un grande sogno per una ragazza ventenne partecipare alle Olimpiadi di Londra del 1948. Così è stato per Liliana Tagliaferri, lecchese con abitazione in piazza Garibaldi, che nel 1956 si è trasferita a Como lavorando come capo sala dell’ospedale Sant’Anna: è stata azzurra dei 100 piani e della staffetta 4 x 100 anche ai Giochi di Helsinki 1952.
A 14 anni, in pieno periodo bellico, Liliana aveva iniziato a fare atletica a Bergamo. L’aria sportiva era in famiglia con nonno Francesco e il padre Paolo, impegnati nella Canottieri Lecco. La ragazza esplose atleticamente nel dopoguerra 1945/1946 a Milano, con gli allenamenti al Giuriati e all’Arena; conquistò titoli tricolore assoluti nei 100 piani e nella staffetta, partecipando a gare nazionali ed internazionali.Liliana Tagliaferri, in un’intervista del 1992, dichiarò: “Ricordo con nostalgia l’atletica, che a una ragazza di allora ha dato modo di vedere il mondo e di incontrare tanta gente. Sono contenta che Lecco mi abbia nel cuore tanti anni dopo aver cambiato casa per ragioni di lavoro. Tra l’altro per una specializzazione della mia professione sono tornata per studi e perfezionamento a Londra dove ero stata con gli azzurri per i giochi olimpici”.
Liliana Tagliaferri portò i suoi ricordi in un incontro promosso nel 1968 dall’assessore allo sport Renato Corbetta e dedicato ai lecchesi partecipanti alle Olimpiadi. Si svolse presso l’allora ex cinema Marconi di via Ongania, divenuto oggi Ticozzi. Giovanni Bartolozzi, non dimenticato presidente emerito degli ufficiali in congedo, può ricordare che Liliana “era una mia tifosa perché quando l’oratorio san Luigi presso la basilica organizzava i tornei estivi io rappresentavo il quartiere delle case ferrovieri, l’attuale viale Turati. La squadra di calcio si trovava alla trattoria della Pesa, sull’angolo attuale tra via Pasubio e via Petrarca, della famiglia Limonta. Io giocavo in quella formazione. Liliana aveva amici nel locale. Era un angolo della vecchia Lecco, al termine dell’abitato; la strada si proiettava oltre, lungo il solitario tracciato tra i prati verso il valico di Santo Stefano, sotto il San Martino”.
L’avv. Arnaldo Ruggiero, decano dei giornalisti nostrani, ha lasciato scritto nelle sue memorie su Londra ’48 dove fu presente come esperto di remo: “Tutti gli italiani presenti per i giochi olimpici furono invitati a un ricevimento offerto dall’ambasciatore Tommaso Gallarati Scotti. Ritrovai Liliana Tagliaferri che sapevo trovarsi a Londra, mentre lei restò sorpresa dalla presenza di un concittadino amico del padre alla Canottieri Lecco”.
A 14 anni, in pieno periodo bellico, Liliana aveva iniziato a fare atletica a Bergamo. L’aria sportiva era in famiglia con nonno Francesco e il padre Paolo, impegnati nella Canottieri Lecco. La ragazza esplose atleticamente nel dopoguerra 1945/1946 a Milano, con gli allenamenti al Giuriati e all’Arena; conquistò titoli tricolore assoluti nei 100 piani e nella staffetta, partecipando a gare nazionali ed internazionali.Liliana Tagliaferri, in un’intervista del 1992, dichiarò: “Ricordo con nostalgia l’atletica, che a una ragazza di allora ha dato modo di vedere il mondo e di incontrare tanta gente. Sono contenta che Lecco mi abbia nel cuore tanti anni dopo aver cambiato casa per ragioni di lavoro. Tra l’altro per una specializzazione della mia professione sono tornata per studi e perfezionamento a Londra dove ero stata con gli azzurri per i giochi olimpici”.
Liliana Tagliaferri portò i suoi ricordi in un incontro promosso nel 1968 dall’assessore allo sport Renato Corbetta e dedicato ai lecchesi partecipanti alle Olimpiadi. Si svolse presso l’allora ex cinema Marconi di via Ongania, divenuto oggi Ticozzi. Giovanni Bartolozzi, non dimenticato presidente emerito degli ufficiali in congedo, può ricordare che Liliana “era una mia tifosa perché quando l’oratorio san Luigi presso la basilica organizzava i tornei estivi io rappresentavo il quartiere delle case ferrovieri, l’attuale viale Turati. La squadra di calcio si trovava alla trattoria della Pesa, sull’angolo attuale tra via Pasubio e via Petrarca, della famiglia Limonta. Io giocavo in quella formazione. Liliana aveva amici nel locale. Era un angolo della vecchia Lecco, al termine dell’abitato; la strada si proiettava oltre, lungo il solitario tracciato tra i prati verso il valico di Santo Stefano, sotto il San Martino”.
L’avv. Arnaldo Ruggiero, decano dei giornalisti nostrani, ha lasciato scritto nelle sue memorie su Londra ’48 dove fu presente come esperto di remo: “Tutti gli italiani presenti per i giochi olimpici furono invitati a un ricevimento offerto dall’ambasciatore Tommaso Gallarati Scotti. Ritrovai Liliana Tagliaferri che sapevo trovarsi a Londra, mentre lei restò sorpresa dalla presenza di un concittadino amico del padre alla Canottieri Lecco”.
A.B.