Olimpiadi di una volta/5: a Tokyo con la Guzzi anche il pugile Ermanno Fasoli

La novità della Moto Guzzi di Mandello del Lario alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 è stata quella di portare, accanto ai canottieri già medaglia d’oro a Londra e a Melbourne, un pugile: era Ermanno Fasoli. Aveva 21 anni e vinse i primi incontri, ma venne superato nei quarti di finale. Ricordava quella edizione dei Giochi come uno dei momenti migliori della sua carriera, non priva di risultati e di soddisfazioni, che si è svolta nella categoria super leggeri con 134 incontri da dilettante e 56 da professionista. Ha iniziato giovanissimo, nel 1957 a 14 anni, con la prima sfida al cinema Ariston, nel Villaggio di Germanedo in Lecco; è poi stato campione dilettanti con vittoria a Roma, medaglia di bronzo ai campionati europei del 1965 a Berlino e nello stesso anno ai Mondiali dei militari a Monaco.
fasoli_ermanno.jpg (243 KB)
Passato professionista, Fasoli ha conquistato il titolo tricolore dei super leggeri nel 1969 e lo ha mantenuto sino al 1972, dopo averlo messo in palio nove volte. Dilettante della Moto Guzzi, è poi entrato in un’altra società del lecchese, la Cademartori di Introbio. Si trovò affidato alla regia di Firmino De Marcellis e Renato Corbetta, quest’ultimo già tanto impegnato in precedenza nel gruppo sportivo mandellese e in tante sue memorabili iniziative come il raduno internazionale dei “guzzini” nel 1948: venne registrato un record eccezionale di partecipanti alla “punzonatura” che avveniva nel vasto piazzale della Piccola Velocità scalo merci ferrovie di via Amendola a Lecco.
In un’intervista di fine Novecento, quando per ragioni di lavoro si era trasferito da Mandello a Bergamo dove operava come agente di commercio, Fasoli ebbe modo di dichiarare: “Mi piace sempre la boxe, ma vedo gli incontri in televisione”. L’ultimo pugilato per lui è avvenuto nel 1972 a Parigi.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.