PAROLE CHE PARLANO/189
Cantiere
Chi sarebbe disposto a credere che tra i cantieri e i cavalli castrati esiste una stretta relazione? Probabilmente nessuno, eppure le cose stanno proprio così visto che cantiere deriva dal latino cantherius, cavallo castrato, a sua volta riconducibile al greco kanthélios, asino da soma.
Va subito precisato che il termine ha assunto il significato odierno in tempi relativamente recenti. Per i Romani, il cantiere era solo il cavallo castrato, la cui docilità lo rendeva perfetto per trasportare materiali di ogni genere lì dove vi erano costruzioni in atto. Col tempo, visto l’uso che si faceva di questi cavalli, sono state chiamate cantieri le travi di sostegno, come quelle dei tetti. Nel Settecento furono le darsene e gli arsenali a essere chiamati in modo esclusivo cantieri, e per lungo tempo non fu necessario, come oggi, specificare che il luogo dove si costruiscono le navi è un cantiere “navale” e non “edile”. Da questi grandi laboratori legati alla navigazione, che in Italia sono sempre stati all’avanguardia, il termine è stato prestato a tutti i centri di costruzione.
Attualmente ne facciamo anche un uso figurato, per cui mettiamo in cantiere un progetto, un’impresa, una legge o una riforma.
Nonostante oggi, per loro fortuna, non usiamo più animali da soma, abbiamo mantenuto qualche ricordo dei tempi passati e continuiamo a chiamare cavalletti quegli oggetti usati in particolare nei cantieri per formare impalcature provvisorie.