Lecco: la strada per Campo de' Boi per ora... si perde e basta
La nuova strada per Campo de’ Boi avrebbe dovuto essere completata quest’anno. In realtà la conclusione è ben lontana, il cantiere è aperto ma i lavori sono fermi: se ne accorgono gli escursionisti diretti alla “ Madonnina” che in più di un punto si trovano in difficoltà con il vecchio sentiero cancellato in alcuni tratti mentre alcuni tronchi abbattuti interrompono il percorso. Al momento nessuno è in grado di dire quando possano riprendere i lavori, tanto meno quando la strada sarà finita. E quindi saranno rimessi in ordine in quei boschi e ripristinato il sentiero. Quella nuova strada, peraltro già contestata in sé stessa, continua dunque a far parlare e ad alimentare polemiche.
Di fatto, i ritardi sono dovuti ai disaccordi tra i proprietari dei terreni interessati dal tracciato. Ci sono state trattative, sono state interrotte e sono poi riprese. Il cantiere è stato aperto, chiuso, riaperto e nuovamente chiuso. Si discute ancora alla ricerca di un accordo, ma il periodo estivo ha bloccato tutto e ci dovrebbe riaggiornare alla fine delle vacanze.
La richiesta di realizzare la nuova strada – da Falghera alla “Madonnina” passando per il Ponte della Tenaglia – è del 2020. Per realizzare l’opera è stato costituito il consorzio deli “Amici di Campo de’ boi” che raccoglie una quarantina di proprietari di baite e terreni della località e anche l’Unicalce, l’azienda estrattiva che è proprietaria del complesso dell’ex collegio. Nel 2021 è arrivata l’autorizzazione e il consorzio ha individuato l’impresa. Tempi di realizzazione previsti, tre anni. Sennonché, tutto si è fermato.
Per raggiungere Campo de’ Boi esiste già una strada percorribile da mezzi fuoristrada che sale da Germanedo e Neguccio. E’ di proprietà privata della famiglia Manzoni. Secondo i rappresentanti del consorzio, sarebbero stati gli attriti sorti con la proprietà proprio sull’utilizzo della carrozzabile esistente a far propendere per un nuovo tracciato. Circostanza negata dai Manzoni per i quali la decisione di realizzare il nuovo collegamento sarebbe invece determinata da altre ragioni.Quali siano i motivi reali, comunque, una volta partiti, i lavori per la nuova strada si sono pressoché subito fermati. Prima per un esposto presentato dalla stessa famiglia Manzoni al Corpo forestale per il presunto taglio di alcuni alberi in terreni di loro proprietà. Poi, per la conformità del tracciato reale rispetto a quello indicato nel progetto.
Rispetto allo scorso anno, poco è cambiato. Allo stato, ci è limitati ai lavori di sbancamento delle ruspe per un tratto di 800 metri dei 900 previsti dal progetto. In attesa che si arrivi a un accordo tra le parti, tutto resterà sostanzialmente fermo.
Più volte è stato sollecitato l’intervento comunale, ma da Palazzo Civico si è sottolineato come il Comune nulla può fare, trattandosi di un’opera su proprietà privata e di un contenzioso tra soggetti privati.
Nel frattempo, dobbiamo tenerci il bosco scempiato e il sentiero alterato.
Di fatto, i ritardi sono dovuti ai disaccordi tra i proprietari dei terreni interessati dal tracciato. Ci sono state trattative, sono state interrotte e sono poi riprese. Il cantiere è stato aperto, chiuso, riaperto e nuovamente chiuso. Si discute ancora alla ricerca di un accordo, ma il periodo estivo ha bloccato tutto e ci dovrebbe riaggiornare alla fine delle vacanze.
La richiesta di realizzare la nuova strada – da Falghera alla “Madonnina” passando per il Ponte della Tenaglia – è del 2020. Per realizzare l’opera è stato costituito il consorzio deli “Amici di Campo de’ boi” che raccoglie una quarantina di proprietari di baite e terreni della località e anche l’Unicalce, l’azienda estrattiva che è proprietaria del complesso dell’ex collegio. Nel 2021 è arrivata l’autorizzazione e il consorzio ha individuato l’impresa. Tempi di realizzazione previsti, tre anni. Sennonché, tutto si è fermato.
Per raggiungere Campo de’ Boi esiste già una strada percorribile da mezzi fuoristrada che sale da Germanedo e Neguccio. E’ di proprietà privata della famiglia Manzoni. Secondo i rappresentanti del consorzio, sarebbero stati gli attriti sorti con la proprietà proprio sull’utilizzo della carrozzabile esistente a far propendere per un nuovo tracciato. Circostanza negata dai Manzoni per i quali la decisione di realizzare il nuovo collegamento sarebbe invece determinata da altre ragioni.Quali siano i motivi reali, comunque, una volta partiti, i lavori per la nuova strada si sono pressoché subito fermati. Prima per un esposto presentato dalla stessa famiglia Manzoni al Corpo forestale per il presunto taglio di alcuni alberi in terreni di loro proprietà. Poi, per la conformità del tracciato reale rispetto a quello indicato nel progetto.
Rispetto allo scorso anno, poco è cambiato. Allo stato, ci è limitati ai lavori di sbancamento delle ruspe per un tratto di 800 metri dei 900 previsti dal progetto. In attesa che si arrivi a un accordo tra le parti, tutto resterà sostanzialmente fermo.
Più volte è stato sollecitato l’intervento comunale, ma da Palazzo Civico si è sottolineato come il Comune nulla può fare, trattandosi di un’opera su proprietà privata e di un contenzioso tra soggetti privati.
Nel frattempo, dobbiamo tenerci il bosco scempiato e il sentiero alterato.
D.C.