Olimpiadi di una volta/3: l'inviato 'speciale' lecchese Aronne Anghileri

È il giornalista sportivo Aronne Anghileri quello che può annoverare le maggiori presenze di un lecchese alle Olimpiadi come inviato speciale sul “fronte” delle gare. Nuotatore e giocatore di pallanuoto della Canottieri negli anni stupendi del 1950 per la società bluceleste, è stato, soprattutto, allenatore della mitica formazione delle ondine con Francoletti, Solari, le sorelle Tucci e altre, che non ebbero rivali in Italia per la conquista dello scudetto tricolore nel campionato nazionale a squadre e per i record individuali in varie specialità.
anghileri_aronne.jpg (154 KB)
Aronne Anghileri in tribuna stampa a Tokyo 1964

Aronne lasciò Lecco nel 1957 per entrare nella redazione della Gazzetta dello Sport. Ha poi abitato a Cologno Monzese ed è scomparso all’età di 87 anni in quest’ultima città; fino al 1994 aveva scritto del nuoto azzurro e non solo. Significativo il gesto di donare il suo monumentale archivio alla facoltà di Scienze motorie di Verona; è stato più volte premiato come benemerito in senso assoluto della Canottieri Lecco. Inviato speciale alle Olimpiadi, Aronne è stato per la prima volta presente a quelle di Roma nel 1960.
Ricordi particolari sono rimasti a Tokio 1964. Aronne dichiarava: “Tutti gli italiani presenti alle Olimpiadi di Tokio, dagli atleti ai giornalisti, furono invitati a bordo dell’incrociatore Andrea Doria ormeggiato nel porto della capitale. Era una domenica mattina e venne celebrata la Messa sulla tolda della nave. Sono stato avvicinato da una giovane suora che mi chiese dove poteva incontrare i Canottieri della Guzzi di Mandello del Lario, essendo lei di Lecco. Risposi, sorpreso, che ero anch’io di quelle parti. La religiosa era missionaria di Maria Bambina a Tokio e me ne presentò altre italiane presenti con lei”. Aronne non ricordava il cognome. Le ricerche portarono alla sua identificazione come Maria (al secolo Albertina) Viganò, missionaria per anni in Giappone, che nel 1992 risultava economa generale delle suore di Maria Bambina presso la casa generalizia di via Santa Sofia a Milano. In quel periodo abitavano ancora a Lecco il fratello e la sorella con altri parenti.
Nel 1968, in Messico, il taccuino olimpico di Aronne Anghileri segnava l’incontro con l’allenatore azzurro di canottaggio che veniva da Lecco, dalle file della Canottieri, e che abitava a Dongo: era Pietro Galli e portò alla medaglia d’oro la coppia Baran-Sambo. Nella formazione della pallanuoto della Canottieri, che disputava gli incontri nella darsena locale allora meno gremita di imbarcazione a vela e a motore, Aronne Anghileri ricordava i compagni di squadra Del Pino, Luciano Rosa, Ferruccio Anghileri, Frigerio, Guido Anghileri e Ruggiero, figlio del noto avvocato Arnaldo, che come giornalista di canottaggio è stato presente per TuttoSport alle Olimpiadi del 1948 a Londra e a Roma 1960.
banner ramobannercentromela-62580.gif
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.