Olimpiadi di una volta/2: il '2 senza' di Saverio e Gamba a Helsinki 1952

I soci più anziani e fedeli della Canottieri Lecco possono ricordare “il 2 senza” di Antonio Saverio ed Angelo Gamba che indossò la maglia azzurra alle Olimpiadi di Helsinki del 1952. Erano passati oltre trent’anni dai Giochi di Anversa del 1920, che avevano visto l’impegno sui remi del prestigioso Nino Castelli, al quale la città ha dedicato una via in quartiere San Giovanni e la SEL ha intitolato il rifugio ai Piani di Artavaggio, sopra Moggio in Valsassina. Castelli era stato anche un grande atleta nello sci, tanto da meritare la dedica di una "baita" pochi anni dopo la sua scomparsa avvenuta in ancor giovane età. Nel 1992 del 2 senza di Helsinki c’era Antonio Saverio, classe 1932. Bruno Gamba, più anziano di tre anni del compagno di remo, era invece venuto a mancare nel 1987.
“Ricordo benissimo quell’Olimpiade – dichiarò Saverio in un’intervista –. Avevo vinto con il compianto Bruno tutte le selezioni per la Nazionale azzurra. Ci trovammo nel lungo viaggio con i canottieri della Moto Guzzi di Mandello del Lario, già famosi per la vittoria a Londra quattro anni prima. Fu una "traversata" in treno interminabile, durata cinque giorni fino a Helsinki”.
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Come sono andate le Olimpiadi nel 1952 per il 2 senza della Canottieri Lecco? Venne superato in semifinale solo per un soffio, classificato al terzo posto dopo due fortissimi armi: Stati Uniti e URSS. Antonio Saverio aggiungeva: “Se ripenso a quella prova sono ancora convinto di essere arrivato secondo e non terzo, come la giuria classificò l’armo italiano”.
Saverio tornò a Lecco con il compagno Angelo Gamba con la grossa soddisfazione di avere indossato la maglia azzurra e di avere portato il nome della città alle Olimpiadi. Venne poi chiamato al servizio militare di leva in artiglieria da montagna ed è stato impossibile per lui continuare a remare. Tornò alla Canottieri dopo aver lasciato la penna nera e riprese il remo su quel lago dove aveva iniziato allievo a 14 anni.
Antonio Saverio, dopo la grande soddisfazione della maglia azzurra a Helsinki, ricordava come sua vittoria migliore quella sulle acque lecchesi nelle classiche regate internazionali di autunno. Vinse nel 4 sul campo di gara da Pradello al Brick-Malpensata, di fronte al pubblico amico che gremiva le tribune ancora oggi esistenti sul lungolago Cadorna. Gare, queste ultime, cessate nel 1968/1970 ed entrate nei ricordi con armi famosi di numerose provenienze. Erano, infatti, considerate prove internazionali di chiusura della stagione del remo, tali da richiamare i migliori equipaggi. Diverse squadre giungevano a Lecco con una settimana in anticipo e svolgevano gli allenamenti sulle acque lecchesi. C’era un insolito movimento nel dolce autunno del Lario: non mancavano gli spettatori durante le prove, e divenne famoso quel detto di un curioso sulle tribune che gridò “Sono proprio forti… sembrano motoscafi…”.
A.B.
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