Valmadrera: a Villa Gavazzi l'addio al prof. Della Porta fondatore di AIRC e IFOM

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Il professor Giuseppe Della Porta (Foto: IFOM)
"Una vita dedicata alla ricerca oncologica e alla sua famiglia, uomo intelligente e lungimirante, capace di dialogo e attento ascoltatore, compagno di una vita, papà sempre presente, nonno affettuoso". Poche, selezionate, parole, in testa al necrologio, provano a condensare la lunga esistenza di un luminare.
E' mancato quest'oggi, a 98 anni, il professor Giuseppe Della Porta, co-fondatore con Umberto Veronesi, tanto dell'Associazione per la Ricerca sul Cancro (AIRC), tanto della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (FIRC), contribuendo anche, negli anni '90, con altri, ad avviare l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO), di cui diventa Direttore Scientifico e poi, dal 1994 al 2011, Coordinatore per la Ricerca.  Suo anche un altro progetto, datato 1998, sempre nel medesimo ambito, sempre animato dalla volontà di trovare cure contro quel "brutto male", bestia dei nostri tempi: la creazione dell'Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, dedicato a svolgere ricerca di base ad alta tecnologia in stretta collaborazione con lo IEO stesso, il San Raffaele, l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e l'Università degli studi di Milano. Di IFOM - questa la sigla - il professor Della Porta è stato Presidente per vent'anni, dal 1998 al 2018, per poi assumere il titolo di Presidente Onorario.
Tra le altre cariche che ha rivestito, anche quella di Membro del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Superiore di Sanità (Roma) e del Comitato Scientifico dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Lione). 
L'ultimo saluto gli verrà tributato lunedì 5 agosto alle 10 a Villa Gavazzi a Valmadrera. Lascia la compagna Patrizia Strambio de Castillia (discendente della famiglia di setaioli di cui storica dimora di via Manzoni porta il nome), Alessandra con Oscar e Carola con Francesco oltre ai nipoti Michele, Sofia, Elena e Irene.
Classe 1926, nato a Milano - città che nel 2012 lo ha omaggiato con l'Ambrogino d'oro, per il suo impegno nella ricerca e per le sue straordinarie capacità - dopo la laurea conseguita alla Statale e aver mosso i primi passi nel laboratorio dell'ateneo meneghino, Dalla Porta - "Beppe", come indicato con semplicità sulle carte funebri - scelse di migrare negli USA, per proseguire la sua carriera scientifica alla Chicago Medical School. E pensare, come ha ricordato anche in un'intervista rilasciata in occasione del suo 90° compleanno, che da ragazzo voleva fare l'agricoltore, suggestionato da uno zio che possedeva una tenuta. 
Tornato in Italia, a inizio anni '60, ha contribuito all'avvio della Divisione di Oncologia Sperimentale all'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, assumendo la carica di Direttore. "Nella mia vita sono stato fortunato — aveva sostenuto, con umulità, a commento della sua carriera — Oggi sono necessari più coraggio e più risorse nella ricerca rispetto al passato".
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