PAROLE CHE PARLANO/188

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Persiana

La persiana, intesa come serramento esterno per finestre, deriva chiaramente il suo nome dalla Persia, dove era molto in uso per chiudere ogni apertura verso l’esterno. Il suo scopo era di lasciare passare un po’ di luce, impedendo la vista da fuori, ma non il contrario.

Sembra che furono i commercianti veneziani a importarne l’uso a Venezia, probabilmente in epoca medievale. In questa città, nel giro di poco tempo, le persiane divennero così popolari che non c’era praticamente casa che non ne avesse una. Fu così che tutti cominciarono a chiamarle soprattutto veneziane. Con questo nome si diffusero in tutta Europa, essendo associato all'eleganza e al prestigio della Repubblica di Venezia.

Ma l’antica funzione delle persiane di creare una barriera visiva unidirezionale fece sì che, in alcune regioni d'Italia, le persiane furono anche chiamate gelosie, per sottolineare il desiderio di lasciare fuori dal proprio nucleo familiare qualsiasi sguardo estraneo e indiscreto.

Esiste anche un altro termine per definire questi serramenti: imposte. Qualcuno pensa che sia legato a strane tasse o balzelli imposti al loro utilizzo; in realtà, il termine “imposta” deriva dal verbo latino impōnĕre, porre sopra, e infatti le persiane sono poste sui muri delle case. Anche le tasse, meno piacevolmente, sono tributi "posti sopra" da uno Stato o da un'autorità pubblica sui redditi, sui beni o sulle transazioni economiche di cittadini e imprese, per questo hanno anch’esse il nome di imposte. Ma in quest’ultimo caso nulla hanno a che fare con la persiana e con la gelosia.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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