Linee Lecco: verso la soluzione delle criticità, ma meno "autoritarismo" da parte del Comune
Affrontare le criticità legate a Linee Lecco e soprattutto trovare una soluzione. Questo lo scopo della mozione presentata giovedì sera a Palazzo Bovara dalle forze di minoranza che sarà poi sottoposta al voto del consiglio comunale la prossima settimana. Il testo del documento è stato illustrato dal primo firmatario, il consigliere di Lecco ideale - Lecco merita di più Simone Brigatti, e ripercorre le criticità emerse negli ultimi anni: la proroga della gestione in house dei parcheggi, le compensazioni per le opere pubbliche che il Comune ha “appaltato alla società”, il problema della “palazzina abusiva” della Piccola, il tema del calcolo sulle percentuali dei parcheggi che incide sul bilancio di Linee Lecco. “Vogliamo trovare una soluzione a questi problemi e conoscere le posizioni che hanno rispettivamente Linee Lecco e l’amministrazione, consapevoli che il Comune ha delle responsabilità sulla società” ha sottolineato Brigatti. Il sindaco Mauro Gattinoni si è detto fin da subito disponibile ad accogliere le richieste dell’opposizione: “Una mozione impegnativa come questa è la sintesi di una serie di elementi, alcuni oggettivamente problematici, altri che non lo sono affatto, alcuni di tipo tecnico e altri di tipo politico, ma noi dobbiamo concentrarci sulla mozione che ritengo condivisibile anche perché gran parte del dispositivo è già in atto”.
Il primo cittadino ha quindi aggiunto alcune “precisazioni”. In particolare Gattinoni ha messo l’accento sulle “relazioni generali tra proprietà e società”, spiegando che “la proprietà - ovvero il Comune - ha in questi mesi messo in atto il proprio esercizio di indirizzo e di controllo e sono emersi degli aspetti che richiedono delle migliorie”. Sulla palazzina alla Piccola, ha aggiunto, “il Comune si è assunto le proprie responsabilità e questo apre la strada ad una possibilità di recuperare l’edificio senza che ciò crei danno a Linee Lecco”. Invece più delicato è il tema dell’in house: “Nella gestione dei servizi pubblici quella dell’in house, rispetto alla gara, è una modalità che rappresenta una sorta di eccezione che va motivata in maniera molto decisa”, da qui questa lunga istruttoria prima del rinnovo.
Rispetto alla contestazione sul calcolo delle percentuali che la società deve a Palazzo Bovara per la gestione dei posteggi, Gattinoni ha sottolineato che “questa è solo una parte del problema del debito che la società ha verso il Comune” e per quanto riguarda la compensazione delle opere pubbliche realizzate da Linee Lecco ha chiarito che “c’è un vizio di fondo, si sarebbe dovuto ampliare il contratto di servizio. Quella della compensazione è tuttavia una strada che si può percorrere”. Rimproverando un po’ l’opposizione il sindaco ha concluso dicendo che è “improprio e di cattivo gusto fomentare contrapposizioni tra Comune e società se non altro perché la società è al 100% del Comune e o si vince insieme o si perde insieme”.
Nonostante le aperture, le varie forze di minoranza si sono dimostrate ancora molto battagliere, rivendicando il proprio ruolo nell’aver stimolato una discussione sul tema. “La mozione è un pretesto per far discutere di una cosa di cui non si aveva molta intenzione di discutere e senza voler polemizzare è una questione imbarazzante - ha commentato Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - Non facciamo gli ipocriti, abbiamo visto tutti gli scontri tra amministrazione e società, il direttore Salvatore Cappello è andato via dopo 30 anni nel peggior modo possibile e lo stesso farà il presidente Mauro Frigerio dopo otto anni. Gli errori si ripetono uno dopo l’altro e bisogna assumersene la responsabilità politica senza scaricare tutto sui tecnici”.
Il leghista Stefano Parolari è tornato sul tema della gestione in house dei parcheggi, sottolineando che la decisione di percorrere una strada piuttosto che un’altra dipende esclusivamente dalla volontà politica. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Filippo Boscagli ha definito la situazione surreale: “Ci sono stati troppi errori nella gestione dei rapporti con Linee Lecco, non bisognava arrivare a questo punto. Chiediamo un ravvedimento operoso per arrivare a una quadra e trovare un’altra via per andare avanti con una partecipata che garantisce un servizio pubblico essenziale”.
Molte rassicurazioni sono arrivate dalla maggioranza, col dem Pietro Regazzoni che ha proposto che la commissione seconda si occupi di più di questi temi, Alberto Anghileri (sinistra) che ha ribadito che la gestione dei parcheggi deve rimanere in house a Linee Lecco, Paolo Galli che ha ricordato quanto sia importante salvaguardare la partecipata visto il lavoro che l’amministrazione è chiamata a fare sul trasporto pubblico locale.
Punto dolente, la palazzina abusiva alla Piccola. “Il ricorso al Tar è stato deciso dal Cda all’unanimità, ciò non significa che vogliamo perseguire le vie legali ad ogni costo, siamo ben disponibili ad accordo extra giudiziale e a trovare soluzione condivisa. Tuttavia abbiamo passato un anno a non ricevere indicazioni chiare, fino alla risposta ricevuta lo scorso 23 maggio dal segretario Mario Spoto che di fronte ad un mio ennesimo sollecito ha scritto: ‘Bene, facciamo partire il rapporto alla Procura per abuso’. Una comunicazione che delegittima le istituzioni e ha causato una ferita che va ricucita. Linee Lecco è disposta a ricucire ma deve esserci meno autoritarismo e più collaborazione da parte di qualche dirigente del Comune”.
Il primo cittadino ha quindi aggiunto alcune “precisazioni”. In particolare Gattinoni ha messo l’accento sulle “relazioni generali tra proprietà e società”, spiegando che “la proprietà - ovvero il Comune - ha in questi mesi messo in atto il proprio esercizio di indirizzo e di controllo e sono emersi degli aspetti che richiedono delle migliorie”. Sulla palazzina alla Piccola, ha aggiunto, “il Comune si è assunto le proprie responsabilità e questo apre la strada ad una possibilità di recuperare l’edificio senza che ciò crei danno a Linee Lecco”. Invece più delicato è il tema dell’in house: “Nella gestione dei servizi pubblici quella dell’in house, rispetto alla gara, è una modalità che rappresenta una sorta di eccezione che va motivata in maniera molto decisa”, da qui questa lunga istruttoria prima del rinnovo.
Rispetto alla contestazione sul calcolo delle percentuali che la società deve a Palazzo Bovara per la gestione dei posteggi, Gattinoni ha sottolineato che “questa è solo una parte del problema del debito che la società ha verso il Comune” e per quanto riguarda la compensazione delle opere pubbliche realizzate da Linee Lecco ha chiarito che “c’è un vizio di fondo, si sarebbe dovuto ampliare il contratto di servizio. Quella della compensazione è tuttavia una strada che si può percorrere”. Rimproverando un po’ l’opposizione il sindaco ha concluso dicendo che è “improprio e di cattivo gusto fomentare contrapposizioni tra Comune e società se non altro perché la società è al 100% del Comune e o si vince insieme o si perde insieme”.
Nonostante le aperture, le varie forze di minoranza si sono dimostrate ancora molto battagliere, rivendicando il proprio ruolo nell’aver stimolato una discussione sul tema. “La mozione è un pretesto per far discutere di una cosa di cui non si aveva molta intenzione di discutere e senza voler polemizzare è una questione imbarazzante - ha commentato Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - Non facciamo gli ipocriti, abbiamo visto tutti gli scontri tra amministrazione e società, il direttore Salvatore Cappello è andato via dopo 30 anni nel peggior modo possibile e lo stesso farà il presidente Mauro Frigerio dopo otto anni. Gli errori si ripetono uno dopo l’altro e bisogna assumersene la responsabilità politica senza scaricare tutto sui tecnici”.
Il leghista Stefano Parolari è tornato sul tema della gestione in house dei parcheggi, sottolineando che la decisione di percorrere una strada piuttosto che un’altra dipende esclusivamente dalla volontà politica. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Filippo Boscagli ha definito la situazione surreale: “Ci sono stati troppi errori nella gestione dei rapporti con Linee Lecco, non bisognava arrivare a questo punto. Chiediamo un ravvedimento operoso per arrivare a una quadra e trovare un’altra via per andare avanti con una partecipata che garantisce un servizio pubblico essenziale”.
Molte rassicurazioni sono arrivate dalla maggioranza, col dem Pietro Regazzoni che ha proposto che la commissione seconda si occupi di più di questi temi, Alberto Anghileri (sinistra) che ha ribadito che la gestione dei parcheggi deve rimanere in house a Linee Lecco, Paolo Galli che ha ricordato quanto sia importante salvaguardare la partecipata visto il lavoro che l’amministrazione è chiamata a fare sul trasporto pubblico locale.
La parola, infine, è andata anche ai diretti interessati, i referenti di Linee Lecco. Alla commissione erano presenti il nuovo direttore Marco Santarelli, che ha “incassato” i tanti auguri di buon lavoro e assicurato la propria massima disponibilità all’ascolto e alla conoscenza reciproca, e il presidente uscente Mauro Frigerio che si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Come in altre occasioni, Frigerio ha ricordato la grave situazione in cui versa, non solo a Lecco, il Tpl, sottolineando come il Covid abbia causato una "catena di ripercussioni che non si è ancora fermata” ma soprattutto come Linee Lecco e con essa il Comune siano chiamati a sobbarcarsi costi che non riguardano solo il territorio del lecchese. “Il Tpl non regge più, la sostenibilità può essere garantita solo con un grossissimo finanziamento del governo centrale”. Rispetto ai parcheggi il presidente ha assicurato che il percorso di revisione del contratto è a buon punto e che gli investimenti della società sono consistenti e migliorativi per tutta la città.
Punto dolente, la palazzina abusiva alla Piccola. “Il ricorso al Tar è stato deciso dal Cda all’unanimità, ciò non significa che vogliamo perseguire le vie legali ad ogni costo, siamo ben disponibili ad accordo extra giudiziale e a trovare soluzione condivisa. Tuttavia abbiamo passato un anno a non ricevere indicazioni chiare, fino alla risposta ricevuta lo scorso 23 maggio dal segretario Mario Spoto che di fronte ad un mio ennesimo sollecito ha scritto: ‘Bene, facciamo partire il rapporto alla Procura per abuso’. Una comunicazione che delegittima le istituzioni e ha causato una ferita che va ricucita. Linee Lecco è disposta a ricucire ma deve esserci meno autoritarismo e più collaborazione da parte di qualche dirigente del Comune”.
M.V.