Valmadrera: in Aula i primi... attacchi personali. Colombo chiede rispetto
Silenti al consiglio d'insediamento, chiuso senza un loro intervento di ringraziamento agli elettori o di buon lavoro all'amministrazione, i membri di Ascolto Valmadrera hanno invece preso la parola tutti “a commento” delle linee programmatiche presentate ieri sera, nella seconda seduta dell'assise.
Il sindaco Cesare Colombo è stato chiamato infatti a ribadire in Aula, non solo le priorità della sua Giunta – l'asilo nido, la passeggiata a lago, l'area feste e la caserma dei vvf - e una serie di ulteriori interventi previsti dal programma elettorale - dal percorso running al Rio Torto alla riapertura del bar della biblioteca, dall'estensione dei premi per il merito scolastico agli universitari al recupero dell'antico mulino, elencati passando in rassegna i diversi ambiti d'azione - ma anche il metodo e lo stile con cui intende operare, ripartendo da una massima del Cardinal Ravasi sulla “pazienza” già utilizzata all'esordio in fascia tricolore. Invocato così il dialogo e il rispetto reciproco, con l'invito a essere d'esempio, anche quanto a toni, per la cittadinanza.
Auspici disattesi, come con educazione fatto notare dallo stesso Colombo, già nel primo giro di interventi della minoranza. Non tanto dalla consigliera Mirella Pungitore (che si è limitata a ringraziare chi le ha accordato il voto) e dal collega Elio Bartesaghi (che ha sottolineare come continuerà a girare per il paese, scusandosi anticipatamente se “romperà le scatole” poi ai dipendenti comunali) e nemmeno da Mauro Dell'Oro, apparso comunque quasi sgradevole nel rimproverare Colombo per una bottiglietta d'acqua davanti alla postazione del sindaco, non ecologica a detta dell'esponente dell'opposizione, non sua ma messa lì da qualcun altro come da replica del primo cittadino.
A “tambureggiare” sono stati più che altro il capogruppo Alessandro Leidi e Alberto Maria Locatelli, con il primo pronto a sottolineare come sarà l'operato della Giunta a determinare se l'opposizione porterà o meno la pazienza chiesta dal borgomastro, evidenziando altresì la necessità di un cambio di passo da parte di Colombo. “Lei è il sindaco, lei è il responsabile” la sottolineatura di chi avrebbe voluto conquistare la poltrona, restando invece in minoranza.
Ancor più “pungente” Locatelli, tornato in assise a distanza di anni dall'ultima volta: ha dapprima chiesto uno spazio fisico in comune per le riunioni di Ascolto e ha poi annunciato “cinque anni di serata informazione, che potrà assumere anche i toni della denuncia” per coinvolgere i cittadini e contribuire alle prossime elezioni a ridurre l'astensionismo per arrivare ad attaccare, mettendola sul piano della competenza, l'assessore esterno Antonio Rusconi – “non può esserci una delega da personal trainer” - e l'assessore Marcello Butti, a cui sono state assegnate “deleghe difficili e di poca assonanza con le altre” quali personale e commercio. E, sempre in tema suddivisione dei compiti in maggioranza, Locatelli ha avuto da ridire anche sulle attribuzioni ai singoli assessori, con uno spacchettamento che a suo giudizio metterà in difficoltà gli uffici, nonché sulla composizione stessa della Giunta, con le stesse persone del precedente quinquennio.
“Sono contento che gli esponenti minoranza abbiano dato disponibilità a confronto - ha affermato, nel riprendere la parola Colombo - Se partiamo però citando frasi poco felici e giudicando le competenze di alcune persone, forse non lo stiamo facendo con il piede giusto” la sua chiosa,
ritenendo di non dover difendere l'assessore Rusconi in riferimento alle sue capacità, ma tenendo altresì a sottolineare come la minoranza abbia dimenticato una laurea in Scienze Politiche dell'assessore Butti. Chiedendo di evitare dunque attacchi personali, il sindaco ha anche ricordato all'opposizione, come siano stati i valmadreresi, con l'esercizio del voto, a scegliere, indirizzando l'attribuzione degli incarichi fiduciari.
Con compostezza – ma anche con decisione – infine Colombo si è detto rammaricato circa le battute sul suo dover essere sindaco da solo, respingendo anche l'insinuazione – mossa in altro contesto – di chi lo riteneva “teleguidato” con suggerimenti via telefono nell'ambito di un confronto con lo sfidante. Per farlo, con orgoglio, ha sintetizzato in quattro parole il suo percorso scolastico e lavorativo, per sostenere come sia in grado di esprimersi da solo.
Sollecitando franchezza e trasparenza, il primo cittadino si è infine detto “disposto a ripartire, con un piglio diverso”, chiedendo però rispetto.
Un ultimo appunto sulla sala in Comune chiesta da Locatelli: basta prenotarla, la risposta, quasi banale, del sindaco.
Il sindaco Cesare Colombo è stato chiamato infatti a ribadire in Aula, non solo le priorità della sua Giunta – l'asilo nido, la passeggiata a lago, l'area feste e la caserma dei vvf - e una serie di ulteriori interventi previsti dal programma elettorale - dal percorso running al Rio Torto alla riapertura del bar della biblioteca, dall'estensione dei premi per il merito scolastico agli universitari al recupero dell'antico mulino, elencati passando in rassegna i diversi ambiti d'azione - ma anche il metodo e lo stile con cui intende operare, ripartendo da una massima del Cardinal Ravasi sulla “pazienza” già utilizzata all'esordio in fascia tricolore. Invocato così il dialogo e il rispetto reciproco, con l'invito a essere d'esempio, anche quanto a toni, per la cittadinanza.
Auspici disattesi, come con educazione fatto notare dallo stesso Colombo, già nel primo giro di interventi della minoranza. Non tanto dalla consigliera Mirella Pungitore (che si è limitata a ringraziare chi le ha accordato il voto) e dal collega Elio Bartesaghi (che ha sottolineare come continuerà a girare per il paese, scusandosi anticipatamente se “romperà le scatole” poi ai dipendenti comunali) e nemmeno da Mauro Dell'Oro, apparso comunque quasi sgradevole nel rimproverare Colombo per una bottiglietta d'acqua davanti alla postazione del sindaco, non ecologica a detta dell'esponente dell'opposizione, non sua ma messa lì da qualcun altro come da replica del primo cittadino.
A “tambureggiare” sono stati più che altro il capogruppo Alessandro Leidi e Alberto Maria Locatelli, con il primo pronto a sottolineare come sarà l'operato della Giunta a determinare se l'opposizione porterà o meno la pazienza chiesta dal borgomastro, evidenziando altresì la necessità di un cambio di passo da parte di Colombo. “Lei è il sindaco, lei è il responsabile” la sottolineatura di chi avrebbe voluto conquistare la poltrona, restando invece in minoranza.
Ancor più “pungente” Locatelli, tornato in assise a distanza di anni dall'ultima volta: ha dapprima chiesto uno spazio fisico in comune per le riunioni di Ascolto e ha poi annunciato “cinque anni di serata informazione, che potrà assumere anche i toni della denuncia” per coinvolgere i cittadini e contribuire alle prossime elezioni a ridurre l'astensionismo per arrivare ad attaccare, mettendola sul piano della competenza, l'assessore esterno Antonio Rusconi – “non può esserci una delega da personal trainer” - e l'assessore Marcello Butti, a cui sono state assegnate “deleghe difficili e di poca assonanza con le altre” quali personale e commercio. E, sempre in tema suddivisione dei compiti in maggioranza, Locatelli ha avuto da ridire anche sulle attribuzioni ai singoli assessori, con uno spacchettamento che a suo giudizio metterà in difficoltà gli uffici, nonché sulla composizione stessa della Giunta, con le stesse persone del precedente quinquennio.
“Sono contento che gli esponenti minoranza abbiano dato disponibilità a confronto - ha affermato, nel riprendere la parola Colombo - Se partiamo però citando frasi poco felici e giudicando le competenze di alcune persone, forse non lo stiamo facendo con il piede giusto” la sua chiosa,
ritenendo di non dover difendere l'assessore Rusconi in riferimento alle sue capacità, ma tenendo altresì a sottolineare come la minoranza abbia dimenticato una laurea in Scienze Politiche dell'assessore Butti. Chiedendo di evitare dunque attacchi personali, il sindaco ha anche ricordato all'opposizione, come siano stati i valmadreresi, con l'esercizio del voto, a scegliere, indirizzando l'attribuzione degli incarichi fiduciari.
Con compostezza – ma anche con decisione – infine Colombo si è detto rammaricato circa le battute sul suo dover essere sindaco da solo, respingendo anche l'insinuazione – mossa in altro contesto – di chi lo riteneva “teleguidato” con suggerimenti via telefono nell'ambito di un confronto con lo sfidante. Per farlo, con orgoglio, ha sintetizzato in quattro parole il suo percorso scolastico e lavorativo, per sostenere come sia in grado di esprimersi da solo.
Sollecitando franchezza e trasparenza, il primo cittadino si è infine detto “disposto a ripartire, con un piglio diverso”, chiedendo però rispetto.
Un ultimo appunto sulla sala in Comune chiesta da Locatelli: basta prenotarla, la risposta, quasi banale, del sindaco.
A.M.