Lecco-Bergamo: Ghezzi dal commissario, ma 'il tracciato sarà quello, senza modifiche'
La mozione sarà ripresentata. E la prossima volta sarà portata in votazione, mettendo così la maggioranza nelle condizioni di doversi esprime, in un senso o nell'altro. Il gruppo d'opposizione Calolziocorte BeneComune, nell'annunciare la riproposizione del documento, di fatto ha già ribadito la propria posizione. Vuole impegnare l'amministrazione a chiedere agli enti competenti di ridisegnare il tracciato del secondo lotto della Lecco-Bergamo, passando a monte dell'abitato, con sbocco non in via Sassi ma direttamente a Sala, al Ponte Cesare Cantù, accorpando di fatto alla così detta Variante San Girolamo anche la Variante Lavello, sua naturale prosecuzione, ad oggi solo tracciata sulla carta. Evidente lo scopo: evitare il cantiere nel cuore del paese e gli espropri preannunciati secondo il progetto “mandato avanti” dal Commissario Straordinario per le opere olimpiche di Milano-Cortina 2026, quale soggetto delegato al decidere e scongiurare al contempo la deviazione del traffico in zona Monastero, senza la tempestiva concretizzazione anche del “passante” successivo.
Sulla questione si è tornati ieri sera in consiglio comunale, su impulso del sindaco. In apertura della seduta, nello spazio dedicato alle comunicazioni, Marco Ghezzi ha infatti reso noto l'esito dell'incontro avuto nei giorni scorsi direttamente con il Commissario, alla presenza del suo vice Aldo Valsecchi e dell'assessore Dario Gandolfi oltre che del presidente vicario della Provincia di Lecco Mattia Micheli. Lo scorso aprile, infatti, dopo aver portato in discussione la mozione della minoranza, il primo cittadino aveva proposto il ritiro del testo a fronte del suo impegno a interloquire preventivamente con ANAS, per capire se tecnicamente quanto chiesto da BeneComune fosse possibile, senza rischiare di perdere le (cospicue) risorse già messe a disposizione a (parziale) copertura dei costi dell'agognato secondo lotto.
“Visto che ANAS in realtà è l'appaltatore, la società che prende il lavoro dal Commissario, sono passato direttamente al Commissario” ha esordito Ghezzi, per giustificare il cambio di riferimento, rendendo noto come lo stesso abbia ribadito come il suo mandato sia limitato al tratto Chiuso-Lavello, alla Variante San Girolamo dunque, la stessa a suo tempo appaltata dalla Provincia ad un'impresa della galassia Salini, prima del contenzioso che ha bloccato il cantiere (con la vicenda giudiziaria chiusasi solo recentemente a distanza di anni in favore dell'azienda).
“Il tracciato sarà quello senza modifiche” ha scandito Ghezzi, puntualizzando però come una possibilità per rifare il progetto da capo c'è: “azzerare quanto fatto fino a ora”, cominciando dal rivedere gli strumenti urbanistici del Comune di Calolzio e degli altri enti coinvolti, fino alla Provincia, strumenti urbanistici che ad oggi prevedono – sulla carta – la Lecco-Bergamo secondo un determinato percorso, approvato a suo tempo dal CIPE (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Rinunciando anche ai finanziamenti già assicurati, che andrebbero dunque, poi, richiesti e riottenuti. “Lascio giudicare a voi cosa succederebbe...” il commento del borgomastro, ricordando come in ballo ci siano 159 milioni di euro già riservati all'opera, con l'integrazione dello stanziamento già in predicato con la Legge di Bilancio.
Sollecitato dal capogruppo d'opposizione Sonia Mazzoleni, Ghezzi ha altresì chiarito come durante l'incontro con il Commissario, il Comune di Calolzio non ha espresso alcuna posizione, non essendo quella la sede e trattandosi tra l'altro di una decisione da prendere coralmente con gli altri interessati a cominciare da Lecco e Vercurago, nella consapevolezza che la Variante alla sp639 è un'opera di interesse non solo prettamente locale.
In ogni caso, per arrivare alla cantierizzazione del progetto ora sul tavolo, dovrà essere indetta una nuova conferenza dei servizi (orientativamente entro la fine dell'anno) e dovrà essere preso in esame “uno studio di fattibilità definitivo, con importo esatto e l'individuazione degli edifici che dovranno essere interessati dall'operazione” ha aggiunto ancora il sindaco, riferendo anche di aver riscontrato una “discreta sensibilità” da parte della struttura del Commissario in riferimento proprio ai disagi che patiranno i residenti degli stabili che dovranno essere espropriati, avendo avanzato una serie di domande mirate proprio ad avere sul punto garanzie, come da richiesta dei coinvolti stessi.
Come anticipato, ascoltata la “relazione”, la consigliera Mazzoleni ha chiuso il discorso annunciando la riproposizione, al prossimo consiglio comunale, dell'ordine del giorno alla base dell'aggiornamento reso in Aula.
Sulla questione si è tornati ieri sera in consiglio comunale, su impulso del sindaco. In apertura della seduta, nello spazio dedicato alle comunicazioni, Marco Ghezzi ha infatti reso noto l'esito dell'incontro avuto nei giorni scorsi direttamente con il Commissario, alla presenza del suo vice Aldo Valsecchi e dell'assessore Dario Gandolfi oltre che del presidente vicario della Provincia di Lecco Mattia Micheli. Lo scorso aprile, infatti, dopo aver portato in discussione la mozione della minoranza, il primo cittadino aveva proposto il ritiro del testo a fronte del suo impegno a interloquire preventivamente con ANAS, per capire se tecnicamente quanto chiesto da BeneComune fosse possibile, senza rischiare di perdere le (cospicue) risorse già messe a disposizione a (parziale) copertura dei costi dell'agognato secondo lotto.
“Visto che ANAS in realtà è l'appaltatore, la società che prende il lavoro dal Commissario, sono passato direttamente al Commissario” ha esordito Ghezzi, per giustificare il cambio di riferimento, rendendo noto come lo stesso abbia ribadito come il suo mandato sia limitato al tratto Chiuso-Lavello, alla Variante San Girolamo dunque, la stessa a suo tempo appaltata dalla Provincia ad un'impresa della galassia Salini, prima del contenzioso che ha bloccato il cantiere (con la vicenda giudiziaria chiusasi solo recentemente a distanza di anni in favore dell'azienda).
“Il tracciato sarà quello senza modifiche” ha scandito Ghezzi, puntualizzando però come una possibilità per rifare il progetto da capo c'è: “azzerare quanto fatto fino a ora”, cominciando dal rivedere gli strumenti urbanistici del Comune di Calolzio e degli altri enti coinvolti, fino alla Provincia, strumenti urbanistici che ad oggi prevedono – sulla carta – la Lecco-Bergamo secondo un determinato percorso, approvato a suo tempo dal CIPE (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Rinunciando anche ai finanziamenti già assicurati, che andrebbero dunque, poi, richiesti e riottenuti. “Lascio giudicare a voi cosa succederebbe...” il commento del borgomastro, ricordando come in ballo ci siano 159 milioni di euro già riservati all'opera, con l'integrazione dello stanziamento già in predicato con la Legge di Bilancio.
Sollecitato dal capogruppo d'opposizione Sonia Mazzoleni, Ghezzi ha altresì chiarito come durante l'incontro con il Commissario, il Comune di Calolzio non ha espresso alcuna posizione, non essendo quella la sede e trattandosi tra l'altro di una decisione da prendere coralmente con gli altri interessati a cominciare da Lecco e Vercurago, nella consapevolezza che la Variante alla sp639 è un'opera di interesse non solo prettamente locale.
In ogni caso, per arrivare alla cantierizzazione del progetto ora sul tavolo, dovrà essere indetta una nuova conferenza dei servizi (orientativamente entro la fine dell'anno) e dovrà essere preso in esame “uno studio di fattibilità definitivo, con importo esatto e l'individuazione degli edifici che dovranno essere interessati dall'operazione” ha aggiunto ancora il sindaco, riferendo anche di aver riscontrato una “discreta sensibilità” da parte della struttura del Commissario in riferimento proprio ai disagi che patiranno i residenti degli stabili che dovranno essere espropriati, avendo avanzato una serie di domande mirate proprio ad avere sul punto garanzie, come da richiesta dei coinvolti stessi.
Come anticipato, ascoltata la “relazione”, la consigliera Mazzoleni ha chiuso il discorso annunciando la riproposizione, al prossimo consiglio comunale, dell'ordine del giorno alla base dell'aggiornamento reso in Aula.
A.M.