Lecco Jazz Festival: i numeri sono una mezza stonatura
Forse è ora di misurare gli entusiasmi e i successi, se lo sono, senza sventolare cifre. Quasi 6000 presenze per il Festival del Jazz a Lecco sono un successo se fosse stato per un unico appuntamento. Per 17 appuntamenti forse conviene buttarsi sulla qualità delle esibizioni, degli ospiti, dei musicisti, non sui numeri.
I numeri dicono che sono stati di media poco più di 350 spettatori, facendo finta di non vedere che 700 erano in un unico concerto, quello di Paolo Fresu, eccellente ed eccellenza del Jazz sul lungolago. Un concerto riservato a chi pagava un biglietto.
Siamo sicuri sicuri che 300 spettatori non paganti legittimino un'integrazione così chiassosa da parte del Comune al suono di trombe sentite sul palco dai musici Jazz? L'aspetto positivo è casomai la micro diffusione dei concerti che ne permettono e ne hanno permesso l'ascolto in più occasioni, in più luoghi e a più persone l'eventuale o riconosciuta qualità ma quasi 6000 persone per una Città così grande e in queste settimane così frequenta in termini numerici è più che una mezza stonatura, purtroppo
I numeri dicono che sono stati di media poco più di 350 spettatori, facendo finta di non vedere che 700 erano in un unico concerto, quello di Paolo Fresu, eccellente ed eccellenza del Jazz sul lungolago. Un concerto riservato a chi pagava un biglietto.
Siamo sicuri sicuri che 300 spettatori non paganti legittimino un'integrazione così chiassosa da parte del Comune al suono di trombe sentite sul palco dai musici Jazz? L'aspetto positivo è casomai la micro diffusione dei concerti che ne permettono e ne hanno permesso l'ascolto in più occasioni, in più luoghi e a più persone l'eventuale o riconosciuta qualità ma quasi 6000 persone per una Città così grande e in queste settimane così frequenta in termini numerici è più che una mezza stonatura, purtroppo
Roberto Valsecchi