Lecco, bilancio: i tagli approdano in Aula, approvata la 'salvaguardia'
Il taglio delle risorse operato dalla legge di Bilancio a danno degli enti locali è stato doppiamente protagonista del consiglio comunale di lunedì sera. Il gruppo di maggioranza "Con la sinistra cambia Lecco" ha infatti presentato un ordine del giorno che sollecita la giunta e il sindaco a “protestare” contro questa misura nelle sedi opportune. “La legge 213 del 2023 colpisce esplicitamente i Comuni che hanno avuto dei fondi dal Pnrr e in questo modo ostacola l’operatività delle strutture e delle opere in corso di realizzazione perché i tagli previsti vanno a colpire la spesa corrente - ha spiegato Lorenzo Vassena nel presentare il provvedimento - Lo Stato dovrebbe dare più risorse a chi ha ottenuto i fondi del Pnrr proprio per far funzionare meglio questi investimenti, invece non solo non ne dà in più ma ne toglie e lo fa fin da subito, dal bilancio 2024 a fronte peraltro di un aumento delle spese militari senza eguali”.
Il taglio previsto dalla legge di Bilancio per il Comune di Lecco vale 1.000.020 mila euro fino al 2028, circa 204mila euro all’anno. "Il Comune costruisce un nuovo asilo grazie al Pnrr, ma potrebbe non aver le risorse per pagare il personale del nuovo asilo e anche di quelli già esistenti” ha aggiunto.
Fattore Lecco, con Mattia Bernasconi, ha appoggiato l’ordine del giorno criticando fortemente il criterio scelto per fare questi tagli, ovvero la correlazione col Pnrr, e anche l’impatto che essi avranno sulla parte corrente del bilancio. “È chiaro che a livello governativo c’è una difficoltà a gestire il Pnrr e oggi rischiamo di mettere in crisi la possibilità di mantenere le opere costruite col Pnrr” ha aggiunto il capogruppo dem Pietro Regazzoni.
“Apprezzo anche l’ordine del giorno, ma il nostro è un Paese così - ha commentato dalla minoranza Stefano Parolari - Dovreste farvi il segno della croce con il gomito perché questo è l’unico momento in cui ai Comuni danno i soldi e non li tolgono, perché i soldi dal Governo sono stati sempre e solo tagliati”.
Dal canto suo il sindaco Mauro Gattinoni ha assicurato che si è già attivato: “Con altri 250 sindaci della Lombardia, che da sola ha subito 47 milioni di tagli per il solo anno in corso, abbiamo chiesto una correttiva per posticipare di un anno questa misura. Ricordo che i Comuni sono i soggetti pubblici che stanno tenendo in piedi gli obiettivi di raggiungimento del Pnrr, questa manovra è una contraddizione politica che colpisce i cittadini togliendo dei soldi già messi a bilancio”.
In parte corrente la variazione registra maggiori spese per 1.600.000 euro finanziate da corrispondenti capitoli in entrata: 1,3 milioni di trasferimenti dallo Stato e dalla Regione, 100mila euro di giroconto dell’Iva e 250mila avanzo di amministrazione vincolato. Un’altra parte di spesa di 1.750.000 euro di cui 450mila euro sono trasferimenti allo Stato proprio per i tagli imposti dal Governo, per questione della Mab e per la Torre Viscontea e 550mila euro sono maggiori spese non previste circa il contratto con Silea e un adeguamento Istat dovuto all’agenzia del Trasporto Pubblico Locale. Il tutto finanziato riducendo le previsioni di spesa. In conto capitale ci saranno minori entrate per 400mila dagli oneri di urbanizzazione e dalle alienazioni che saranno compensate con l’avanzo di amministrazione.
Un’ulteriore critica al Governo da parte del gruppo consiliare di Sinistra è stata lanciata dal consigliere Daniele Blaseotto nel presentare la battaglia referendaria lanciata per abrogare la legge sull’autonomia differenziata: “Non si può non essere contro l’autonomia differenziata. È una legge contro il buon senso e solo ideologica. Davanti ai grossi problemi che abbiamo nel Paese, dall’economia alla scuola, dalla sanità alle politiche ambientali, il nostro Parlamento ha scelto di frammentare il suo operato in 20 soluzioni operative insostenibili e ingovernabili”.
Il taglio previsto dalla legge di Bilancio per il Comune di Lecco vale 1.000.020 mila euro fino al 2028, circa 204mila euro all’anno. "Il Comune costruisce un nuovo asilo grazie al Pnrr, ma potrebbe non aver le risorse per pagare il personale del nuovo asilo e anche di quelli già esistenti” ha aggiunto.
Fattore Lecco, con Mattia Bernasconi, ha appoggiato l’ordine del giorno criticando fortemente il criterio scelto per fare questi tagli, ovvero la correlazione col Pnrr, e anche l’impatto che essi avranno sulla parte corrente del bilancio. “È chiaro che a livello governativo c’è una difficoltà a gestire il Pnrr e oggi rischiamo di mettere in crisi la possibilità di mantenere le opere costruite col Pnrr” ha aggiunto il capogruppo dem Pietro Regazzoni.
“Apprezzo anche l’ordine del giorno, ma il nostro è un Paese così - ha commentato dalla minoranza Stefano Parolari - Dovreste farvi il segno della croce con il gomito perché questo è l’unico momento in cui ai Comuni danno i soldi e non li tolgono, perché i soldi dal Governo sono stati sempre e solo tagliati”.
Dal canto suo il sindaco Mauro Gattinoni ha assicurato che si è già attivato: “Con altri 250 sindaci della Lombardia, che da sola ha subito 47 milioni di tagli per il solo anno in corso, abbiamo chiesto una correttiva per posticipare di un anno questa misura. Ricordo che i Comuni sono i soggetti pubblici che stanno tenendo in piedi gli obiettivi di raggiungimento del Pnrr, questa manovra è una contraddizione politica che colpisce i cittadini togliendo dei soldi già messi a bilancio”.
Infatti, nella Salvaguardia degli equilibri di assestamento generale di bilancio 2024-2025-2026 illustrata dall’assessore Roberto Pietrobelli e approvata sempre lunedì sera, si registra anche una minore entrata per questa spending review. “A differenza delle altre variazioni, quella di luglio ha il compito di attestare la sussistenza degli equilibri di bilancio, quindi nella delibera si da atto che la gestione finanziaria dell’ente non presenta disavanzo, che il fondo crediti di dubbia esigibilità è stato adeguato alle previsioni assestate, che il fondo contenzioso è ritenuto congruo e che ciascun dirigente ha effettuato la puntuale ricognizione rispetto alle esigenze dei propri servizi in vista del 31 dicembre, rispetto alla quale ha richiesto variazioni”.
In parte corrente la variazione registra maggiori spese per 1.600.000 euro finanziate da corrispondenti capitoli in entrata: 1,3 milioni di trasferimenti dallo Stato e dalla Regione, 100mila euro di giroconto dell’Iva e 250mila avanzo di amministrazione vincolato. Un’altra parte di spesa di 1.750.000 euro di cui 450mila euro sono trasferimenti allo Stato proprio per i tagli imposti dal Governo, per questione della Mab e per la Torre Viscontea e 550mila euro sono maggiori spese non previste circa il contratto con Silea e un adeguamento Istat dovuto all’agenzia del Trasporto Pubblico Locale. Il tutto finanziato riducendo le previsioni di spesa. In conto capitale ci saranno minori entrate per 400mila dagli oneri di urbanizzazione e dalle alienazioni che saranno compensate con l’avanzo di amministrazione.
Un’ulteriore critica al Governo da parte del gruppo consiliare di Sinistra è stata lanciata dal consigliere Daniele Blaseotto nel presentare la battaglia referendaria lanciata per abrogare la legge sull’autonomia differenziata: “Non si può non essere contro l’autonomia differenziata. È una legge contro il buon senso e solo ideologica. Davanti ai grossi problemi che abbiamo nel Paese, dall’economia alla scuola, dalla sanità alle politiche ambientali, il nostro Parlamento ha scelto di frammentare il suo operato in 20 soluzioni operative insostenibili e ingovernabili”.
M.V.