Lecco: approvato il PUMS, ma le opposizioni sono critiche
Dopo un percorso avviato dall’assessore alla Mobilità Renata Zuffi nel novembre 2021, è stato approvato lunedì sera dal consiglio comunale il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), con relativo Piano di settore Piano Urbano della mobilità ciclistica (Biciplan). Un lavoro che ha visto coinvolta la commissione quinta, lo studio Polinomia e l’architetto Matteo Dondé, ma anche gli uffici e i tecnici comunali, gli stakeholder e i cittadini.
“La sfida è stata quella di affrontare il tema della viabilità e del traffico dal punto di vista della mobilità sostenibile, cercando di dotarci di infrastrutture e mezzi degni di una città che guarda al futuro, nell’ottica non solo della riduzione della Co2, ma pensando a come sta cambiando la città e a come vogliamo riappropriarci dello spazio pubblico. Avere un piano strategico vuol dire avere una visione di breve, medio e lungo periodo, e vuol dire che lo mettiamo nero su bianco e lo monitoriamo. Non avere un Pums, al contrario, vorrebbe dire cercare di risolvere i problemi di oggi ma non pianificare il futuro della città che vogliamo” ha detto Zuffi nella sua introduzione, a cui è seguito un breve riepilogo da parte dell’ingegner Castelnuovo delle principali proposte previste dal piano. Tra quelle a lungo periodo la realizzazione di sei ciclovie e dei sentieri urbani; tra quelle a medio periodo la moderazione del traffico attraverso l’istituzione di strade scolastiche, la riqualificazione di alcuni rioni e l’abbassamento del limite a 30 chilometri orari in alcune zone della città; la realizzazione di parcheggi di interscambio modale, l’attivazione di navette di collegamento, la creazione di tre velostazioni e il miglioramento del trasporto pubblico.
Molto soddisfatta la maggioranza. Alberto Anghileri (Sinistra) lo ha definito un “progetto molto ambizioso e non semplice da realizzare, che rispecchia il cambio culturale di cui la città ha bisogno e che l’amministrazione ha il compito di agevolare: oggi l’automobile non è più uno strumento di libertà e non è il solo strumento per muoversi”. Stefania Valsecchi di Fattore Lecco ha descritto la delibera come la “prospettiva di una città diversa”, in cui “sono buoni tutti gli interventi previsti ed è importante che il cambiamento avvenga non solo su una prospettiva breve”.
“La città è il luogo dei conflitti di interesse per natura - ha detto il dem Casto Pattarini - e la mobilità deve essere conveniente per tutti in una città che sta cambiando. Per un piano sostenibile ci vuole anche un cambiamento culturale, in cui non ci dividiamo tra il partito delle bici e quello delle auto perché ci dimenticheremmo dei pedoni che rappresentano la gran parte delle persone”. L’approvazione del Pums è stata un “punto di orgoglio e soddisfazione per Ambientalmente - ha sottolineato Stefano Villa - e anche un punto di partenza. L’auspicio è che questi interventi avvengano in tempi rapidi”.
Voto contrario da parte della minoranza, che però ha espresso la sua disponibilità a valutare la messa a terra del piano attraverso delle proposte puntuali. Lorella Cesana (Lecco ideale - Lecco merita di più) ha criticato il fatto che il piano “continua nella tendenza di dirci che cosa si vorrebbe fare e non come né con quali fondi”. Fratelli d’Italia ha sostenuto che si “fatica a vedere la ricerca di un equilibrio” (Marco Caterisano) e ha suggerito di “iniziare dalle piccole cose, come abbattere le barriere architettoniche e dare servizi adeguati” (Alessandra Rota).
Anche il leghista Stefano Parolari si è concentrato su quello che oggi non funziona: “Ci sono strade a 30 all’ora che hanno accresciuto la velocità di percorrenza per le opere che sono state realizzate, dei passaggi pedonali impossibili per le persone anziane, ci sono continue rimozioni di posti auto. I provvedimenti fatti sono stati fallimentari e contro la popolazione più debole”. “Il progetto va contestualizzato su una visione più ampia del contesto viabilistico della città e collegato alla gestione del manto stradale - ha aggiunto Emilio Minuzzo - La città deve essere a misura d’uomo e non creare problemi alle persone fragili”. Il gruppo misto, tramite Giovanni Tagliaferri, ha riconosciuto che il Pums “presenta obiettivi importanti e offre molti spunti che bisogna per calare nel contesto della città”.
“La sfida è stata quella di affrontare il tema della viabilità e del traffico dal punto di vista della mobilità sostenibile, cercando di dotarci di infrastrutture e mezzi degni di una città che guarda al futuro, nell’ottica non solo della riduzione della Co2, ma pensando a come sta cambiando la città e a come vogliamo riappropriarci dello spazio pubblico. Avere un piano strategico vuol dire avere una visione di breve, medio e lungo periodo, e vuol dire che lo mettiamo nero su bianco e lo monitoriamo. Non avere un Pums, al contrario, vorrebbe dire cercare di risolvere i problemi di oggi ma non pianificare il futuro della città che vogliamo” ha detto Zuffi nella sua introduzione, a cui è seguito un breve riepilogo da parte dell’ingegner Castelnuovo delle principali proposte previste dal piano. Tra quelle a lungo periodo la realizzazione di sei ciclovie e dei sentieri urbani; tra quelle a medio periodo la moderazione del traffico attraverso l’istituzione di strade scolastiche, la riqualificazione di alcuni rioni e l’abbassamento del limite a 30 chilometri orari in alcune zone della città; la realizzazione di parcheggi di interscambio modale, l’attivazione di navette di collegamento, la creazione di tre velostazioni e il miglioramento del trasporto pubblico.
Molto soddisfatta la maggioranza. Alberto Anghileri (Sinistra) lo ha definito un “progetto molto ambizioso e non semplice da realizzare, che rispecchia il cambio culturale di cui la città ha bisogno e che l’amministrazione ha il compito di agevolare: oggi l’automobile non è più uno strumento di libertà e non è il solo strumento per muoversi”. Stefania Valsecchi di Fattore Lecco ha descritto la delibera come la “prospettiva di una città diversa”, in cui “sono buoni tutti gli interventi previsti ed è importante che il cambiamento avvenga non solo su una prospettiva breve”.
“La città è il luogo dei conflitti di interesse per natura - ha detto il dem Casto Pattarini - e la mobilità deve essere conveniente per tutti in una città che sta cambiando. Per un piano sostenibile ci vuole anche un cambiamento culturale, in cui non ci dividiamo tra il partito delle bici e quello delle auto perché ci dimenticheremmo dei pedoni che rappresentano la gran parte delle persone”. L’approvazione del Pums è stata un “punto di orgoglio e soddisfazione per Ambientalmente - ha sottolineato Stefano Villa - e anche un punto di partenza. L’auspicio è che questi interventi avvengano in tempi rapidi”.
Voto contrario da parte della minoranza, che però ha espresso la sua disponibilità a valutare la messa a terra del piano attraverso delle proposte puntuali. Lorella Cesana (Lecco ideale - Lecco merita di più) ha criticato il fatto che il piano “continua nella tendenza di dirci che cosa si vorrebbe fare e non come né con quali fondi”. Fratelli d’Italia ha sostenuto che si “fatica a vedere la ricerca di un equilibrio” (Marco Caterisano) e ha suggerito di “iniziare dalle piccole cose, come abbattere le barriere architettoniche e dare servizi adeguati” (Alessandra Rota).
Anche il leghista Stefano Parolari si è concentrato su quello che oggi non funziona: “Ci sono strade a 30 all’ora che hanno accresciuto la velocità di percorrenza per le opere che sono state realizzate, dei passaggi pedonali impossibili per le persone anziane, ci sono continue rimozioni di posti auto. I provvedimenti fatti sono stati fallimentari e contro la popolazione più debole”. “Il progetto va contestualizzato su una visione più ampia del contesto viabilistico della città e collegato alla gestione del manto stradale - ha aggiunto Emilio Minuzzo - La città deve essere a misura d’uomo e non creare problemi alle persone fragili”. Il gruppo misto, tramite Giovanni Tagliaferri, ha riconosciuto che il Pums “presenta obiettivi importanti e offre molti spunti che bisogna per calare nel contesto della città”.
M.V.