Calolzio: serie di anniversari tondi per il pellegrinaggio a Somasca
Domenica prossima 28 luglio, si rinnoverà a Calolzio una tradizione, quella del pellegrinaggio a Somasca, che trae origine da quanto accaduto ben 490 anni fa esatti. Era infatti il 1534 quando i calolziesi, cacciarono dal loro territorio un santo. Ebbene sì, Girolamo Miani, quell'autunno, attraversando l'Adda al Monastero del Lavello, proveniente da Merone, entrò in paese e dopo aver trascorso la notte presso la prima antica chiesa di San Martino alla Gerra, raggiunse quella nuova, ancora in costruzione (l'attuale casa parrocchiale). Ma il suo aggirarsi da sconosciuto per il borgo richiamò l'attenzione dei residenti che lo confusero per un “sospettato” allontanandolo, nonostante la serata piovosa, verso la strada che, attraversando i vigneti, conduceva a Somasca di Vercurago. Solo più tardi riconobbero in Girolamo, impegnato ad accogliere orfani nella sua nuova dimora, quel poveraccio che avevano mandato via, iniziando a aiutarlo, in riparazione per la mancata accoglienza e, dopo la proclamazione della sua santità, diedero inizio al pellegrinaggio, popolare e spontaneo.
Nasce dunque come segno di penitenza, il gesto che la parrocchia di San Martino Vescovo si appresta a ripetere: con partenza alle 7.45 dalla chiesa, i fedeli raggiungeranno a piedi il Santuario sopra Vercurago, per una santa messa celebrata dall'arciprete don Giancarlo Scarpelli, onorando così anche un voto vecchio ben 140 anni. Ricorre infatti anche l'anniversario della protezione accordata da San Girolamo a Calolziocorte, su invocazione del prevosto don Antonio Ubiali nel 1884. Il “Cholera asiatico”, giunto in Italia dall'India nel 1834, si manifestò in paese già nel 1836, con terribili epidemie anche nel 1855 e nel 1867, come riportato sul numero di questa settimana dell'informatore parrocchiale, riprendendo appunti di don Leone Maestroni, indimenticato arciprete. “Negli anni 1884, 1885 e 1886 il contagio colerico si ripresentò generalizzato in tutti i paesi. Calolzio con Corte e con le sue località del territorio ad esse referentesi furono risparmiate. La grazia fu attribuita a San Girolamo e alla giornata di voto si aggiunse questa seconda motivazione” oltre appunto alla volontà di riconciliazione con il santo, per quanto accaduto nel 1534.
Ma quello che si compirà domenica è anche un pellegrinaggio d'intercessione che ha a che vedere con... la caduta di Mussolini. Nella notte a cavallo tra il 24 e il 25 luglio 1943, a Calolzio, infatti venne organizzata una veglia di preghiera con il trasporto dell'urna di San Girolamo in paese, per chiedere la fine della Guerra e il ritorno a casa dei soldati. “In quel giorno cadde politicamente il fascismo e ci si avviò, sia pur in tempo di lacrimate speranze, verso la fine della guerra con la Liberazione del 25 aprile 1945” annota don Leone, ricordando dunque come la data del pellegrinaggio venne così cambiata, dalla domenica successiva al festa della Madonna del Carmine (16 luglio) al “25 luglio o domenica vicina”. A imporre il posticipo dell'appuntamento fu don Achille Bolis, prima di trovare la morte per mano degli stessi fascisti dopo l'arresto e il violento pestaggio subito a San Vittore. Era il 23 febbraio 1944, 80 anni fa.
A.M.
Date evento
domenica, 28 luglio 2024