Erve: AVIS in festa per il 45° anniversario, 'svelato' il nuovo labaro
1979-2024. 45 anni di attività per il gruppo AVIS di Erve, divenuto nel 2002 parte integrante della Comunale di Calolzio, che nel tardo pomeriggio di ieri ha festeggiato la speciale ricorrenza durante la Messa delle 17.30 in Chiesa Parrocchiale con un pensiero rivolto ai soci (e agli amici dell'AIDO) venuti a mancare nel corso degli ultimi decenni.Già operativo in paese nel 1975, come anticipato il gruppo del piccolo paese della Valle San Martino si è costituito in maniera ufficiale nel 1979, quando il numero di donatori di sangue era aumentato a tal punto da consentire l'autonomia della sezione. Ciò grazie all'impegno e allo spirito solidaristico del fondatore Riccardo Bolis – ora 90enne – e Felice Bolis, la cui moglie Viviana era stata scelta come "madrina" del labaro. Il direttore sanitario era il noto dottor Cosimo De Franco, scomparso un paio di anni fa.
"Nel 2002, per ragioni sostanzialmente burocratiche, la sezione di Erve si è fusa con la nostra AVIS intitolata a Giovanni Mapelli, mantenendo però ben salde le proprie tradizioni e consuetudini" ci ha spiegato Roberta Galli, presidente del sodalizio calolziese prossimo al 60° anniversario, intervenuta alle sobrie ma sentite celebrazioni di ieri insieme a diversi volontari e donatori, tutti uniti dal desiderio di fare del bene agli altri attraverso un prelievo di sangue, un gesto tanto semplice quanto importante per salvare vite, che l'associazione si impegna ogni giorno a divulgare. Presenti anche il primo cittadino "di casa" Giancarlo Valsecchi e il vice sindaco di Calolzio Aldo Valsecchi, entrambi in fascia tricolore, nonchè gli amici dell'AIDO e della Pro Loco.
Per l'occasione, inoltre, in Chiesa parrocchiale è stata impartita una benedizione al nuovo labaro del gruppo di Erve, ora sotto l'egida dell'AVIS di Calolzio, "svelato" dalle figlie della compianta madrina Viviana Bolis. Quello "dismesso" è stato poi posizionato al primo piano del Municipio, presso la sala d'attesa dell'ambulatorio medico che porta il nome del dottor De Franco, in un intreccio di figure ed esempi che ritornano per rinforzare i valori e la missione dei donatori ervesi.
Lunga vita, dunque, all'AVIS di Erve. Per altri 45 anni (e oltre...) di solidarietà e servizio, a favore di chi ha più bisogno.
"Nel 2002, per ragioni sostanzialmente burocratiche, la sezione di Erve si è fusa con la nostra AVIS intitolata a Giovanni Mapelli, mantenendo però ben salde le proprie tradizioni e consuetudini" ci ha spiegato Roberta Galli, presidente del sodalizio calolziese prossimo al 60° anniversario, intervenuta alle sobrie ma sentite celebrazioni di ieri insieme a diversi volontari e donatori, tutti uniti dal desiderio di fare del bene agli altri attraverso un prelievo di sangue, un gesto tanto semplice quanto importante per salvare vite, che l'associazione si impegna ogni giorno a divulgare. Presenti anche il primo cittadino "di casa" Giancarlo Valsecchi e il vice sindaco di Calolzio Aldo Valsecchi, entrambi in fascia tricolore, nonchè gli amici dell'AIDO e della Pro Loco.
Per l'occasione, inoltre, in Chiesa parrocchiale è stata impartita una benedizione al nuovo labaro del gruppo di Erve, ora sotto l'egida dell'AVIS di Calolzio, "svelato" dalle figlie della compianta madrina Viviana Bolis. Quello "dismesso" è stato poi posizionato al primo piano del Municipio, presso la sala d'attesa dell'ambulatorio medico che porta il nome del dottor De Franco, in un intreccio di figure ed esempi che ritornano per rinforzare i valori e la missione dei donatori ervesi.
Lunga vita, dunque, all'AVIS di Erve. Per altri 45 anni (e oltre...) di solidarietà e servizio, a favore di chi ha più bisogno.