Lecco: inaugurata la mostra 'Milano anni '60', tante opere eterogenee

È stata inaugurata nel tardo pomeriggio di ieri presso il Palazzo delle Paure di Lecco la mostra "Milano anni '60 - Da Lucio Fontana a Piero Manzoni, da Enrico Baj a Bruno Munari", a cura di Simona Bartolena, che sarà visitabile dal 13 luglio al 24 novembre 2024. L’esposizione è prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Comune e il Sistema Museale Urbano Lecchese, e completa il ciclo espositivo di Percorsi nel Novecento.
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Seconda da sinistra Simona Bartolena

Barbara Cattaneo, direttrice dei servizi e le attività museali del Si.M.U.L, ha aperto la conferenza inaugurale ricordando quanto Milano sia stata un pilastro nella cultura contemporanea, definendo un periodo per la città politicamente significativo e dal tratto giovanile, dove diverse forme di arte, estetismo, concettualismo e le avanguardie della pittura hanno potuto trovare tempo e spazio per essere indagate e approfondite.
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Inoltre, la "roccaforte" di questa fase è stata La scuola di Sesto San Giovanni, come ha ricordato ancora Catteneo introducendo la curatrice Simona Bartolena e ringraziando l’assessore alla cultura Simona Piazza.
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Quest'ultima ha sottolineato come il Comune sostenga la promozione di Palazzo delle Paure, un'opportunità per “offrire nella nostra città dei veri capolavori” e far scoprire le ragioni artistiche dietro le opere; ha poi ringraziato i prestatori privati e la curatrice per la ricerca continua che conduce.

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“Amo questa ultima tappa" ha confidato Simona Bartolena. "Gli anni che Milano ha vissuto in questo decennio sprigionano espressionismo e un certo grado di libertà rara, in un vortice creativo unico. L’idea di concentrarsi solo su questa città è stata decisa perché “Milano da sola basta”, ha la sua coerenza; negli anni al centro della mostra, infatti, è riuscita ad essere pura ricerca artistica nata da incontri internazionali, pur mantenendo l’identità di centri locali". 
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L'esposizione è composta da 60 opere eterogenee di Lucio Fontana, Bruno Munari e altri artisti raggruppati in uno stesso percorso: Concettualismo del gruppo complesso di Azimut; Spazialismo e l’arte cinetico-programmatica; e ancora, la “pittura non pittura” e le storie dalla Bottega di Sesto.
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La mostra, organizzata in stanze, racconta una storia che si conclude con riferimenti all’arte figurativa e trova il cambio di periodo in un giorno ben preciso: la strage di piazza Fontana. L’opera di De Filippi dell’uomo con il mitra in mano e l’incisione di Enrico Bay dedicata all’anarchico Pinello concludono quindi la mostra, ricordando che da lì in poi Milano e la sua arte sono stati chiamati a un impegno più politico. 
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L'esposizione, che sarà visitabile come anticipato fino al 24 novembre, sarà aperta il martedì dalle 10.00 alle 14.00 e da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Per tutti i dettagli CLICCA QUI.
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M.Bo.
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