Sui primi atti della nuova amministrazione Peccati
Il primo atto amministrativo concreto della maggioranza Obiettivo Malgrate Più guidata dal sindaco Michele Peccati è quello di cambiare tre articoli dello statuto comunale a proprio piacimento.
Il primo per consentire ad un consigliere non eletto di entrare in giunta come assessore esterno.
Il secondo per adeguarsi alla nuova legge che abolisce il numero massimo di mandati per i sindaci sotto i cinquemila abitanti. A Malgrate saranno un massimo di tre, così hanno deciso in maggioranza, ponendosi in contrasto con la legge che non fissa alcun limite.
Il terzo per impedire il confronto con la minoranza sulle linee programmatiche di mandato. D'altronde - per dirla come il sindaco Peccati - su quello che vuol fare la maggioranza, la minoranza non si deve esprimere.
Prendiamo atto - e con noi tutti i malgratesi che hanno a cuore le istituzioni democratiche - che con questo voto si sono immediatamente rivelate le intenzioni e il modo di governare della nuova maggioranza
Ci chiediamo che fine abbiano fatto i buoni propositi pronunciati da Peccati nel suo discorso di insediamento. Ringraziamo la stampa per averne dato conto in diversi articoli perché di queste parole - abbiamo scoperto - non vi è traccia nel verbale della seduta.
Così come non vi è traccia del tentativo con il quale due nostri consiglieri hanno cercato di prendere parola per ribadire alle osservazioni del neoeletto sindaco che chiamavano in causa la nostra lista. Ma - come ci è stato detto - in quella sede non si poteva parlare.
Prendiamo atto anche di questo così come delle risposte che ci sono state fornite sul verbale della seduta di insediamento sul quale chiederemo ulteriori chiarimenti nel merito e nel metodo.
Dopo anni all'opposizione, il sindaco Peccati e i suoi consiglieri siedono ora sui banchi della maggioranza. Quando finalmente svanirà l'ubriacatura per la vittoria, misureremo - e con noi tutti i malgratesi - la loro capacità di amministrare.
Il primo per consentire ad un consigliere non eletto di entrare in giunta come assessore esterno.
Il secondo per adeguarsi alla nuova legge che abolisce il numero massimo di mandati per i sindaci sotto i cinquemila abitanti. A Malgrate saranno un massimo di tre, così hanno deciso in maggioranza, ponendosi in contrasto con la legge che non fissa alcun limite.
Il terzo per impedire il confronto con la minoranza sulle linee programmatiche di mandato. D'altronde - per dirla come il sindaco Peccati - su quello che vuol fare la maggioranza, la minoranza non si deve esprimere.
Prendiamo atto - e con noi tutti i malgratesi che hanno a cuore le istituzioni democratiche - che con questo voto si sono immediatamente rivelate le intenzioni e il modo di governare della nuova maggioranza
Ci chiediamo che fine abbiano fatto i buoni propositi pronunciati da Peccati nel suo discorso di insediamento. Ringraziamo la stampa per averne dato conto in diversi articoli perché di queste parole - abbiamo scoperto - non vi è traccia nel verbale della seduta.
Così come non vi è traccia del tentativo con il quale due nostri consiglieri hanno cercato di prendere parola per ribadire alle osservazioni del neoeletto sindaco che chiamavano in causa la nostra lista. Ma - come ci è stato detto - in quella sede non si poteva parlare.
Prendiamo atto anche di questo così come delle risposte che ci sono state fornite sul verbale della seduta di insediamento sul quale chiederemo ulteriori chiarimenti nel merito e nel metodo.
Dopo anni all'opposizione, il sindaco Peccati e i suoi consiglieri siedono ora sui banchi della maggioranza. Quando finalmente svanirà l'ubriacatura per la vittoria, misureremo - e con noi tutti i malgratesi - la loro capacità di amministrare.
Malgrate per Tutti