Perledo: esercitazione tra lago e monti per il CNSAS
Esercitazione tra lago e monti, organizzata dalla Stazione Valsassina - Valvarrone, XIX Delegazione Lariana del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, in collaborazione con la Guardia Costiera del Lago di Como, nel pomeriggio di venerdì 5 luglio, sulla ferrata di Morcate, nel comune di Perledo.Sono stati simulati due interventi di soccorso. Il primo si è svolto nella parte alta della ferrata, con il recupero del presunto ferito in barella portantina fino alla base della parete, nei pressi della galleria di Morcate, sulla strada provinciale SP62.
Il secondo, più complesso, era il recupero di un infortunato, effettuato con un presidio di immobilizzazione versatile, utilizzabile in parete; è seguita la calata fino al lago, dove sono sopraggiunte due unità navali della Guardia Costiera del Lago di Como, che hanno provveduto al recupero dell'infortunato trasportandolo direttamente sulla Motovedetta CP 728 e sul Battello GC B175. L’operazione si completa con il passaggio dell’infortunato dal Soccorso alpino fino all’imbarcazione.È infatti attiva dal 15 giugno, sul Lago di Como, la Guardia Costiera che dipende funzionalmente dalla Direzione Marittima di Genova e che opera da quest’estate sul Lario, con base a Menaggio, dove trova l’ufficio e l’ormeggio per le due unità Navali assegnate al 3° Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera del Lago di Como. Per norma di legge, infatti, sui laghi Maggiori, dove istituito il presidio, la Guardia Costiera coordina le attività di soccorso e, come in questo caso, quelle delle cosiddette MEDEVAC (Evacuazioni Mediche di infortunati), sempre svolte in collaborazione e con costante comunicazione tra le Sale operative del 118 e della Guardia Costiera.Nello specifico si è simulato che la chiamata delle persone in difficoltà sia giunta al numero unico per le emergenze 112 NUE, che lo ha smistato alla Sala Operativa del Soccorso alpino, che ha poi richiesto alla Guardia Costiera, che coordina gli interventi sul bacino lacustre, di inviare in zona due unità navali per l’imbarco dei feriti. Attività poi eseguita realmente grazie alla professionalità del personale del Soccorso alpino impiegato e dei guardiacoste intervenuti. Una risorsa importantissima quella della Guardia Costiera, anche per quanto riguarda le attività della XIX Delegazione Lariana del Cnsas, considerato che in alcune situazioni, come già dimostrato in passato relativamente alla morfologia del territorio e all'alta densità di traffico sulle statali che costeggiano il lago, l'unico modo possibile per un trasporto celere del paziente, qualora non fosse non disponibile il mezzo aereo, è quello via acqua.All'evento formativo, che ha coinvolto per i due scenari venticinque tecnici della Stazione Valsassina - Valvarrone e tre istruttori Cnsas, di cui uno nazionale, hanno partecipato anche il direttore dell'AAT 118 AREU di Lecco, dott. Mario Cerino, come supervisore del coordinamento tra i due Enti per quanto riguarda l'aspetto sanitario e il responsabile dei droni del Cnsas Lombardo, Emanuele Pressato, che ha effettuato i filmati dell'esercitazione.
Il secondo, più complesso, era il recupero di un infortunato, effettuato con un presidio di immobilizzazione versatile, utilizzabile in parete; è seguita la calata fino al lago, dove sono sopraggiunte due unità navali della Guardia Costiera del Lago di Como, che hanno provveduto al recupero dell'infortunato trasportandolo direttamente sulla Motovedetta CP 728 e sul Battello GC B175. L’operazione si completa con il passaggio dell’infortunato dal Soccorso alpino fino all’imbarcazione.È infatti attiva dal 15 giugno, sul Lago di Como, la Guardia Costiera che dipende funzionalmente dalla Direzione Marittima di Genova e che opera da quest’estate sul Lario, con base a Menaggio, dove trova l’ufficio e l’ormeggio per le due unità Navali assegnate al 3° Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera del Lago di Como. Per norma di legge, infatti, sui laghi Maggiori, dove istituito il presidio, la Guardia Costiera coordina le attività di soccorso e, come in questo caso, quelle delle cosiddette MEDEVAC (Evacuazioni Mediche di infortunati), sempre svolte in collaborazione e con costante comunicazione tra le Sale operative del 118 e della Guardia Costiera.Nello specifico si è simulato che la chiamata delle persone in difficoltà sia giunta al numero unico per le emergenze 112 NUE, che lo ha smistato alla Sala Operativa del Soccorso alpino, che ha poi richiesto alla Guardia Costiera, che coordina gli interventi sul bacino lacustre, di inviare in zona due unità navali per l’imbarco dei feriti. Attività poi eseguita realmente grazie alla professionalità del personale del Soccorso alpino impiegato e dei guardiacoste intervenuti. Una risorsa importantissima quella della Guardia Costiera, anche per quanto riguarda le attività della XIX Delegazione Lariana del Cnsas, considerato che in alcune situazioni, come già dimostrato in passato relativamente alla morfologia del territorio e all'alta densità di traffico sulle statali che costeggiano il lago, l'unico modo possibile per un trasporto celere del paziente, qualora non fosse non disponibile il mezzo aereo, è quello via acqua.All'evento formativo, che ha coinvolto per i due scenari venticinque tecnici della Stazione Valsassina - Valvarrone e tre istruttori Cnsas, di cui uno nazionale, hanno partecipato anche il direttore dell'AAT 118 AREU di Lecco, dott. Mario Cerino, come supervisore del coordinamento tra i due Enti per quanto riguarda l'aspetto sanitario e il responsabile dei droni del Cnsas Lombardo, Emanuele Pressato, che ha effettuato i filmati dell'esercitazione.