Calolzio: 'BeneComune' attacca sul mancato ampliamento dell'asilo nido
L’Amministrazione comunale di Calolziocorte ha rinunciato a 720 mila euro - messi a disposizione dallo Stato, attraverso fondi del PNRR - da destinare a progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido. Soldi che, nel capoluogo della Val San Martino avrebbero consentito di aumentare la capacità ricettiva della struttura di via Padri Serviti, potenziando il servizio in favore dell’utenza.
Esprime totale disaccordo sulla decisione presa il gruppo d’opposizione Calolziocorte BeneComune.
“È vero che l’asilo nido di Calolziocorte accoglie circa 60 bambini, inferiore alla richiesta sempre crescente delle famiglie; è vero che l’Amministrazione ogni anno eroga una somma importante per sostenere le spese inerenti al mantenimento del servizio e che se il numero delle richieste dovesse aumentare aumenterebbe anche la somma da erogare; è vero che, come afferma il Sindaco, in via padri Serviti, dove c’è la struttura gestita da Sineresi «non c’è sufficiente spazio per potere procedere a un ampliamento e che 720 mila euro sono insufficienti per realizzare un asilo nido completamente nuovo; è però altrettanto vero che in paese esistono edifici scolastici inutilizzati che, con progetti innovativi finalizzati all’attivazione di servizi per soddisfare i bisogni delle famiglie e per concorrere all’educazione dei bambini, si sarebbero potuti recuperare investendo la somma erogata nell’ambito del PNRR. Con questa decisione – sostiene la compagine guidata da Sonia Mazzoleni - l’Amministrazione comunale dimostra l’incapacità di affrontare questioni complesse e ha perso l’opportunità offerta dai fondi europei per il PNRR senza darne comunicazione e senza discuterne nelle apposite commissioni, impedendo così alle minoranze e ai cittadini di conoscere le intenzioni, di discuterne e di esporre il proprio parere in merito”.
“La decisione presa – aggiungono ancora dal gruppo - dimostra ancora una volta l’atteggiamento arrogante tenuto da questa Amministrazione, nei confronti delle minoranze, escluse (come è già spesso successo) dalla vita amministrativa e neppure ascoltate per problemi rilevanti della vita cittadina. Contrasta, inoltre, con la volontà che dovrebbe contraddistinguere la nostra Amministrazione comunale di migliorare l’offerta educativa fin dalla prima infanzia e offrire un concreto aiuto alle famiglie, incoraggiando la partecipazione delle donne al lavoro e la conciliazione tra vita familiare e scelte professionali. E non tiene affatto conto delle parole del Ministro Valditara dell’attuale governo che, per sostenere l’ampliamento dell’offerta educativa e il sostegno alle donne e alle famiglie con bambini, dichiara: “Si tratta di un investimento a cui attribuiamo un valore strategico per la qualità del sistema scolastico, e non solo. Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per ridurre le disparità dei punti di partenza, venendo incontro nel contempo alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne, a cui offriamo uno strumento in più per la conciliazione tra lavoro e maternità””.
Esprime totale disaccordo sulla decisione presa il gruppo d’opposizione Calolziocorte BeneComune.
“È vero che l’asilo nido di Calolziocorte accoglie circa 60 bambini, inferiore alla richiesta sempre crescente delle famiglie; è vero che l’Amministrazione ogni anno eroga una somma importante per sostenere le spese inerenti al mantenimento del servizio e che se il numero delle richieste dovesse aumentare aumenterebbe anche la somma da erogare; è vero che, come afferma il Sindaco, in via padri Serviti, dove c’è la struttura gestita da Sineresi «non c’è sufficiente spazio per potere procedere a un ampliamento e che 720 mila euro sono insufficienti per realizzare un asilo nido completamente nuovo; è però altrettanto vero che in paese esistono edifici scolastici inutilizzati che, con progetti innovativi finalizzati all’attivazione di servizi per soddisfare i bisogni delle famiglie e per concorrere all’educazione dei bambini, si sarebbero potuti recuperare investendo la somma erogata nell’ambito del PNRR. Con questa decisione – sostiene la compagine guidata da Sonia Mazzoleni - l’Amministrazione comunale dimostra l’incapacità di affrontare questioni complesse e ha perso l’opportunità offerta dai fondi europei per il PNRR senza darne comunicazione e senza discuterne nelle apposite commissioni, impedendo così alle minoranze e ai cittadini di conoscere le intenzioni, di discuterne e di esporre il proprio parere in merito”.
“La decisione presa – aggiungono ancora dal gruppo - dimostra ancora una volta l’atteggiamento arrogante tenuto da questa Amministrazione, nei confronti delle minoranze, escluse (come è già spesso successo) dalla vita amministrativa e neppure ascoltate per problemi rilevanti della vita cittadina. Contrasta, inoltre, con la volontà che dovrebbe contraddistinguere la nostra Amministrazione comunale di migliorare l’offerta educativa fin dalla prima infanzia e offrire un concreto aiuto alle famiglie, incoraggiando la partecipazione delle donne al lavoro e la conciliazione tra vita familiare e scelte professionali. E non tiene affatto conto delle parole del Ministro Valditara dell’attuale governo che, per sostenere l’ampliamento dell’offerta educativa e il sostegno alle donne e alle famiglie con bambini, dichiara: “Si tratta di un investimento a cui attribuiamo un valore strategico per la qualità del sistema scolastico, e non solo. Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per ridurre le disparità dei punti di partenza, venendo incontro nel contempo alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne, a cui offriamo uno strumento in più per la conciliazione tra lavoro e maternità””.