Lecco: sasso contro il kebabbaro, chiesta la condanna
Il vpo Mattia Mascaro ha chiesto una condanna a 4 mesi di reclusione per il 27enne originario della Guinea che, ormai 4 anni fa, avrebbe tirato un sasso contro il proprietario di un kebab in via Turati.
Al giovane – F.M.,classe 1997 - viene contestato il reato di lesioni personali davanti al Tribunale di Lecco perché, secondo il quadro accusatorio, avrebbe lanciato un sanpietrino addosso al proprietario del locale pur di non pagare un panino.
Stando a quanto emerso nel corso dell'istruttoria dibattimentale il giovane sarebbe entrato nel Kebab, ma dopo aver ordinato uno spuntino si sarebbe rifiutato di corrispondere il dovuto, minacciando “Porto qui i miei amici. Siamo africani, facciamo casino qui”.
I due fratelli gestori del locale a quel punto l'avrebbero invitato ad uscire, salvo poi vederlo tornare con una pietra in mano, che avrebbe scagliato contro uno dei due.
Colpito alla mano nel tentativo di farsi scudo, il proprietario sarebbe stato costretto a chiudere il negozio, essendo impossibilitato a lavorare.
Conclusa l'istruttoria dibattimentale il giudice Gianluca Piantadosi ha invitato le parti ad esporre le proprie conclusioni: la pubblica accusa si è espressa per la condanna dell'imputato, mentre il difensore, l'avvocato Stefano Mandelli del foro di Lecco ha chiesto l'assoluzione per il proprio assistito con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. “F.M non ha mai dichiarato di non aver scagliato il sasso - ha concluso l'avvocato - ma ha detto di averlo fatto perché era stato aggredito”. Sarebbe stata legittima difesa.
La tesi difensiva, infatti, vorrebbe che l'imputato quella sera sia stato accusato di essere un “ladro” dall'esercente ed altri connazionali per non aver pagato una birra qualche giorno prima. In quattro l'avrebbero spintonato e preso a pugni, facendolo uscire dal negozio. “Sono caduto e da terra ho raccolto un sasso e l'ho lanciato, poi sono scappato via” aveva raccontato al momento di rendere il proprio esame il 27enne.
Il giudice ha quindi rinviato per la lettura della sentenza a settembre.
Al giovane – F.M.,classe 1997 - viene contestato il reato di lesioni personali davanti al Tribunale di Lecco perché, secondo il quadro accusatorio, avrebbe lanciato un sanpietrino addosso al proprietario del locale pur di non pagare un panino.
Stando a quanto emerso nel corso dell'istruttoria dibattimentale il giovane sarebbe entrato nel Kebab, ma dopo aver ordinato uno spuntino si sarebbe rifiutato di corrispondere il dovuto, minacciando “Porto qui i miei amici. Siamo africani, facciamo casino qui”.
I due fratelli gestori del locale a quel punto l'avrebbero invitato ad uscire, salvo poi vederlo tornare con una pietra in mano, che avrebbe scagliato contro uno dei due.
Colpito alla mano nel tentativo di farsi scudo, il proprietario sarebbe stato costretto a chiudere il negozio, essendo impossibilitato a lavorare.
Conclusa l'istruttoria dibattimentale il giudice Gianluca Piantadosi ha invitato le parti ad esporre le proprie conclusioni: la pubblica accusa si è espressa per la condanna dell'imputato, mentre il difensore, l'avvocato Stefano Mandelli del foro di Lecco ha chiesto l'assoluzione per il proprio assistito con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. “F.M non ha mai dichiarato di non aver scagliato il sasso - ha concluso l'avvocato - ma ha detto di averlo fatto perché era stato aggredito”. Sarebbe stata legittima difesa.
La tesi difensiva, infatti, vorrebbe che l'imputato quella sera sia stato accusato di essere un “ladro” dall'esercente ed altri connazionali per non aver pagato una birra qualche giorno prima. In quattro l'avrebbero spintonato e preso a pugni, facendolo uscire dal negozio. “Sono caduto e da terra ho raccolto un sasso e l'ho lanciato, poi sono scappato via” aveva raccontato al momento di rendere il proprio esame il 27enne.
Il giudice ha quindi rinviato per la lettura della sentenza a settembre.
F.F.