Lecco perduta/434: quando in città si disputò l’Olimpiade dei cervelli
“L’aria” della Valtellina con le Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina è sempre più vicina. Si disputeranno, come noto, in alta valle le gare di sci alpino e di sci alpinismo.
Ebbene, anche Lecco ha avuto la sua Olimpiade; sono trascorsi oltre 60 anni da quel 1960/1961, quando la città manzoniana è stata la capitale dell’enigmistica con l’Olimpiade dei cervelli. Venne, così, onorato il concittadino Giuseppe Airoldi, inventore del cruciverba. Era il centenario della nascita.
L’inaugurazione dell’Olimpiade dei cruciverba vide l’accensione della fiaccola prima del ricevimento in municipio dove venne commemorato Giuseppe Airoldi. Quest’ultimo era un impiegato municipale; pubblicò per la prima volta le parole incrociate su un periodico milanese nel settembre 1890.
Per l’Olimpiade arrivarono a Lecco in 150, da Trieste alla Sicilia, dal 19 al 21 agosto 1960. Un ufficio dell’organizzazione funzionava per l’accoglienza presso il ristorante della stazione ferroviaria. Il benvenuto in Comune ai partecipanti venne portato dall’assessore Antonietta Nava.
I presenti furono subito impegnati in una originale gara a sette tappe articolata sull’itinerario dei luoghi manzoniani. Un’altra giornata enigmistica venne promossa presso le Terme d’Introbio, ospiti del sindaco Nino Cugnasca. In tale sede venne presentata la canzone degli enigmisti con testo italiano di Lino Geci e con parole in esperanto di Luigi Minnaya. La musica era dei lecchesi Giuseppe Conti ed Annibale Ratti. Funzionò apposito annullo postale. La civica biblioteca di Lecco, nella vecchia sede di via Roma, ospitò una mostra dell’enigmistica illustrata. Il Centro di Cultura, con gli avvocati Furlani e Rigoli, invitò i soci a partecipare all’eccezionale convegno. I congressisti furono impegnati anche in una serata, sempre enigmistica, all’allora nuovissima Orsa Maggiore, in località Pradello, presentato come locale top “per il futuro del turismo lecchese” in compagnia del neonato Hotel Griso a Malgrate.
Vi furono momenti di svago con un pranzo di gala all’Hotel Croce di Malta di piazza Garibaldi. Al cinema Nuovo si svolse una gara di velocità dove il lecchese Luigi Spreafico (genitore del giornalista e scrittore Giorgio) bruciò tutti anche i favoritissimi meridionali. L’anagramma di Introbio vide, invece, al primo posto Bianca Nardi di Milano, davanti a Rosetta Pozzi di Lecco.
Il Palio Enigmistico manzoniano salutò un nuovo successo di Luigi Spreafico, davanti a Zagatti di Ferrara. Si piazzarono ai primi posti Aldo Ramella, di Introbio, Vanda Galbusera e Maria Rosa Marinotti di Lecco.
La serata all’Orsa Maggiore portò nuovamente alla ribalta il campione lecchese Luigi Spreafico, davanti a Giovanni Della Valle di Napoli e Fulvio Moschettini di Lecce. Furono i giardini di Palazzo Belgioioso, dove era stata collocata la fiaccola olimpica, ad ospitare il momento conclusivo. L’assessore Antonietta Nava ringraziò tutti definendo Angelo Zappa “l’arcangelo delle parole incrociate” e proclamando Lecco la capitale internazionale dell’enigmistica.
Quest’ultima proclamazione venne ufficialmente rinnovata nel convegno enigmistico del 15 agosto 1961, quindi un anno dopo. In tale occasione, presso la fontana nel parco di Palazzo Belgioioso venne inaugurata una lapide per conservare nel tempo la memoria degli importanti traguardi enigmistici di Lecco negli anni ’60. L’originale iniziativa ebbe il patrocinio del Comune e dell’ENAL, oltre all’adesione del Ministero della Pubblica Istruzione.
C’è da ricordare che al giornalista Giorgio Spreafico, figlio del più volte menzionato campione di enigmistica Luigi, si deve la pubblicazione nel 2018 del volume “L’uomo delle parole incrociate”. edito da Teka, dedicato alla vita ed alle opere di Giuseppe Airoldi (1861-1914).
Ebbene, anche Lecco ha avuto la sua Olimpiade; sono trascorsi oltre 60 anni da quel 1960/1961, quando la città manzoniana è stata la capitale dell’enigmistica con l’Olimpiade dei cervelli. Venne, così, onorato il concittadino Giuseppe Airoldi, inventore del cruciverba. Era il centenario della nascita.
Per onorare Airoldi e per riconoscere all’enigmistica il ruolo di sport della mente, il compianto Angelo Zappa volle realizzare, nel 1960, a Lecco l’Olimpiade del Cruciverba. Era l’anno dell’Olimpiade a Roma ed in agosto tra Lecco ed Introbio si svolsero i giochi della Sfinge Manzoniana. Era, questa ultima, l’associazione che fungeva da comitato organizzatore, animata da Zappa.
L’inaugurazione dell’Olimpiade dei cruciverba vide l’accensione della fiaccola prima del ricevimento in municipio dove venne commemorato Giuseppe Airoldi. Quest’ultimo era un impiegato municipale; pubblicò per la prima volta le parole incrociate su un periodico milanese nel settembre 1890.
Per l’Olimpiade arrivarono a Lecco in 150, da Trieste alla Sicilia, dal 19 al 21 agosto 1960. Un ufficio dell’organizzazione funzionava per l’accoglienza presso il ristorante della stazione ferroviaria. Il benvenuto in Comune ai partecipanti venne portato dall’assessore Antonietta Nava.
I presenti furono subito impegnati in una originale gara a sette tappe articolata sull’itinerario dei luoghi manzoniani. Un’altra giornata enigmistica venne promossa presso le Terme d’Introbio, ospiti del sindaco Nino Cugnasca. In tale sede venne presentata la canzone degli enigmisti con testo italiano di Lino Geci e con parole in esperanto di Luigi Minnaya. La musica era dei lecchesi Giuseppe Conti ed Annibale Ratti. Funzionò apposito annullo postale. La civica biblioteca di Lecco, nella vecchia sede di via Roma, ospitò una mostra dell’enigmistica illustrata. Il Centro di Cultura, con gli avvocati Furlani e Rigoli, invitò i soci a partecipare all’eccezionale convegno. I congressisti furono impegnati anche in una serata, sempre enigmistica, all’allora nuovissima Orsa Maggiore, in località Pradello, presentato come locale top “per il futuro del turismo lecchese” in compagnia del neonato Hotel Griso a Malgrate.
Vi furono momenti di svago con un pranzo di gala all’Hotel Croce di Malta di piazza Garibaldi. Al cinema Nuovo si svolse una gara di velocità dove il lecchese Luigi Spreafico (genitore del giornalista e scrittore Giorgio) bruciò tutti anche i favoritissimi meridionali. L’anagramma di Introbio vide, invece, al primo posto Bianca Nardi di Milano, davanti a Rosetta Pozzi di Lecco.
Il Palio Enigmistico manzoniano salutò un nuovo successo di Luigi Spreafico, davanti a Zagatti di Ferrara. Si piazzarono ai primi posti Aldo Ramella, di Introbio, Vanda Galbusera e Maria Rosa Marinotti di Lecco.
La serata all’Orsa Maggiore portò nuovamente alla ribalta il campione lecchese Luigi Spreafico, davanti a Giovanni Della Valle di Napoli e Fulvio Moschettini di Lecce. Furono i giardini di Palazzo Belgioioso, dove era stata collocata la fiaccola olimpica, ad ospitare il momento conclusivo. L’assessore Antonietta Nava ringraziò tutti definendo Angelo Zappa “l’arcangelo delle parole incrociate” e proclamando Lecco la capitale internazionale dell’enigmistica.
Quest’ultima proclamazione venne ufficialmente rinnovata nel convegno enigmistico del 15 agosto 1961, quindi un anno dopo. In tale occasione, presso la fontana nel parco di Palazzo Belgioioso venne inaugurata una lapide per conservare nel tempo la memoria degli importanti traguardi enigmistici di Lecco negli anni ’60. L’originale iniziativa ebbe il patrocinio del Comune e dell’ENAL, oltre all’adesione del Ministero della Pubblica Istruzione.
Merita un’ampia citazione Angelo Zappa, il lecchese che negli anni ’60 fu grande cultore “degli sport della mente” e volle l’Olimpiade dei Cervelli. Era nato a Lecco nel 1919; diplomatosi ragioniere all’Istituto Parini; dopo gli anni del secondo conflitto mondiale trovò impiego presso le Acciaierie del Caleotto con il delicato incarico di cassiere nel periodo del boom economico dove la storica acciaieria e ferriera ebbe la direzione del milanese Luigi Candiani. Angelo Zappa è prematuramente scomparso nel 1972.
C’è da ricordare che al giornalista Giorgio Spreafico, figlio del più volte menzionato campione di enigmistica Luigi, si deve la pubblicazione nel 2018 del volume “L’uomo delle parole incrociate”. edito da Teka, dedicato alla vita ed alle opere di Giuseppe Airoldi (1861-1914).
A.B.