PAROLE CHE PARLANO/184

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Non plus ultra

Negli anni ’70 una famosa marca di detersivi lanciò un fortunato slogan pubblicitario: “X lava così bianco che più bianco non si può”. Senza entrare in discussioni che porterebbero a chiederci se possono esistere bianchi meno bianchi, o di serie B come direbbero gli appassionati di calcio, potremmo sintetizzare lo slogan in “X è il non plus ultra!” cioè non più oltre. È un’espressione che ormai non sentiamo molto spesso, forse perché un po’ usurata o considerata “vecchia”, frequentemente sostituita da forme meno eleganti come “il top”, “il massimo”, “il meglio del meglio”. Ovviamente, si può usare questa espressione anche ironicamente e in negativo, come nella frase “ha mostrato il non plus ultra dell’ignoranza”, senza alcun riferimento a personaggi dell’attualità.

Secondo la mitologia, questa iscrizione fu scolpita da Eracle sulle colonne che dall’eroe presero il nome (le Colonne d'Ercole, presso lo stretto di Gibilterra), ritenute i limiti estremi del mondo, oltre i quali era vietato il passaggio a tutti i mortali. Un limite sicuramente geografico, ma anche intellettuale e psicologico.

Da essa l’imperatore Carlo V trasse il suo famoso motto, in cui figuravano due colonne legate da una fascia con la scritta plus ultra, cioè sempre avanti! Esattamente il contrario dei limiti posti dalle Colonne d’Ercole. Carlo V aspirava infatti a eliminare qualsiasi limite, con il desiderio di diventare un governatore universale ed estendere i confini dell’impero sul quale già non tramontava mai il sole.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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