Maggianico, morte di Figini: assolto dal gup il camionista
Assolto perchè il fatto non costituisce reato. E' la sentenza pronunciata stamani dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni, in relazione al sinistro stradale nel quale - il 13 ottobre 2022 - morì Guseppe Figini. L'uomo, ex commerciante molto conosciuto in città e a Calolziocorte, dove risiedeva, stava percorrendo Corso Bergamo a Maggianico in sella alla sua bicicletta.
Giunto all'altezza della Pasticceria Arnold il contatto con un camion, quest'ultimo non presente sul luogo del sinistro all'arrivo dei soccorritori che nulla avevano potuto se non constatare il decesso del 83enne, volto notissimo a Calolzio essendo la colonna portante dell''ACT, dopo aver avuto un negozio in paese e essere stato a lungo riferimento anche per i commercianti, fino a prendere parte, da candidato consigliere, poi non eletto, ad una tornata elettorale tra le fila del centrodestra.
Sul finire di giugno il pubblico ministero Chiara Di Francesco - titolare del fascicolo d'indagine aperto in seguito alla morte del calolziese - aveva chiesto per l'imputato, un camionista di 63 anni, una condanna quantificata in un anno e quattro mesi, anche in considerazione dell'alleggerimento della sua posizione. All'uomo (che si è avvalso del rito abbreviato) non veniva più contestata infatti l'aggravante dell'omissione di soccorso con fuga. Già intervenuta, tra l'altro anche l'assicurazione, per il risarcimento degli eredi della vittima, non costituiti parte civile.
Il giudice Passoni si era riservata di decidere; stamani la sentenza che ha appunto assolto il camionista - assistito dall'avvocato Ambra Ferretto del Foro di Monza - poichè il fatto non costituisce reato, con motivazioni che saranno depositate nelle prossime settimane.
Il luogo dell'incidente e, nel riquadro, Giuseppe Figini
Giunto all'altezza della Pasticceria Arnold il contatto con un camion, quest'ultimo non presente sul luogo del sinistro all'arrivo dei soccorritori che nulla avevano potuto se non constatare il decesso del 83enne, volto notissimo a Calolzio essendo la colonna portante dell''ACT, dopo aver avuto un negozio in paese e essere stato a lungo riferimento anche per i commercianti, fino a prendere parte, da candidato consigliere, poi non eletto, ad una tornata elettorale tra le fila del centrodestra.
Sul finire di giugno il pubblico ministero Chiara Di Francesco - titolare del fascicolo d'indagine aperto in seguito alla morte del calolziese - aveva chiesto per l'imputato, un camionista di 63 anni, una condanna quantificata in un anno e quattro mesi, anche in considerazione dell'alleggerimento della sua posizione. All'uomo (che si è avvalso del rito abbreviato) non veniva più contestata infatti l'aggravante dell'omissione di soccorso con fuga. Già intervenuta, tra l'altro anche l'assicurazione, per il risarcimento degli eredi della vittima, non costituiti parte civile.
Il giudice Passoni si era riservata di decidere; stamani la sentenza che ha appunto assolto il camionista - assistito dall'avvocato Ambra Ferretto del Foro di Monza - poichè il fatto non costituisce reato, con motivazioni che saranno depositate nelle prossime settimane.
G.C.