Risse: lecchesi sequestrati, servono esercito e presidio delle zone a rischio
Ennesime risse, che ormai sono all’ordine del giorno tra gruppi di giovanissimi di origine straniera, hanno scosso il centro di Lecco, colmo di residenti e turisti. Lunedì sera, intorno alle 21:00, nella parte alta di Via Cavour e martedì alle 19:30, sempre nei pressi della stazione, c’è stato un nuovo parapiglia.
È inutile girarci attorno, si tratta di giovani e giovanissimi, spesso di origine straniera, che seminano paura e caos, ubriacandosi e facendo risse nei pressi della stazione. Ciò che sta succedendo è inaccettabile in uno Stato di diritto. I residenti sono esasperati e non si sentono più al sicuro nell’uscire da casa o dagli esercizi commerciali, come se alla sera fossero sequestrati dalla paura. La disperazione ha spinto residenti e commercianti a proporre di mettere mano al proprio portafogli per proteggersi pagando della vigilanza privata. È un assurdo paradosso, lo Stato deve reagire. Serve una risposta forte da parte delle istituzioni prima che la gente si faccia giustizia da sé. Come dico da tempo, ahimè, inascoltato, deve essere fatto tutto ciò che è necessario per ripristinare ordine e sicurezza nella zona. Va garantita l’incolumità dei lecchesi, non solo dei cittadini ma anche di chi lavora e di chi visita la città, soprattutto nei mesi estivi.
Il Comune non metta la testa sotto la sabbia. La situazione è tragica e non va minimizzata, anche perché tutto ciò avviene sotto gli occhi del Sindaco, proprio davanti al Municipio. Chi governa l’amministrazione comunale non può quindi fare finta di non sapere cosa succede. Bisogna intervenire con prontezza per dare risposte ai cittadini. Anzitutto, si convochi il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica con all’ordine del giorno questa priorità. Serve disporre con le Forze dell’Ordine un presidio di sicurezza quotidiano nelle zone e negli orari più a rischio, anche in collaborazione con la Polizia Locale, prevedendo eventuali servizi straordinari.
Ho contatto il Sottosegretario per la Difesa, con delega alla missione “Strade sicure”, Isabella Rauti, confermando che le Forze Armate a presidio di alcuni punti critici, come avviene ad esempio a Como con gli Alpini, fungono efficacemente da deterrente e la loro presenza risolverebbe molti problemi. Tra le altre, anche questa è un’ipotesi che va presa seriamente in considerazione. D’altro canto, Regione Lombardia è pronta a fare la sua parte, sia economicamente che dal punto di vista legislativo, infatti, mi sto occupando di riformare la legge regionale sulla Sicurezza e la Polizia Locale, con l’obiettivo di conferire a quest’ultima maggiori poteri di intervento, avviando anche collaborazioni tra gli enti locali e la sicurezza privata, a supporto della sicurezza urbana e in modo sinergico con le Forze dell’Ordine. Il centrodestra non resterà inerme di fronte alla richiesta d’aiuto dei cittadini. Chiederò agli alleati di riunirsi assieme a Fratelli d'Italia per avviare gli Stati Generali della sicurezza sul territorio, così da trovare, anche con il supporto e l’assistenza di tecnici ed esperti, soluzioni efficaci e risolutive, intervenendo prima che sia troppo tardi.
È inutile girarci attorno, si tratta di giovani e giovanissimi, spesso di origine straniera, che seminano paura e caos, ubriacandosi e facendo risse nei pressi della stazione. Ciò che sta succedendo è inaccettabile in uno Stato di diritto. I residenti sono esasperati e non si sentono più al sicuro nell’uscire da casa o dagli esercizi commerciali, come se alla sera fossero sequestrati dalla paura. La disperazione ha spinto residenti e commercianti a proporre di mettere mano al proprio portafogli per proteggersi pagando della vigilanza privata. È un assurdo paradosso, lo Stato deve reagire. Serve una risposta forte da parte delle istituzioni prima che la gente si faccia giustizia da sé. Come dico da tempo, ahimè, inascoltato, deve essere fatto tutto ciò che è necessario per ripristinare ordine e sicurezza nella zona. Va garantita l’incolumità dei lecchesi, non solo dei cittadini ma anche di chi lavora e di chi visita la città, soprattutto nei mesi estivi.
Il Comune non metta la testa sotto la sabbia. La situazione è tragica e non va minimizzata, anche perché tutto ciò avviene sotto gli occhi del Sindaco, proprio davanti al Municipio. Chi governa l’amministrazione comunale non può quindi fare finta di non sapere cosa succede. Bisogna intervenire con prontezza per dare risposte ai cittadini. Anzitutto, si convochi il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica con all’ordine del giorno questa priorità. Serve disporre con le Forze dell’Ordine un presidio di sicurezza quotidiano nelle zone e negli orari più a rischio, anche in collaborazione con la Polizia Locale, prevedendo eventuali servizi straordinari.
Ho contatto il Sottosegretario per la Difesa, con delega alla missione “Strade sicure”, Isabella Rauti, confermando che le Forze Armate a presidio di alcuni punti critici, come avviene ad esempio a Como con gli Alpini, fungono efficacemente da deterrente e la loro presenza risolverebbe molti problemi. Tra le altre, anche questa è un’ipotesi che va presa seriamente in considerazione. D’altro canto, Regione Lombardia è pronta a fare la sua parte, sia economicamente che dal punto di vista legislativo, infatti, mi sto occupando di riformare la legge regionale sulla Sicurezza e la Polizia Locale, con l’obiettivo di conferire a quest’ultima maggiori poteri di intervento, avviando anche collaborazioni tra gli enti locali e la sicurezza privata, a supporto della sicurezza urbana e in modo sinergico con le Forze dell’Ordine. Il centrodestra non resterà inerme di fronte alla richiesta d’aiuto dei cittadini. Chiederò agli alleati di riunirsi assieme a Fratelli d'Italia per avviare gli Stati Generali della sicurezza sul territorio, così da trovare, anche con il supporto e l’assistenza di tecnici ed esperti, soluzioni efficaci e risolutive, intervenendo prima che sia troppo tardi.
Giacomo Zamperini, Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia