Lecco: scontro in Comune sulla palazzina abusiva alla Piccola

Una commissione piuttosto accesa ha visto confrontarsi martedì sera maggioranza e opposizione a Palazzo Bovara sul tema della “palazzina abusiva” costruita nel posteggio della ex Piccola che Linee Lecco avrebbe dovuto utilizzare come sede dei propri uffici. La riunione è stata voluta dalla minoranza per fare chiarezza su quanto successo e l’assessore alla partita Giuseppe Rusconi ha riassunto brevemente la questione: “La delibera di giunta in oggetto è un annullamento in autotutela di tre delibere precedenti relative alla realizzazione dell’edifico nell’area della Piccola. I punti alla base di questo intervento sono la mancata validazione della delibera e del progetto prima dell’affidamento dei lavori, oltre che la rilevazione di una non conformità urbanistica dell’intervento perché il Pgt prevede per questa zona dei parcheggi a raso, non la realizzazione di edifici. Si tratta di un errore degli uffici a cui si è rimediato con questa delibera e la relativa ordinanza di ripristino”. 
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La palazzina oggetto della discussione

Una spiegazione ritenuta insufficiente dalle diverse forze di opposizione: “Quando c’è una pratica urbanistica il dirigente, i funzionari e gli impiegati hanno compiti operativi, l’assessore e il suo staff hanno funzioni di controllo politico che qui è mancata - ha sottolineato il portavoce di Appello per Lecco Corrado Valsecchi - Linee Lecco, che è una partecipata al cento per cento del Comune si trova nella spiacevole situazione di dover ricorrere al Tar. Questa diventa evidentemente una questione di carattere politico, andavano cercate soluzioni alternative che evitassero che il provvedimento di abbattimento diventasse operativo”. 
Diversi i temi sollevati anche dal consigliere Simone Brigatti (Lecco ideale - Lecco merita di più): “Rimango un po’ sorpreso dalla rapidità con cui è stato affrontato il tema, senza il coinvolgimento dei consiglierei e senza la presenza, questa sera, di Linee Lecco che non solo subisce questo errore ma ha saputo di questo problema dai giornali. Il sindaco in consiglio comunale ci ha sempre parlato di ‘piccole difformità tecniche’, quando la difformità tecnica è diventata abuso? Si parla di un ‘problema al quale si è rimediato’ ma intanto sono stati sprecati almeno 300mila euro di soldi pubblici e si rischia di abbattere una struttura essenziale per Linee Lecco. Manca chiarezza anche sui vari problemi che sta affrontando la società, dal fatto che non ha ancora chiuso il bilancio, al rinnovo dell’affidamento in house”. Tornando sul punto, il leghista Stefano Parolari si è chiesto “come si può sbagliare a fare una cosa del genere?” parlando di “situazione paradigmatica di come è gestita questa amministrazione”. 
Anche Filippo Boscagli (Fratelli d’Italia) ha lamentato “l’assenza della parti tecniche durante la commissione" e sottolineato la necessità di “risolvere il tema dei rapporti tra il Comune e Linee Lecco. Deve tornare ad esserci un rapporto sano”. La consigliera Lorella Cesana invece ha voluto rimarcare che “non è un mero errore burocratico ma un erroraccio che comporta un danno economico non indifferente”. 
I consiglieri di maggioranza, con gli interventi di Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) e Andrea Frigerio (Fattore Lecco), hanno invocato la speranza che la questione possa essere risolta in un modo alternativo, rinnovando la fiducia nella Giunta e nei tecnici che stanno lavorando per trovare una via di uscita.

L’assessore Rusconi ha replicato a Corrado Valsecchi chiedendo quale norma prevede che sia l’assessore a dover esercitare una funzione di controllo sulla parte tecnica. “È evidente che c’è stata una carenza di istruttoria - ha aggiunto dando ragione a Parolari - c’è stato qualche fraintendimento e si è arrivati a questa delibera di annullamento che è l’ultima cosa che ognuno di noi avrebbe voluto fare perché in dieci mesi di lavoro su questo tema gli uffici non hanno trovato alternative”. 
Anche il sindaco Mauro Gattinoni è intervenuto ribadendo quanto già esposto dal titolare dell’Urbanistica: “In questa vicenda nessuno ha mai anteposto se non la pubblica utilità del bene ma le procedure vanno rispettate. Il Comune si assume le sue responsabilità in quanto ente ma andranno chiarite le responsabilità del tecnico e quelle del politico e rispetto alla gestione della società bisogna distinguere la funzione di indirizzo e controllo che spetta al socio e quella di gestionale che spetta al Cda. Una decisione di questo tipo è politica e al momento è l’unico atto possibile, si tratta di un atto di pulizia e messa in ordine che ne genererà degli altri. È un’operazione di chiarezza necessaria per il bene del Comune e di Linee Lecco, da cui si parte esplorando tutti gli strumenti a disposizione per trovare una soluzione”. 
M.V.
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