Lecco: festa del lago e della montagna con riflessione sul 'bene-dire'
In una soleggiata giornata d’estate, nell’ultimo fine settimana di giugno, si è celebrata a Lecco la tradizionale festa del lago e della montagna.
La benedizione, impartita dalle acque del Lario, è indubbiamente l’evento più raccolto del weekend di iniziative.
Nel pomeriggio odierno, dunque, dopo la messa celebrata nella Basilica di San Nicolò, il Prevosto don Davide Milani, insieme ai fedeli, si è diretto verso il Lago per salire a bordo di una lucia e raggiungere la statua del patrono, all'altezza di piazza Stoppani. Presente, su altra imbarcazione, anche il sindaco Mauro Gattinoni.
Nel corso del momento di raccoglimento, monsignor Milani ha rivolto un pensiero anche a coloro che, nelle acque del lago, hanno perso la vita, come il diciottenne gambiano, annegato di fronte alla Malpensata a luglio dell’anno scorso. Invocato dunque San Nicolò, a protezione dei lecchesi, senza dimenticare tutti coloro che giungono in città per apprezzare il “paesaggio di grande bellezza” in cui viviamo.
“Il senso della benedizione è imparare a dire il bene” ha spiegato dal lago don Davide. San Nicolò, in questo, ha aggiunto, è stato un esempio. “Parlare del bene, inoltre toglie del tempo al parlare male, ai pettegolezzi” ha altresì aggiunto, rivolgendosi alla folla di credenti e curiosi radunata sulla riva.
Alla sua ultima festa del lago e della montagna da prevosto – a settembre si trasferirà in Vaticano – il sacerdote ha altresì indicato nel suo lascito – così lo ha definito - lo sprone a essere coraggiosi di mostrarsi. Ha detto infatti che a Lecco c’è paura a dire del bene che si è, e che invece senza avere timore di risultare esibizionisti, si può parlare del bene che ognuno fa. “Con gli esempi, il bene è imitabile e ci sarà meno spazio per i seminatori di male”.
A fare da cornice alla benedizione, gli altri eventi che, nel corso del fine settimana, hanno coinvolto la comunità, a cominciare dai festeggiamenti per i Firlinfeu. Questa sera poi il gran finale con i fuochi d'artificio.
La benedizione, impartita dalle acque del Lario, è indubbiamente l’evento più raccolto del weekend di iniziative.
Nel pomeriggio odierno, dunque, dopo la messa celebrata nella Basilica di San Nicolò, il Prevosto don Davide Milani, insieme ai fedeli, si è diretto verso il Lago per salire a bordo di una lucia e raggiungere la statua del patrono, all'altezza di piazza Stoppani. Presente, su altra imbarcazione, anche il sindaco Mauro Gattinoni.
Nel corso del momento di raccoglimento, monsignor Milani ha rivolto un pensiero anche a coloro che, nelle acque del lago, hanno perso la vita, come il diciottenne gambiano, annegato di fronte alla Malpensata a luglio dell’anno scorso. Invocato dunque San Nicolò, a protezione dei lecchesi, senza dimenticare tutti coloro che giungono in città per apprezzare il “paesaggio di grande bellezza” in cui viviamo.
“Il senso della benedizione è imparare a dire il bene” ha spiegato dal lago don Davide. San Nicolò, in questo, ha aggiunto, è stato un esempio. “Parlare del bene, inoltre toglie del tempo al parlare male, ai pettegolezzi” ha altresì aggiunto, rivolgendosi alla folla di credenti e curiosi radunata sulla riva.
Alla sua ultima festa del lago e della montagna da prevosto – a settembre si trasferirà in Vaticano – il sacerdote ha altresì indicato nel suo lascito – così lo ha definito - lo sprone a essere coraggiosi di mostrarsi. Ha detto infatti che a Lecco c’è paura a dire del bene che si è, e che invece senza avere timore di risultare esibizionisti, si può parlare del bene che ognuno fa. “Con gli esempi, il bene è imitabile e ci sarà meno spazio per i seminatori di male”.
M.Bo.