Calolziocorte: 100 anni per Adele Lucia Papini, una vita scandita da lavoro e famiglia
Traguardo del secolo nella giornata del 29 giugno per la signora Adele Lucia Papini di Calolziocorte. A festeggiarla parenti, amici e l'amministrazione comunale che, come di consueto, ha voluto tributare un omaggio a una cittadina che è riuscita ad arrivare in splendida forma a questa invidiabile età.
L'anziana, che vive sola sotto lo sguardo vigile dei vicini Sandra ed Enzo, scandisce le sue giornata tra una telefonata e l'altra di nipoti e amiche e poi qualche lettura, pulizie della casa con particolare attenzione alla polvere, semplici lavoretti “per stare in movimento e tenere allenate mani e gambe" ha scherzato accogliendo l'assessore Tina Balossi andata a farle visita in occasione del compleanno.
Figlia dei custodi del comune, per questo soprannominati "i purtiner", è nata all'ultimo piano dell'edificio che allora ospitava sia la scuola che il municipio.
Con gli 11 fratelli, da giovane, aiutava la famiglia e in particolare si affiancava al papà nella pulizia dei banchi di scuola.
"Il mio passatempo preferito era andare all'oratorio di Casale" ha ricordato. "Qui giocavo e imparavo a fare teatro con alcune amiche".
Per lei la famiglia era una "cosa meravigliosa. Stavo bene. C'era amore, obbedienza, tolleranza, rispetto. E quello che i genitori dicevano per noi figli era sacro".
Dopo le elementari, le condizioni economiche della famiglia non avevano permesso di poter proseguire gli studi in maniera continuativa e così a 14 anni aveva iniziato a lavorare presso la ditta De Alberti di Calolziocorte. "Si lavoravano le budella che poi servivano per fare gli insaccati. Era una occupazione molto pesante. Davo in casa il mio stipendio, lo portavo il sabato e il lunedì era già finito" ha ricordato Adele.
"A quarant'anni ho fatto domanda come telefonista presso la ditta Bonaiti Eros a Calolziocorte, sono stata scelta tra venti candidate e lì ho lavorato sino alla pensione, arrivata a 57 anni".
Il termine della vita lavorativa, non ha però segnato la fine della sua intraprendenza tanto che per diversi anni ha aiutato Carluccio nell'agenzia di pratiche.
Ciò di cui Adele va però più orgogliosa sono i cinque nipoti, figli di suo fratello Peppino che ha accudito e cresciuto.
"Avevo vent'anni e oltre al lavoro mi sono presa cura di loro che erano rimasti senza mamma. Sono stati come dei figli. Non mi sono sposata ma non ho mai avuto tempo per pensarci perchè è a loro che mi sono dedicata".
Tra le tante cose che amava c'era quella di viaggiare per il mondo, visitare luoghi e incontrare persone. "Ho iniziato ad andare in bicicletta a Brescia, poi in Brianza dai contadini per procurare il cibo per la famiglia. E poi ho girato tutta l'Europa, le due Russie, l'Egitto e il mio rimpianto è di non essere andata in America".
Una passione che ha portato avanti sino a 93 anni quando con le amiche si recava in vacanza ad Abano terme per le cure.
Uno dei pilastri della sua vita è stata sicuramente la Fede che l'ha sostenuta nei momenti difficili e di sconforto che non sono mancati.
"Ho vissuto bene, ho lavorato tanto, sono contenta e della mia vita non cambierei una virgola" ha concluso così la chiacchierata con l'assessore Balossi.
A stringersi attorno a lei anche nella giornata di domenica sono stati famigliari e amici, prima durante la Messa a Somasca e poi al pranzo al ristorante.
"Sono sola e sono contenta quando sento squillare il telefono perchè qualcuno vuol parlare con me" ha confessato nella sua sincerità genuina.
Gli auguri affettuosi e orgogliosi per questa cittadina tanto tenace e forte, sono giunti da tutta l'amministrazione comunale.
L'anziana, che vive sola sotto lo sguardo vigile dei vicini Sandra ed Enzo, scandisce le sue giornata tra una telefonata e l'altra di nipoti e amiche e poi qualche lettura, pulizie della casa con particolare attenzione alla polvere, semplici lavoretti “per stare in movimento e tenere allenate mani e gambe" ha scherzato accogliendo l'assessore Tina Balossi andata a farle visita in occasione del compleanno.
Figlia dei custodi del comune, per questo soprannominati "i purtiner", è nata all'ultimo piano dell'edificio che allora ospitava sia la scuola che il municipio.
Con gli 11 fratelli, da giovane, aiutava la famiglia e in particolare si affiancava al papà nella pulizia dei banchi di scuola.
"Il mio passatempo preferito era andare all'oratorio di Casale" ha ricordato. "Qui giocavo e imparavo a fare teatro con alcune amiche".
Per lei la famiglia era una "cosa meravigliosa. Stavo bene. C'era amore, obbedienza, tolleranza, rispetto. E quello che i genitori dicevano per noi figli era sacro".
Dopo le elementari, le condizioni economiche della famiglia non avevano permesso di poter proseguire gli studi in maniera continuativa e così a 14 anni aveva iniziato a lavorare presso la ditta De Alberti di Calolziocorte. "Si lavoravano le budella che poi servivano per fare gli insaccati. Era una occupazione molto pesante. Davo in casa il mio stipendio, lo portavo il sabato e il lunedì era già finito" ha ricordato Adele.
Nel corso della sua vita i lavori svolti sono stati tanti: presso una struttura di convalescenza in Svizzera, poi alle dipendenze della Legler come addetta ai telai, poi come donna di servizio a Oggiono presso la casa del dottor Cavallini.
"A quarant'anni ho fatto domanda come telefonista presso la ditta Bonaiti Eros a Calolziocorte, sono stata scelta tra venti candidate e lì ho lavorato sino alla pensione, arrivata a 57 anni".
Il termine della vita lavorativa, non ha però segnato la fine della sua intraprendenza tanto che per diversi anni ha aiutato Carluccio nell'agenzia di pratiche.
Ciò di cui Adele va però più orgogliosa sono i cinque nipoti, figli di suo fratello Peppino che ha accudito e cresciuto.
"Avevo vent'anni e oltre al lavoro mi sono presa cura di loro che erano rimasti senza mamma. Sono stati come dei figli. Non mi sono sposata ma non ho mai avuto tempo per pensarci perchè è a loro che mi sono dedicata".
Tra le tante cose che amava c'era quella di viaggiare per il mondo, visitare luoghi e incontrare persone. "Ho iniziato ad andare in bicicletta a Brescia, poi in Brianza dai contadini per procurare il cibo per la famiglia. E poi ho girato tutta l'Europa, le due Russie, l'Egitto e il mio rimpianto è di non essere andata in America".
Una passione che ha portato avanti sino a 93 anni quando con le amiche si recava in vacanza ad Abano terme per le cure.
Uno dei pilastri della sua vita è stata sicuramente la Fede che l'ha sostenuta nei momenti difficili e di sconforto che non sono mancati.
"Ho vissuto bene, ho lavorato tanto, sono contenta e della mia vita non cambierei una virgola" ha concluso così la chiacchierata con l'assessore Balossi.
A stringersi attorno a lei anche nella giornata di domenica sono stati famigliari e amici, prima durante la Messa a Somasca e poi al pranzo al ristorante.
"Sono sola e sono contenta quando sento squillare il telefono perchè qualcuno vuol parlare con me" ha confessato nella sua sincerità genuina.
Gli auguri affettuosi e orgogliosi per questa cittadina tanto tenace e forte, sono giunti da tutta l'amministrazione comunale.