Sulle dichiarazioni sul lupo
Articolo: Lupo in azione ai Resinelli? Zamperini chiede lavoro di squadra
Messaggio: Lasciano più di un dubbio queste trite esternazioni: se sono troppi gli ungulati, cinghiali e cervi in particolare, portatori di malattie, distruttori di raccolti, causa di incidenti stradali (del resto, non esistono corridoi ecologici), allora ben vengano i loro predatori naturali. Al contrario, la presenza, forse, di uno o due lupi in dispersione negli ultimi anni su un territorio vasto che va dalla Brianza alla Valsassina è già allarme. Ambiguo approccio alla tematica: del resto, gli equilibri naturali non sono argomento alla portata di tutti. Non degli stakeholders che vengono menzionati come baluardo a cui fare appello: allevatori, agricoltori, rappresentanti delle aree rurali. In merito alle associazioni venatorie è interessante ricordare invece come, poche settimane or sono, sulla stampa locale un autorevole rappresentante ha dichiarato, che non sono i lupi il vero pericolo nei nostri boschi. Nessun richiamo al contributo di enti scientifici, tecnici, studiosi e associazioni e cooperative attive da anni in tema di formazione e prevenzione sui grandi carnivori: eppure, Regione Lombardia con Ersaf è un esempio virtuoso. Dichiarare semplicemente guerra ai selvatici è perdente: nonostante il mantra ultimamente in voga dell'essere umano supremo bioregolatore, la Natura si riprende sempre i suoi spazi. Tanto vale rispettarla e lavorare per una possibile, quanto necessaria coesistenza.
Messaggio: Lasciano più di un dubbio queste trite esternazioni: se sono troppi gli ungulati, cinghiali e cervi in particolare, portatori di malattie, distruttori di raccolti, causa di incidenti stradali (del resto, non esistono corridoi ecologici), allora ben vengano i loro predatori naturali. Al contrario, la presenza, forse, di uno o due lupi in dispersione negli ultimi anni su un territorio vasto che va dalla Brianza alla Valsassina è già allarme. Ambiguo approccio alla tematica: del resto, gli equilibri naturali non sono argomento alla portata di tutti. Non degli stakeholders che vengono menzionati come baluardo a cui fare appello: allevatori, agricoltori, rappresentanti delle aree rurali. In merito alle associazioni venatorie è interessante ricordare invece come, poche settimane or sono, sulla stampa locale un autorevole rappresentante ha dichiarato, che non sono i lupi il vero pericolo nei nostri boschi. Nessun richiamo al contributo di enti scientifici, tecnici, studiosi e associazioni e cooperative attive da anni in tema di formazione e prevenzione sui grandi carnivori: eppure, Regione Lombardia con Ersaf è un esempio virtuoso. Dichiarare semplicemente guerra ai selvatici è perdente: nonostante il mantra ultimamente in voga dell'essere umano supremo bioregolatore, la Natura si riprende sempre i suoi spazi. Tanto vale rispettarla e lavorare per una possibile, quanto necessaria coesistenza.
Cristina Panzeri