Migranti: giornata di formazione sul ritorno volontario
La Prefettura di Lecco ha organizzato, nella mattinata del 28 giugno, una giornata formativa, rivolta ai gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria, al Terzo Settore e ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale ospitati in provincia, per divulgare l’istituto del Ritorno Volontario Assistito, che rappresenta un’opportunità per i migranti che intendano rientrare nel Paese di provenienza.
L’evento si è aperto con una riflessione sistematica sulla funzionalità dell’istituto nel quadro normativo complessivo di gestione del fenomeno migratorio e, in particolare, con la sottolineatura della virtuosità del meccanismo del ritorno volontario verso i Paesi Sicuri, il cui elenco è stato recentemente rideterminato (Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Camerun, Capo Verde, Colombia, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Peru', Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia).
Il ritorno nel Paese di Origine, o in altro Paese ove l’interessato possa fissare la propria residenza, è stato declinato come possibile progetto indivìduale, che il sistema pubblico supporta ed incentiva soprattutto per quei richiedenti protezione che, provenendo da Paesi Sicuri, hanno una prospettiva minore di accoglimento della domanda di asilo e, peraltro, potrebbero avviare concreti progetti di radicamento, affettivo e lavorativo, nello Stato di provenienza.
È stato presentato il progetto RI.VOL.ARE in RE.TE, Ritorno Volontario e Assistenza alla Reintegrazione attraverso la Rete Territoriale, co-finanziato dal FAMI 2021-2027 e implementato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che intende garantire e promuovere l’accesso al Rimpatrio Volontario e Assistito e Reintegrazione di cittadini di Paesi Terzi, anche vulnerabili, presenti in Italia, valorizzando la scelta consapevole e libera di adesione alla “progettualità del rientro”, attraverso sussidi per la reintegrazione, che garantiscono un rilancio per la concretizzazione della speranza alla base del singolo programma migratorio.
La campagna di sensibilizzazione sul meccanismo del Ritorno Volontario proseguirà con il supporto dei mediatori culturali che operano presso i Centri di Accoglienza e una costante attività di rete tra la Prefettura e l’OIM.
L’evento si è aperto con una riflessione sistematica sulla funzionalità dell’istituto nel quadro normativo complessivo di gestione del fenomeno migratorio e, in particolare, con la sottolineatura della virtuosità del meccanismo del ritorno volontario verso i Paesi Sicuri, il cui elenco è stato recentemente rideterminato (Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Camerun, Capo Verde, Colombia, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Peru', Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia).
Il ritorno nel Paese di Origine, o in altro Paese ove l’interessato possa fissare la propria residenza, è stato declinato come possibile progetto indivìduale, che il sistema pubblico supporta ed incentiva soprattutto per quei richiedenti protezione che, provenendo da Paesi Sicuri, hanno una prospettiva minore di accoglimento della domanda di asilo e, peraltro, potrebbero avviare concreti progetti di radicamento, affettivo e lavorativo, nello Stato di provenienza.
È stato presentato il progetto RI.VOL.ARE in RE.TE, Ritorno Volontario e Assistenza alla Reintegrazione attraverso la Rete Territoriale, co-finanziato dal FAMI 2021-2027 e implementato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che intende garantire e promuovere l’accesso al Rimpatrio Volontario e Assistito e Reintegrazione di cittadini di Paesi Terzi, anche vulnerabili, presenti in Italia, valorizzando la scelta consapevole e libera di adesione alla “progettualità del rientro”, attraverso sussidi per la reintegrazione, che garantiscono un rilancio per la concretizzazione della speranza alla base del singolo programma migratorio.
La campagna di sensibilizzazione sul meccanismo del Ritorno Volontario proseguirà con il supporto dei mediatori culturali che operano presso i Centri di Accoglienza e una costante attività di rete tra la Prefettura e l’OIM.