La grande occasione per Villa Manzoni (e per i lecchesi)
4 milioni di euro per Villa Manzoni dopo anni di inedia, finanziamenti mancati o addirittura persi, progetti mai partiti e lavori interroti.
Ricordiamo agli albori del Brivio 1, quando per un grande progetto di riqualificazione rinunciammo a 2 milioni di euro di lavori al Bione (quel 1.900.000 destinato alla Piscina poi rigirati altrove, poi mai spesi…) per non vedere ne' il Bione ne' Villa Manzoni riqualificati in oltre un decennio.
Finalmente. Convintamente si può dire finalmente sembra che le condizioni per arrivare a un risultato ci siano.
Villa Manzoni va ricordato non è un museo, un retaggio letterario, un cimelio da conservare, è un pezzo fondamentale della nostra identità e senza dubbio il palazzo civile più amato e sentito dai lecchesi, ben al di sopra anche di un palazzo Bovara considerato insipido persino da chi lo frequente quotidianamente.
Per questo motivo il futuro di Villa Manzoni deve tornare ad essere vissuto dai lecchesi e non solo essere una proposta culturale per i turisti.
Negli anni 80’ era certamente più semplice, pur senza grandi lavori l’accesso alla Villa era libero e senza biglietto, nei decenni precedenti addirittura veniva ancora celebrata all’alba la messa nella splendida cappellina interna.
Si pone quindi la grande sfida di sfruttare al meglio i fondi del PNRR portando a termine i lavori entro i prossimi due anni, anche perché l’alternativa non sarebbe solo un fallimento politico delle amministrazioni di sinistra, ma un buco di bilancio non banale lasciato in eredità a quella successiva con un immobile dai cantieri fermi.
Una volta rinata, è necessario che Villa Manzoni torni ad essere un punto identitario di Lecco, come lo è stato per il più noto dei nostri concittadini per il tempo che l’ha frequentata oltre duecento anni fa. Alle scuole in particolare deve essere concesso e offerto un utilizzo continuativo, sia con la libertà di progetti e proposte sia auspicando che i giardini possano tornare fruibili per tutti ed in particolare per gli Istituti che sono confinanti.
Peraltro un luogo di tale storia e importanza dovrebbe essere l’equivalente del Campidoglio di Roma, centro Istituzionale della Città per Sindaco e Consiglio, trovandone in futuro (in mezzo ai rimpalli irrisolti di sedi vacanti) uno spazio che possa diventare la sede rappresentativa della Città.
4 milioni di euro non possono essere solo il prezzo di un appalto come ne vedremo altri in un periodo fortunatissimo di grandi finanziamenti europei. Quei 4 milioni devono essere la grande occasione per un recupero culturale, istituzionale, educativo, storico e perfino affettivo di un luogo tornato a splendere, fondamentale per Lecco e che i Lecchesi offrono a chiunque voglia venire a frequentare una delle città più belle del mondo.
Ricordiamo agli albori del Brivio 1, quando per un grande progetto di riqualificazione rinunciammo a 2 milioni di euro di lavori al Bione (quel 1.900.000 destinato alla Piscina poi rigirati altrove, poi mai spesi…) per non vedere ne' il Bione ne' Villa Manzoni riqualificati in oltre un decennio.
Finalmente. Convintamente si può dire finalmente sembra che le condizioni per arrivare a un risultato ci siano.
Villa Manzoni va ricordato non è un museo, un retaggio letterario, un cimelio da conservare, è un pezzo fondamentale della nostra identità e senza dubbio il palazzo civile più amato e sentito dai lecchesi, ben al di sopra anche di un palazzo Bovara considerato insipido persino da chi lo frequente quotidianamente.
Per questo motivo il futuro di Villa Manzoni deve tornare ad essere vissuto dai lecchesi e non solo essere una proposta culturale per i turisti.
Negli anni 80’ era certamente più semplice, pur senza grandi lavori l’accesso alla Villa era libero e senza biglietto, nei decenni precedenti addirittura veniva ancora celebrata all’alba la messa nella splendida cappellina interna.
Si pone quindi la grande sfida di sfruttare al meglio i fondi del PNRR portando a termine i lavori entro i prossimi due anni, anche perché l’alternativa non sarebbe solo un fallimento politico delle amministrazioni di sinistra, ma un buco di bilancio non banale lasciato in eredità a quella successiva con un immobile dai cantieri fermi.
Una volta rinata, è necessario che Villa Manzoni torni ad essere un punto identitario di Lecco, come lo è stato per il più noto dei nostri concittadini per il tempo che l’ha frequentata oltre duecento anni fa. Alle scuole in particolare deve essere concesso e offerto un utilizzo continuativo, sia con la libertà di progetti e proposte sia auspicando che i giardini possano tornare fruibili per tutti ed in particolare per gli Istituti che sono confinanti.
Peraltro un luogo di tale storia e importanza dovrebbe essere l’equivalente del Campidoglio di Roma, centro Istituzionale della Città per Sindaco e Consiglio, trovandone in futuro (in mezzo ai rimpalli irrisolti di sedi vacanti) uno spazio che possa diventare la sede rappresentativa della Città.
4 milioni di euro non possono essere solo il prezzo di un appalto come ne vedremo altri in un periodo fortunatissimo di grandi finanziamenti europei. Quei 4 milioni devono essere la grande occasione per un recupero culturale, istituzionale, educativo, storico e perfino affettivo di un luogo tornato a splendere, fondamentale per Lecco e che i Lecchesi offrono a chiunque voglia venire a frequentare una delle città più belle del mondo.
Filippo Boscagli, capogruppo Fratelli d'Italia