Galbiate: è mancata la 69enne investita e non soccorsa. Malgrate piange Luisa Spreafico, 'instancabile animatrice della vita parrocchiale'

Le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate: soccorsa dopo essere rimasta chissà per quanto tempo esanime sull'asfalto, era stata sottoposta dai sanitari a manovre rianimatorie per poi essere trasferita all'ospedale Manzoni di Lecco, dove le erano state riscontrate una serie di importanti lesioni, tamponate già nel pomeriggio di lunedì con un intervento chirurgico. Il prodigarsi dei medici non è però bastato per salvarle la vita.
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Luisa Spreafico

Si è spenta Luisa Spreafico, la 69enne di Malgrate travolta lungo la provinciale a Galbiate e abbandonata poi dal suo investitore sotto il guardrail.
Mentre dunque il cerchio si sta stringendo e l'identificazione di chi guidava appare come questione di poco,  quest'oggi è il giorno del dolore per la famiglia della pensionata e per i tanti che hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarla.
"La nostra comunità piange Luisa Spreafico, in Butta, scomparsa in circostanze tragiche che ci lasciano scossi e smarriti. Luisa, donna colta e appassionata, è stata instancabile animatrice della vita parrocchiale: dalla liturgia ai viaggi, passando per il Movimento Terza Età di cui era Presidente, il suo "darsi da fare" era sempre mosso dalla generosità di chi ha una grande Fede" ricordano dalla parrocchia di Malgrate.
"Luisa era una donna estroversa, piena di vitalità, aveva una grande empatia e sapeva legare con le persone. Mancheranno a tutti noi la sua presenza, la  sua disponibilità e la preziosa collaborazione" aggiunge don Andrea, stringendosi con tutta la comunità al marito Alessandro, ai figli Alessandra, Natalia e Mattia, ai nipoti e a tutti gli affetti.
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"Sono davvero dispiaciuto che la Signora Luisa Spreafico, vittima di un grave incidente lo scorso lunedì non ce l'abbia fatta. Ma quello che più mi fa arrabbiare è questa deriva sociale, la mancanza di rispetto per tutto e per tutti; per la vita innanzitutto" commenta il sindaco di Galbiate Pier Giovanni Montanelli. "Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di festeggiare il centesimo compleanno di un nostro concittadino. Un uomo sopravvissuto alle guerre, alla miseria,  al dolore della perdita di amici e famigliari cari, a tutte le difficoltà che in un secolo una persona può incontrare. Eppure questo Signore dalle umili origini è stato capace di trasmettermi con poche parole e nelle poche ore che abbiamo trascorso insieme una grande energia positiva. Una grande motivazione a fare e fare bene. Ho visto in lui un testimone appassionato della vita,  animato da quei valori genuini e sinceri che fanno grande una persona. Ma tornando al triste episodio di questi giorni, purtroppo non l'unico descritto dagli organi di informazione locale e nazionale,  mi domando senza riuscire a rispondere come si possa "abbandonare" una persona ferita o colpita da malore a bordo strada. A volte in Consiglio Comunale ci chiedono quali "grandi opere" sono in progetto per il futuro. Personalmente mi sento di dire che prima degli asfalti, dei calcestruzzi e dei monumenti inutili sarebbe opportuno  conservare se non addirittura ricostruire in alcuni casi, quel tessuto sociale che ha fatto grande il nostro territorio e la nostra Nazione. Magari mi sbaglio... A tutte le persone cui la Sig.a Luisa era cara, ai suoi parenti, in particolare ai parenti residenti a Galbiate che conosco, le mie più sincere condoglianze e quella dell'amministrazione comunale".
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