Alto lago: maltrattò la sua ex compagna? Pm chiede 4 anni
Quattro anni di reclusione e una multa di 3.500 euro. E' la richiesta di condanna avanzata stamani dal vice procuratore onorario Mattia Mascaro nei confronti di un quarantenne dell'Alto Lago, finito a processo per maltrattamenti in famiglia. Un fascicolo d'indagine - quello aperto dalla Procura - scaturito dalla denuncia dell'ex convivente dell'imputato, costituitasi parte civile nel procedimento. Per il vpo l'istruttoria dibattimentale avrebbe confermato il quadro accusatorio; da lì la pesante richiesta di condanna nei confronti dell'uomo, al quale si è associata poi la difesa di parte civile. Secondo quest'ultima, la presunta vittima ha vissuto, fra il 2017 e il 2018 in un clima di terrore costante, caratterizzato da ripetute offese verbali e non solo. Non avrebbero spostato l'ago della bilancia, a suo dire, i testimoni della difesa escussi durante il dibattimento; i racconti di questi ultimi sarebbero stati in grado soltanto di ''mitigare'' la gravità delle accuse contenute nel capo d'imputazione, fra le quali figura anche la contestazione di rapina.
Di tutt'altro parere il legale della difesa che ha chiesto l'assoluzione del proprio assistito ritenendo che gli episodi inseriti nel fascicolo non siano capaci di provarne l'abitualità della condotta. Un quadro probatorio scarso dunque, a detta del legale. Il giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi ha rinviato l'udienza al prossimo 16 luglio per eventuali repliche e sentenza.
Non si tratta peraltro dell'unico fascicolo a carico del quarantenne dell'alto lago. Pochi istanti prima dell'avvio della discussione per fatti risalenti ormai a un lustro fa, la stessa aula aveva ospitato un altro procedimento, con protagonista il medesimo imputato e dalle accuse simili. All'uomo viene infatti contestato il reato di lesioni personali colpose aggravate (oltre che stalking) nei confronti di un'altra donna con la quale aveva avuto una relazione conclusasi nell'estate 2021, dopo tre anni intensi, segnati anche da una convivenza. Anche in questo caso il quadro accusatorio a suo carico è stato mitigato, se non addirittura ribaltato, dai testi della difesa e dallo stesso imputato, sottopostosi ad esame. L'uomo ha infatti negato molti degli addebiti, riferendo che la relazione si era fatta burrascosa solo negli ultimi giorni prima della separazione, a causa di alcuni litigi.
Si torna in aula nelle prossime settimane per il completamento dell'istruttoria, alla quale seguirà la discussione.
Di tutt'altro parere il legale della difesa che ha chiesto l'assoluzione del proprio assistito ritenendo che gli episodi inseriti nel fascicolo non siano capaci di provarne l'abitualità della condotta. Un quadro probatorio scarso dunque, a detta del legale. Il giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi ha rinviato l'udienza al prossimo 16 luglio per eventuali repliche e sentenza.
Non si tratta peraltro dell'unico fascicolo a carico del quarantenne dell'alto lago. Pochi istanti prima dell'avvio della discussione per fatti risalenti ormai a un lustro fa, la stessa aula aveva ospitato un altro procedimento, con protagonista il medesimo imputato e dalle accuse simili. All'uomo viene infatti contestato il reato di lesioni personali colpose aggravate (oltre che stalking) nei confronti di un'altra donna con la quale aveva avuto una relazione conclusasi nell'estate 2021, dopo tre anni intensi, segnati anche da una convivenza. Anche in questo caso il quadro accusatorio a suo carico è stato mitigato, se non addirittura ribaltato, dai testi della difesa e dallo stesso imputato, sottopostosi ad esame. L'uomo ha infatti negato molti degli addebiti, riferendo che la relazione si era fatta burrascosa solo negli ultimi giorni prima della separazione, a causa di alcuni litigi.
Si torna in aula nelle prossime settimane per il completamento dell'istruttoria, alla quale seguirà la discussione.
G.C.