Casargo: la minoranza non si presenta. Consiglio d'insediamento rinviato a venerdì
Ha dell'incredibile quanto successo ieri sera in occasione del primo consiglio comunale convocato dall'amministrazione Pasquini-bis a Casargo, quello in cui il sindaco presta giuramento e si sbrigano una serie di incombenti "di prassi", ma necessari.
Pronti per iniziare, ci sono tutti, "solo non si vedono i due leocorni", verrebbe da dire citando una nota canzoncina per bambini. Questa volta però sono tre i leocorni: il candidato sindaco che ha perso le elezioni - il leghista Giovanni Pasquini - e i suoi due candidati consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze personali ottenendo così il pass per l'assise.
I minuti di ritardo si accumulano, tanto che Antonio Pasquini decide di contattare telefonicamente informalmente Oman Uberti, uno dei consiglieri di minoranza, per capire le ragioni di tale assenza di massa. Quest'ultimo comunica al rieletto sindaco che il proprio capogruppo (Giovanni Pasquini, dunque) l'ha "invitato a non partecipare al consiglio comunale". Pasquini (Antonio) insiste, ma non c'è nulla da fare.
L'opposizione non si presenta e questo provoca non pochi problemi, perché la sua assenza comporta l'impossibilità di nominare la Commissione Elettorale Comunale e la Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari, lato minoranza. Mancano anche indicazioni dell'opposizione in merito ai gettoni di presenza. Morale della favola: senza una previa comunicazione scritta, che espliciti le scelte della compagine di minoranza sui temi menzionati, il consiglio "non s'ha da fare" e viene riconvocato per il prossimo venerdì.
Sperando non vi siano altri intoppi.
Di certo, l'opposizione costruttiva auspicata dal primo cittadino di Casargo non sembra essere quella che (non) si è vista ieri sera.
Pronti per iniziare, ci sono tutti, "solo non si vedono i due leocorni", verrebbe da dire citando una nota canzoncina per bambini. Questa volta però sono tre i leocorni: il candidato sindaco che ha perso le elezioni - il leghista Giovanni Pasquini - e i suoi due candidati consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze personali ottenendo così il pass per l'assise.
I minuti di ritardo si accumulano, tanto che Antonio Pasquini decide di contattare telefonicamente informalmente Oman Uberti, uno dei consiglieri di minoranza, per capire le ragioni di tale assenza di massa. Quest'ultimo comunica al rieletto sindaco che il proprio capogruppo (Giovanni Pasquini, dunque) l'ha "invitato a non partecipare al consiglio comunale". Pasquini (Antonio) insiste, ma non c'è nulla da fare.
L'opposizione non si presenta e questo provoca non pochi problemi, perché la sua assenza comporta l'impossibilità di nominare la Commissione Elettorale Comunale e la Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari, lato minoranza. Mancano anche indicazioni dell'opposizione in merito ai gettoni di presenza. Morale della favola: senza una previa comunicazione scritta, che espliciti le scelte della compagine di minoranza sui temi menzionati, il consiglio "non s'ha da fare" e viene riconvocato per il prossimo venerdì.
Sperando non vi siano altri intoppi.
Di certo, l'opposizione costruttiva auspicata dal primo cittadino di Casargo non sembra essere quella che (non) si è vista ieri sera.
A.Te.