Zamperini è fuori sincrono

Zamperini non riesce a capire che c'è un tempo per dire basta, per criticare, financo per fischiare e c'è un tempo per dire grazie, per apprezzare, financo per applaudire.
Come per la buona notizia della ricollocazione non violenta delle famiglie presenti da anni al Bione. Zamperini è fuori sincrono.
Certo lui da dieci anni anche con indigeste marcette e marchette a favore di telecamera, indigeste pure per gli stomaci più forti, voleva lo sgombero duro, che nemmeno Prefetto e Questore, non tanto il Comune di centrosinistra, provvedeva ad ascoltarlo nel suo sventolare abusivi e divise. Fare i bulli della giostra davanti al disagio senza proporre soluzioni sociali e dignitose atte a migliorare la qualità della vita di persone in difficoltà e precarietà e utilizzare queste invece per il proprio miglioramento di carriera politica è ben più che abusivo, è vergognoso.
Poi certo il quarto Ponte di imminente inizio cantiere ha compartecipato alla soluzione positiva, poi certo tre anni e più per risolvere o mitigare il problema di 35 persone e 10 famiglie che lì al Bione vivevano in condizioni poco dignitose non può essere un motivo di vanto da fanfara e video urbi et orbi della Giunta Gattinoni, poi certo senza i soldi della Cariplo, case e relazioni dei Padri Somaschi è fortemente probabile che le famiglie sarebbero ancora lì o spintonati via a forza perché il Comune non trovava o non metteva soluzioni e risorse, certo poi ognuno in politica la racconta come vuole pur di indirizzare l'acqua al suo mulino, come la Giunta Gattinoni e, con altrettanta evidenza, il Consigliere Zamperini, fatto sta che c'è un altrettanto evidente risultato positivo e di risposta, quelle famiglie hanno migliorato la loro condizione e qualità della vita, hanno avuto risposte. Punto.
Zamperini deve farsene una ragione e capire che è il tempo di dire grazie e applaudire, poi i cittadini sono e saranno in grado di fare cernita della fuffa e della truffa tra comunicati e marcette.
Zamperini, visto che è un uomo del fare, superi la parte del far credere e faccia qualcosa di concreto anche lui, chieda alla sua Giunta Regionale di mettere mano, finalmente e come priorità, a tutte quelle migliaia di case popolari sfitte perché inagibili per carenza di manutenzione. In un grande Piano Casa. Solo a Lecco città sono ancora 130, da decenni, che invece dovrebbero essere a disposizione delle famiglie che già oggi, oggi, ora, ne hanno diritto. Ma la Politica, le Istituzioni sono indegnamente invece ancora voltate abusivamente dall'altra parte. Smetta di essere fuori sincrono, la Regione e lui. Metta all'angolo con i fatti la Giunta Gattinoni. Il problema della casa, dei diritti e dei doveri è ancora tutto sul tavolo e nella realtà delle cose. Si assuma i suoi. Finalmente 
Paolo Trezzi
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