Lecco: Matteotti, il grande atteso, non c'era, ma 'Riscoprire il silenzio' e Ungaretti piacciono. I maturandi 2024 commentano la prima prova
"Io B3". "No, no, io A1". "C2, convintamente". All'ora di pranzo, fuori dagli Istituti Superiori di Lecco sembrava in corso una partita a battaglia navale, con qualche "colpito", ma nessun "affondato", almeno fino all'esposizione dei tabelloni finali. Ed invece erano i "maturandi 2024" intenti a confrontarsi tra loro appena terminata la prima prova.
Oltre mezzo milione, in tutta Italia i ragazzi chiamati ad affrontare l'esame, 2.300 nella nostra provincia. Con una convinzione: "le tracce di quest'anno erano migliori di quelle dell'anno scorso" come gli studenti nostrani sostengono all'unanimità, o quasi. I distinguo infatti non mancano: "erano comunque una m...a", il giudizio, papale papale, di una signorina evidentemente poco contenta delle scelte compiute dal Ministero dell'Istruzione e del Merito.
Giacomo Matteotti, a cento anni dall'assassinio, era il grande atteso. Ed è stato, come sempre quando qualcuno entra da Papa in conclave, il grande assente. "Dentro", di contro, Pirandello e Ungaretti, con il secondo preferito di gran lunga al primo. "Me lo aspettavo, era fattibile perché si tratta di un poeta che abbiamo studiato bene durante l'anno" sostiene Elias, studente dell'indirizzo socio-sanitario del Bertacchi. Parole pressoché sovrapponibili a quelle di Sara, dello stesso corso, come di Melissa, amante, in generale, della poesia.
Un'altra Sara ha puntato invece sulla traccia "Riscoprire il silenzio" ispirata da un testo di Nicoletta Polla-Mattiot. "L'ho scelta per esclusione, non mi ispirava altro" confessa. "Sul tema mi sentivo preparato" sostiene invece Vinsent, molto soddisfatto di aver potuto scrivere di un qualcosa ritenuto "vicino".
Entusiasti di questa proposta anche i ragazzi dell'indirizzo musicale del Liceo Grassi. "Era fantastica come traccia" sostiene Alessio, sbeffeggiato con l'appellativo Matteotti dai compagni, in quanto convintissimo dell'inserimento, nella maturità 2024, di un ricordo dell'antifascista assassinato nel 1924. "Abbiamo scelto la B3 - quella appunto incentrata sullo "smettere di tacere" ndr - perché permetteva di dire molto" concordano Aaron, Matilda e Federico, mentre Gabriele, in contro tendenza tra i liceali, ha sviluppato la traccia ispirata alla guerra fredda, argomentando come a suo avviso oggi non sia possibile applicare, negli scenari di conflitto, la teoria dell'equilibrio del terrore. Cecilia, della stessa scuola, ha ritenuto più facile, la traccia C2 e dunque l'analisi del testo di Maurizio Caminiti "Profili, selfie e blog" avente per oggetto il passaggio dal diario alle pubblicazioni social. Della stessa idea anche Laura - "era la migliore, anche se anche le altre non erano brutte" - e Ilaria del Bertacchi, entrambe decisamente più in ansia per la prova multidisciplinare di domani.
"Le A non le ho nemmeno lette, tra le B ho scelto la B2" racconta invece Agostino, appena uscito dal Liceo Linguistico Manzoni. "La bellezza nella Costituzione" di Maria Agostina Cabiddu, la traccia che ha dunque scelto. "Era quella su cui avevo più da dire". Se ne è pentita quando ormai era troppo tardi Rosa. "A prima lettura mi è piaciuta molto. Invece era tostissima".
"Io ho scelto la traccia sul silenzio, ero ispirata e mi è sembrata la più fattibile" sostiene, ben più soddisfatta, la compagna Maria Chiara. "Credo sia andata bene". "Aspetta di vedere il voto" la rimprovera Matteo, che ha optato invece per "il diario" - "ad esclusione" - mentre Luca si è lasciato prendere dalla "guerra fredda" e Valentina da Ungaretti ("uno dei poeti che mi piace di più").
"Hanno proposto autori che conoscevamo, ma non attesi. Mancavano invece sia Matteotti sia l'intelligenza artificiale, decisamente più quotati" sottolineano Margherita e Alessia.
"Fattibile? Per forza, anche se le tematiche erano abbastanza inaspettate" aggiungono ancora Angelica e Viola. "Del resto, le tracce che "dovevano uscire" non sono uscite".
Critici Edoardo e Luca dell'Istituto Badoni in riferimento ad alcuni spunti, a cominciare da quello sul diario, non condiviso nella sostanza. Mentre Andrea, della stessa scuola, dopo aver scartato a priori gli autori, si è concentrato sul "silenzio".
"Essendo una persona introspettiva, ho trovato modo di parlare di me stesso" ha detto, pronto ad affrontare un pomeriggio di studio in vista della prova di domani, informatica. Contente di aver potuto mettere qualcosa di loro, parlando di esperienze personali, anche Giulia e Marica del Parini, che hanno sviluppato la riflessione sull'Elogio dell'imperfezione di Rita Levi Montalcini.
"Uno ben informato sull'attualità poteva però puntare sulla guerra". Come ha fatto anche Pietro del Bertacchi. "Sono stato forse l'unico in tutta la classe. Ho fatto una pessima scelta, mi ispirava, ma era difficile". E' rimasta invece in quella comfort zone rappresentata da Ungaretti - "studiato bene durante l'anno" - Aurora.
"Ma il peggio sarà domani" la chiosa corale, con i ragazzi del Linguistico a cui è capitata la terza lingua, tra francesce e tedesco, indubbiamente i più preoccupati. "Sono andata a controllare, non succedeva dal 1990" sottolinea una studentessa, evidentemente appassionata di statistica.
Oltre mezzo milione, in tutta Italia i ragazzi chiamati ad affrontare l'esame, 2.300 nella nostra provincia. Con una convinzione: "le tracce di quest'anno erano migliori di quelle dell'anno scorso" come gli studenti nostrani sostengono all'unanimità, o quasi. I distinguo infatti non mancano: "erano comunque una m...a", il giudizio, papale papale, di una signorina evidentemente poco contenta delle scelte compiute dal Ministero dell'Istruzione e del Merito.
Giacomo Matteotti, a cento anni dall'assassinio, era il grande atteso. Ed è stato, come sempre quando qualcuno entra da Papa in conclave, il grande assente. "Dentro", di contro, Pirandello e Ungaretti, con il secondo preferito di gran lunga al primo. "Me lo aspettavo, era fattibile perché si tratta di un poeta che abbiamo studiato bene durante l'anno" sostiene Elias, studente dell'indirizzo socio-sanitario del Bertacchi. Parole pressoché sovrapponibili a quelle di Sara, dello stesso corso, come di Melissa, amante, in generale, della poesia.
Un'altra Sara ha puntato invece sulla traccia "Riscoprire il silenzio" ispirata da un testo di Nicoletta Polla-Mattiot. "L'ho scelta per esclusione, non mi ispirava altro" confessa. "Sul tema mi sentivo preparato" sostiene invece Vinsent, molto soddisfatto di aver potuto scrivere di un qualcosa ritenuto "vicino".
Entusiasti di questa proposta anche i ragazzi dell'indirizzo musicale del Liceo Grassi. "Era fantastica come traccia" sostiene Alessio, sbeffeggiato con l'appellativo Matteotti dai compagni, in quanto convintissimo dell'inserimento, nella maturità 2024, di un ricordo dell'antifascista assassinato nel 1924. "Abbiamo scelto la B3 - quella appunto incentrata sullo "smettere di tacere" ndr - perché permetteva di dire molto" concordano Aaron, Matilda e Federico, mentre Gabriele, in contro tendenza tra i liceali, ha sviluppato la traccia ispirata alla guerra fredda, argomentando come a suo avviso oggi non sia possibile applicare, negli scenari di conflitto, la teoria dell'equilibrio del terrore. Cecilia, della stessa scuola, ha ritenuto più facile, la traccia C2 e dunque l'analisi del testo di Maurizio Caminiti "Profili, selfie e blog" avente per oggetto il passaggio dal diario alle pubblicazioni social. Della stessa idea anche Laura - "era la migliore, anche se anche le altre non erano brutte" - e Ilaria del Bertacchi, entrambe decisamente più in ansia per la prova multidisciplinare di domani.
"Le A non le ho nemmeno lette, tra le B ho scelto la B2" racconta invece Agostino, appena uscito dal Liceo Linguistico Manzoni. "La bellezza nella Costituzione" di Maria Agostina Cabiddu, la traccia che ha dunque scelto. "Era quella su cui avevo più da dire". Se ne è pentita quando ormai era troppo tardi Rosa. "A prima lettura mi è piaciuta molto. Invece era tostissima".
"Io ho scelto la traccia sul silenzio, ero ispirata e mi è sembrata la più fattibile" sostiene, ben più soddisfatta, la compagna Maria Chiara. "Credo sia andata bene". "Aspetta di vedere il voto" la rimprovera Matteo, che ha optato invece per "il diario" - "ad esclusione" - mentre Luca si è lasciato prendere dalla "guerra fredda" e Valentina da Ungaretti ("uno dei poeti che mi piace di più").
"Hanno proposto autori che conoscevamo, ma non attesi. Mancavano invece sia Matteotti sia l'intelligenza artificiale, decisamente più quotati" sottolineano Margherita e Alessia.
"Fattibile? Per forza, anche se le tematiche erano abbastanza inaspettate" aggiungono ancora Angelica e Viola. "Del resto, le tracce che "dovevano uscire" non sono uscite".
Critici Edoardo e Luca dell'Istituto Badoni in riferimento ad alcuni spunti, a cominciare da quello sul diario, non condiviso nella sostanza. Mentre Andrea, della stessa scuola, dopo aver scartato a priori gli autori, si è concentrato sul "silenzio".
"Essendo una persona introspettiva, ho trovato modo di parlare di me stesso" ha detto, pronto ad affrontare un pomeriggio di studio in vista della prova di domani, informatica. Contente di aver potuto mettere qualcosa di loro, parlando di esperienze personali, anche Giulia e Marica del Parini, che hanno sviluppato la riflessione sull'Elogio dell'imperfezione di Rita Levi Montalcini.
"Uno ben informato sull'attualità poteva però puntare sulla guerra". Come ha fatto anche Pietro del Bertacchi. "Sono stato forse l'unico in tutta la classe. Ho fatto una pessima scelta, mi ispirava, ma era difficile". E' rimasta invece in quella comfort zone rappresentata da Ungaretti - "studiato bene durante l'anno" - Aurora.
"Ma il peggio sarà domani" la chiosa corale, con i ragazzi del Linguistico a cui è capitata la terza lingua, tra francesce e tedesco, indubbiamente i più preoccupati. "Sono andata a controllare, non succedeva dal 1990" sottolinea una studentessa, evidentemente appassionata di statistica.
A.M.