I cinghiali sono diventati un'emergenza: svegliamoci
Scorrendo le pagine del web ci sono sempre più articoli a livello nazionale riguardo alla fauna selvatica, soprattutto cinghiali, ma noi sul nostro territorio come siamo messi? Oramai anche nel lecchese sono presenti da circa 10/15 anni ma nell’ultimo anno sembra che qualcosa stia andando fuori controllo. I cinghiali sono arrivati ovunque e si vedono in qualsiasi ora del giorno senza aver paura dell’uomo; è successo anche che in pieno giorno nei boschi non lontano dalle abitazioni siano stati rincorsi dei cani di taglia media. Non si è più sicuri nemmeno ad andare per i sentieri ma anche nei paesi di sera.
Ogni giorno si assistono danni ai terreni lontano e vicino alle abitazioni, soprattutto a quelli coltivati a prato perché si dica quel che si vuole ma il cinghiale nei boschi non rovista! Nei prati danneggiati scompare la flora, non ricrescono più le stesse erbe e gli stessi fiori che c’erano prima e il terreno risulta inutilizzabile per qualche tempo. E’ vero che regione lombardia stanzia dei risarcimenti ma i fondi potrebbero servire a scopi più utili. I piccoli agricoltori si ritrovato in ginocchio e impotenti di fronte a una distruzione che ormai è sfuggita di mano. Ricordiamo che l’agricoltura e la cura del territorio non è fatto solamente da aziende agricole ma anche da cittadini privati o piccoli allevatori ! Chi poi vorrebbe utilizzare al meglio il proprio fondo, ma questo non sempre è possibile perché se a primavera pulisci tutto il terreno e lo prepari per le coltivazioni si arriva a giugno e ti ritrovi la metà devastata dai cinghiali, senza contare quello che i cervi (aumentanti anche questi) ti hanno già portato via. Quest’ultimi durante la primavera continuano a brucare nei prati a le erbe più buone e nutrienti, cosa rimane da mettere nei fienili? Inoltre ben pochi o quasi nessuno parla del rischio idrogeologico presente nel territorio; i cinghiali amano rotolarsi in pozze fangose (insogli) oppure nei corsi d’acqua che poi fanno deviare. Nei terreni dove vengono mosse le zolle, se non sistemate, le forti piogge filtrando possono essere l’innesco dei dissesti.
Negli anni sono stati stanziati fondi per recuperare gli alpeggi e altri sono stati recuperati a titolo gratuito da volontari, anche questi si trovano devastati, il lavoro è andato in fumo e gli animali durante la stagione estiva cosa trovano nel pascolo???
In questi ultimi anni si sta investendo, ad esempio in ciclovie ad alta quota per portare turismo oppure a seguito dello spopolamento delle zone montane si stanziano incentivi per riportare la gente a vivere in montagna, ma cari politici prima dovete pensare a tutelare e ascoltare chi in montagna ci vive e se ne prende cura!E gli incidenti stradali che provocano? Dobbiamo aspettare che ci scappa il morto?
I preposti in materia ci sono ma le risposte non sono in tempi brevi e nel frattempo i cinghiali si moltiplicano e i danni pure.
I cacciatori, che negli ultimi anni sono diminuiti, hanno delle regole a cui sottostare troppo lente per far fronte a una situazione del genere.
Cari tutti, prima che il problema non sia solo di una piccola parte di cittadini ma diventi un probema di sicurezza pubblica, o un’emergenza, SVEGLIAMOCI!
Ogni giorno si assistono danni ai terreni lontano e vicino alle abitazioni, soprattutto a quelli coltivati a prato perché si dica quel che si vuole ma il cinghiale nei boschi non rovista! Nei prati danneggiati scompare la flora, non ricrescono più le stesse erbe e gli stessi fiori che c’erano prima e il terreno risulta inutilizzabile per qualche tempo. E’ vero che regione lombardia stanzia dei risarcimenti ma i fondi potrebbero servire a scopi più utili. I piccoli agricoltori si ritrovato in ginocchio e impotenti di fronte a una distruzione che ormai è sfuggita di mano. Ricordiamo che l’agricoltura e la cura del territorio non è fatto solamente da aziende agricole ma anche da cittadini privati o piccoli allevatori ! Chi poi vorrebbe utilizzare al meglio il proprio fondo, ma questo non sempre è possibile perché se a primavera pulisci tutto il terreno e lo prepari per le coltivazioni si arriva a giugno e ti ritrovi la metà devastata dai cinghiali, senza contare quello che i cervi (aumentanti anche questi) ti hanno già portato via. Quest’ultimi durante la primavera continuano a brucare nei prati a le erbe più buone e nutrienti, cosa rimane da mettere nei fienili? Inoltre ben pochi o quasi nessuno parla del rischio idrogeologico presente nel territorio; i cinghiali amano rotolarsi in pozze fangose (insogli) oppure nei corsi d’acqua che poi fanno deviare. Nei terreni dove vengono mosse le zolle, se non sistemate, le forti piogge filtrando possono essere l’innesco dei dissesti.
Negli anni sono stati stanziati fondi per recuperare gli alpeggi e altri sono stati recuperati a titolo gratuito da volontari, anche questi si trovano devastati, il lavoro è andato in fumo e gli animali durante la stagione estiva cosa trovano nel pascolo???
In questi ultimi anni si sta investendo, ad esempio in ciclovie ad alta quota per portare turismo oppure a seguito dello spopolamento delle zone montane si stanziano incentivi per riportare la gente a vivere in montagna, ma cari politici prima dovete pensare a tutelare e ascoltare chi in montagna ci vive e se ne prende cura!E gli incidenti stradali che provocano? Dobbiamo aspettare che ci scappa il morto?
I preposti in materia ci sono ma le risposte non sono in tempi brevi e nel frattempo i cinghiali si moltiplicano e i danni pure.
I cacciatori, che negli ultimi anni sono diminuiti, hanno delle regole a cui sottostare troppo lente per far fronte a una situazione del genere.
Cari tutti, prima che il problema non sia solo di una piccola parte di cittadini ma diventi un probema di sicurezza pubblica, o un’emergenza, SVEGLIAMOCI!
Lettera firmata