Gattinoni: la palazzina di Linee Lecco alla Piccola è abusiva. L'errore è del Comune
Un vero e proprio abuso edilizio per un errore comunale. Secondo la legge, quindi, la palazzina per gli uffici di Linee Lecco sul parcheggio della “Piccola” deve essere abbattuto. E’ stato lo stesso sindaco Mauro Gattinoni a comunicarlo ufficialmente ai giornalisti, soprattutto per evitare che sulla vicenda s’innestassero sospetti di qualsiasi natura, anche solo di carattere politico e cioè di un eventuale ulteriore elemento di attrito tra il Comune e Linee Lecco già alle prese con alcune divergenze relative alle tariffe dei parcheggi cittadini.
Il “caso” riguarda la delibera che nel 2021 autorizzava Linee Lecco alla realizzazione della nuova palazzina per gli uffici accanto a quella già esistente per la biglietteria e il posto di controllo della polizia locale. Sostanzialmente, il tecnico comunale dell’epoca aveva inserito l’intervento in una categoria urbanistica scorretta: classificato semplicemente come “parcheggio a raso” (categoria S8.1 per la precisione) doveva invece essere individuato come “parcheggi in struttura” (S8.2). Una quisquiglia, verrebbe da dire, ma in grado di innescare un procedimento giudiziario per abuso edilizio, difformità urbanistica e danno erariale, con conseguenze di carattere penale e amministrativo.
Dell’errore si è accorto il nuovo tecnico comunale subentrato nel frattempo. La segnalazione è quindi arrivata sul tavolo del sindaco. Nei giorni scorsi, la giunta comunale ha quindi approvato una delibera con la quale vengono annullate le due precedenti nelle quali appunto si autorizzava la realizzazione del piccolo edificio di circa cento metri quadri.
A fronte proprio di quest’ultima delibera, quindi, il Comune notificherà a Linee Lecco l’accertamento dell’abuso ordinando quindi la demolizione della costruzione. Le strade che si aprono sono quindi tre: un eventuale ricorso da parte di Linee Lecco al Tar contro il provvedimento comunale; l’abbattimento, il passaggio della “palazzina” al Comune nel caso trascorrano novanta giorni di silenzio e “inerzia”.
Dovrebbe essere quest’ultima la via d’uscita, tenuto del resto conto che la società dei bus e tra l’altro interamente di proprietà comunale.
In quanto al parcheggio della “Piccola” il terreno è di proprietà comunale, mentre le costruzioni esistenti rientrano nel patrimonio immobiliare di “Linee Lecco”. Ora, la struttura “contestata” passerebbe al Comune. Resta da capire come ci si muoverà successivamente. Di fatto, il municipio non potrebbe assegnare l’utilizzo della struttura a quella che per legge si configura come l’autrice dell’abuso e cioè Linee Lecco. Anche nel caso, come questo, che l’abuso sia stato generato da un errore degli uffici comunali. Di fatto – ha spiegato il sindaco Gattinoni – è come se il Comune entrasse in possesso di una villetta abusiva e la restituisse poi al proprietario. Dovranno quindi essere valutate altre possibilità: per esempio, installare servizi di Linee Lecco (l’ufficio abbonamento, magari) ma gestiti dal Comune. Un’eventualità che, come altre, dovrà essere studiata nei prossimi mesi. Di fatto, per un bel po’ di mesi ancora, quella palazzina continuerà a essere vuota.
Alla vigilia della comunicazione ai giornalisti, lo stesso sindaco ha incontrato i capigruppo consiliari sia di maggioranza che di minoranza. Ha annunciato che l’amministrazione politica si fa carico della responsabilità e nel contempo di non prevedere una rivalsa sugli uffici tecnici, considerando la vicenda una questione semplicemente burocratica: «Nessuno ha avuto altro interesse che la pubblica utilità».
Il “caso” riguarda la delibera che nel 2021 autorizzava Linee Lecco alla realizzazione della nuova palazzina per gli uffici accanto a quella già esistente per la biglietteria e il posto di controllo della polizia locale. Sostanzialmente, il tecnico comunale dell’epoca aveva inserito l’intervento in una categoria urbanistica scorretta: classificato semplicemente come “parcheggio a raso” (categoria S8.1 per la precisione) doveva invece essere individuato come “parcheggi in struttura” (S8.2). Una quisquiglia, verrebbe da dire, ma in grado di innescare un procedimento giudiziario per abuso edilizio, difformità urbanistica e danno erariale, con conseguenze di carattere penale e amministrativo.
Dell’errore si è accorto il nuovo tecnico comunale subentrato nel frattempo. La segnalazione è quindi arrivata sul tavolo del sindaco. Nei giorni scorsi, la giunta comunale ha quindi approvato una delibera con la quale vengono annullate le due precedenti nelle quali appunto si autorizzava la realizzazione del piccolo edificio di circa cento metri quadri.
A fronte proprio di quest’ultima delibera, quindi, il Comune notificherà a Linee Lecco l’accertamento dell’abuso ordinando quindi la demolizione della costruzione. Le strade che si aprono sono quindi tre: un eventuale ricorso da parte di Linee Lecco al Tar contro il provvedimento comunale; l’abbattimento, il passaggio della “palazzina” al Comune nel caso trascorrano novanta giorni di silenzio e “inerzia”.
Dovrebbe essere quest’ultima la via d’uscita, tenuto del resto conto che la società dei bus e tra l’altro interamente di proprietà comunale.
In quanto al parcheggio della “Piccola” il terreno è di proprietà comunale, mentre le costruzioni esistenti rientrano nel patrimonio immobiliare di “Linee Lecco”. Ora, la struttura “contestata” passerebbe al Comune. Resta da capire come ci si muoverà successivamente. Di fatto, il municipio non potrebbe assegnare l’utilizzo della struttura a quella che per legge si configura come l’autrice dell’abuso e cioè Linee Lecco. Anche nel caso, come questo, che l’abuso sia stato generato da un errore degli uffici comunali. Di fatto – ha spiegato il sindaco Gattinoni – è come se il Comune entrasse in possesso di una villetta abusiva e la restituisse poi al proprietario. Dovranno quindi essere valutate altre possibilità: per esempio, installare servizi di Linee Lecco (l’ufficio abbonamento, magari) ma gestiti dal Comune. Un’eventualità che, come altre, dovrà essere studiata nei prossimi mesi. Di fatto, per un bel po’ di mesi ancora, quella palazzina continuerà a essere vuota.
Alla vigilia della comunicazione ai giornalisti, lo stesso sindaco ha incontrato i capigruppo consiliari sia di maggioranza che di minoranza. Ha annunciato che l’amministrazione politica si fa carico della responsabilità e nel contempo di non prevedere una rivalsa sugli uffici tecnici, considerando la vicenda una questione semplicemente burocratica: «Nessuno ha avuto altro interesse che la pubblica utilità».
D.C.