Calcio Lecco: Di Nunno saluta, il club passa nelle mani di Aniello Aliberti. 'Operativi e ambiziosi da subito'
Una giornata storica per la Calcio Lecco 1912. Ora è ufficiale, la società bluceleste è passata nelle mani di Aniello Aliberti, imprenditore di origini campane già vice presidente di Confindustria Bergamo, che dopo una lunga e travagliata trattativa ha acquisito il 100% delle quote appartenenti fino a poche ore fa a Paolo Leonardo Di Nunno. In realtà la firma dell'atto notarile è in programma domani, giovedì 13 giugno, alle 13.00, presso il quartier generale di Cormano dell'ormai ex patron (ma tutti i documenti - ha assicurato - sono già pronti e sono stati inviati a chi di dovere).
Lo ha fatto, formalmente, tramite la Alefra Srl, l'azienda che detiene tutti i pacchetti azionari del suo gruppo (che include anche la IMD International Medical Devices SpA, realtà "che progetta, sviluppa, produce e distribuisce un ampio portafoglio di apparecchiature e componenti diagnostici a raggi X per applicazioni cliniche nel campo della radiologia", tutte competenze che sembrerebbe intenzionato a trasferire anche nel lecchese acquisendo parte di un'azienda locale).
Lo storico annuncio è stato dato poco fa in una conferenza stampa organizzata da remoto tramite il consigliere comunale lecchese Corrado Valsecchi, che Aniello Aliberti - il quale nei giorni scorsi si era anche occupato di garantire la fideiussione necessaria per l'iscrizione della squadra al campionato di Serie C - ha definito "il primo facilitatore della trattativa con Di Nunno".
Di Nunno che è stato proprio il primo a prendere la parola - con un pizzico di emozione - per un messaggio rivolto direttamente ai tifosi che negli ultimi mesi gli avevano caldamente suggerito - per usare un eufemismo - di lasciare Lecco e il Lecco: "Ho colto il vostro invito con sofferenza, e facendo questa scelta vi ho dimostrato ancora una volta tutto il bene che vi voglio. Lascio tutto a un imprenditore capace, di successo, che spero possa farvi raggiungere la Serie A. Vi auguro tante stagioni calcistiche vincenti, ci vedremo presto".
"Da domani pomeriggio, dopo la firma finale dal notaio, saremo operativi come nuova struttura" ha invece esordito Aniello Aliberti. "Dovremo correre, purtroppo i tempi sono abbastanza stretti per pensare alla squadra, all'organizzazione. In questo periodo dovevamo essere già pronti per gli allenamenti, invece dobbiamo ancora partire. Ringrazio Corrado Valsecchi, perché è grazie al suo supporto che ho conosciuto la realtà di Lecco: è stato lui il primo facilitatore. E poi ringrazio chi ha collaborato attivamente alla trattativa, Gaetano Manfredini (ex responsabile marketing del Lecco, ndr) e il commercialista Micheli".
Citato poi dal nuovo patron il figlio Francesco, che potrebbe ricoprire il ruolo di vice presidente (un altro ruolo di vertice dovrebbe essere assegnato al fratello Michele). "Francesco mi ha dato un supporto determinante, che mi ha spinto verso questo passo molto impegnativo. Cercheremo di dare la migliore organizzazione possibile alla società, per fare risultati. L'organizzazione non sarà quella di una squadra per galleggiare in fondo alla classifica. Sapete che il calcio non è una scienza esatta, ma posso assicurarvi che non andremo al risparmio. Certo, non posso nemmeno dirvi che compreremo Mbappé per arrivare subito in Serie A... Ero consapevole che eravamo in ritardo, per cui abbiamo già opzionato un paio di figure per il direttore sportivo e l'allenatore, anche se comunque abbiamo due mister sotto contratto. Solo oggi, però, possiamo chiedere loro se confermano la disponibilità, con la priorità riservata appunto al ds".
Non senza una certa abilità, in conferenza stampa l'imprenditore ha poi dribblato una domanda su presunti debiti e conti da saldare ereditati da Di Nunno: "Non cambia niente e non conta come siamo arrivati a questo punto: l'importante è che sia stato raggiunto l'accordo. Quando le altre cordate si sono defilate (il cinese Alex Lin e il fondo americano che aveva persino fatto tappa a Lecco tramite un intermediario locale) mi sono trovato di fronte a un bivio: lasciar perdere tutto o tentare l'acquisizione al 100%, cercando poi altri azionisti. Ora avrei piacere che qualcuno mi aiutasse per non sobbarcarmi l'onere di avere tutto sulle mie spalle, ma in questo momento non c'era altra soluzione che comprare io. Mi auguro che adesso, ad acquisizione compiuta, continui il dialogo con gli altri imprenditori lecchesi: ho bisogno di gente che mi segua, ma intanto mi sono assunto il rischio di procedere da solo".
Inevitabile, poi, un accenno allo stadio Rigamonti-Ceppi e alle altre strutture a disposizione del Lecco: "Su questo fronte abbiamo vincoli dettati dal Comune e altre realtà, ma avrei tante idee per rendere il nostro impianto casalingo ancora più bello. Si tratta di un passaggio che solo in parte posso fare io, per il resto dovremo chiedere aiuto all'ente pubblico. Io ho già avuto diverse interlocuzioni con il sindaco e non voglio fare polemiche. Penso sia il caso di preparare un progetto di quello che vorrei fare, per poi parlarne con lui e vedere in che modo il Comune può partecipare. Sono due i punti fondamentali: un fatto estetico, il desiderio di dare un'impronta più bella allo stadio; e poi l'effettiva mancanza di spazi (palestra, sala massaggi…). Dovremo capire, appunto, se ci saranno opportunità per trovare qualche spunto di miglioramento".
La base di partenza per costruire il futuro bluceleste, comunque, secondo Aniello Aliberti c'è. Da capire, ora, se, che cosa e come dovrà essere cambiato, a partire proprio dalle persone e dunque, per iniziare, dallo staff della Prima squadra (non esclusa categoricamente, a questo proposito, la permanenza di mister Andrea Malgrati). "Con me Di Nunno avrà sempre un posto d'onore allo stadio" ha poi concluso Aliberti. "A lui va solo un grande ringraziamento, il resto non conta più. L'importante è che da domani si parte. Quindi, forza Lecco!".
Lo ha fatto, formalmente, tramite la Alefra Srl, l'azienda che detiene tutti i pacchetti azionari del suo gruppo (che include anche la IMD International Medical Devices SpA, realtà "che progetta, sviluppa, produce e distribuisce un ampio portafoglio di apparecchiature e componenti diagnostici a raggi X per applicazioni cliniche nel campo della radiologia", tutte competenze che sembrerebbe intenzionato a trasferire anche nel lecchese acquisendo parte di un'azienda locale).
Lo storico annuncio è stato dato poco fa in una conferenza stampa organizzata da remoto tramite il consigliere comunale lecchese Corrado Valsecchi, che Aniello Aliberti - il quale nei giorni scorsi si era anche occupato di garantire la fideiussione necessaria per l'iscrizione della squadra al campionato di Serie C - ha definito "il primo facilitatore della trattativa con Di Nunno".
Di Nunno che è stato proprio il primo a prendere la parola - con un pizzico di emozione - per un messaggio rivolto direttamente ai tifosi che negli ultimi mesi gli avevano caldamente suggerito - per usare un eufemismo - di lasciare Lecco e il Lecco: "Ho colto il vostro invito con sofferenza, e facendo questa scelta vi ho dimostrato ancora una volta tutto il bene che vi voglio. Lascio tutto a un imprenditore capace, di successo, che spero possa farvi raggiungere la Serie A. Vi auguro tante stagioni calcistiche vincenti, ci vedremo presto".
"Da domani pomeriggio, dopo la firma finale dal notaio, saremo operativi come nuova struttura" ha invece esordito Aniello Aliberti. "Dovremo correre, purtroppo i tempi sono abbastanza stretti per pensare alla squadra, all'organizzazione. In questo periodo dovevamo essere già pronti per gli allenamenti, invece dobbiamo ancora partire. Ringrazio Corrado Valsecchi, perché è grazie al suo supporto che ho conosciuto la realtà di Lecco: è stato lui il primo facilitatore. E poi ringrazio chi ha collaborato attivamente alla trattativa, Gaetano Manfredini (ex responsabile marketing del Lecco, ndr) e il commercialista Micheli".
Citato poi dal nuovo patron il figlio Francesco, che potrebbe ricoprire il ruolo di vice presidente (un altro ruolo di vertice dovrebbe essere assegnato al fratello Michele). "Francesco mi ha dato un supporto determinante, che mi ha spinto verso questo passo molto impegnativo. Cercheremo di dare la migliore organizzazione possibile alla società, per fare risultati. L'organizzazione non sarà quella di una squadra per galleggiare in fondo alla classifica. Sapete che il calcio non è una scienza esatta, ma posso assicurarvi che non andremo al risparmio. Certo, non posso nemmeno dirvi che compreremo Mbappé per arrivare subito in Serie A... Ero consapevole che eravamo in ritardo, per cui abbiamo già opzionato un paio di figure per il direttore sportivo e l'allenatore, anche se comunque abbiamo due mister sotto contratto. Solo oggi, però, possiamo chiedere loro se confermano la disponibilità, con la priorità riservata appunto al ds".
Non senza una certa abilità, in conferenza stampa l'imprenditore ha poi dribblato una domanda su presunti debiti e conti da saldare ereditati da Di Nunno: "Non cambia niente e non conta come siamo arrivati a questo punto: l'importante è che sia stato raggiunto l'accordo. Quando le altre cordate si sono defilate (il cinese Alex Lin e il fondo americano che aveva persino fatto tappa a Lecco tramite un intermediario locale) mi sono trovato di fronte a un bivio: lasciar perdere tutto o tentare l'acquisizione al 100%, cercando poi altri azionisti. Ora avrei piacere che qualcuno mi aiutasse per non sobbarcarmi l'onere di avere tutto sulle mie spalle, ma in questo momento non c'era altra soluzione che comprare io. Mi auguro che adesso, ad acquisizione compiuta, continui il dialogo con gli altri imprenditori lecchesi: ho bisogno di gente che mi segua, ma intanto mi sono assunto il rischio di procedere da solo".
Inevitabile, poi, un accenno allo stadio Rigamonti-Ceppi e alle altre strutture a disposizione del Lecco: "Su questo fronte abbiamo vincoli dettati dal Comune e altre realtà, ma avrei tante idee per rendere il nostro impianto casalingo ancora più bello. Si tratta di un passaggio che solo in parte posso fare io, per il resto dovremo chiedere aiuto all'ente pubblico. Io ho già avuto diverse interlocuzioni con il sindaco e non voglio fare polemiche. Penso sia il caso di preparare un progetto di quello che vorrei fare, per poi parlarne con lui e vedere in che modo il Comune può partecipare. Sono due i punti fondamentali: un fatto estetico, il desiderio di dare un'impronta più bella allo stadio; e poi l'effettiva mancanza di spazi (palestra, sala massaggi…). Dovremo capire, appunto, se ci saranno opportunità per trovare qualche spunto di miglioramento".
La base di partenza per costruire il futuro bluceleste, comunque, secondo Aniello Aliberti c'è. Da capire, ora, se, che cosa e come dovrà essere cambiato, a partire proprio dalle persone e dunque, per iniziare, dallo staff della Prima squadra (non esclusa categoricamente, a questo proposito, la permanenza di mister Andrea Malgrati). "Con me Di Nunno avrà sempre un posto d'onore allo stadio" ha poi concluso Aliberti. "A lui va solo un grande ringraziamento, il resto non conta più. L'importante è che da domani si parte. Quindi, forza Lecco!".
B.P.