Calolzio, Orto in Poesia: Lina Salvi presenta “Nella lingua del fuoco”
Domenica 9 Giugno nell’orto Botanico di Villa De Ponti, a Calolziocorte, si è tenuto un pomeriggio all’insegna della Poesia. Giovanna Rotondo, scrittrice, ha presentato e dialogato con la poetessa e protagonista del pomeriggio Lina Salvi in occasione della pubblicazione della sua raccolta di poesie “Nella lingua del Fuoco”, edito in aprile 2024 da Il Leggio.
Tra letture, commenti e dialoghi sono stati proposti gli intramezzi musicali a cura di Barbara Gabotto e Giacomo Giudetti che hanno trasformato in canzoni alcune poesie di celebri autori con l’accompagnamento dalle chitarre classiche.
Lina Salvi è una poetessa che si sente più ermetica che appartenente a qualche corrente artistica letteraria, vincendo nel 2010, con la raccolta Dialogando con C.S. il Premio Sandro Penna per inediti. Difende la poesia e l’essere poeti, senza mai sentenziare se si nasce o si diventa, ma piuttosto sottolineando tra le righe che c’è un tema, quello di prendere sul serio la poesia ed esercitarsi affinché ci siano ritmo, senso, suono e musicalità.
Rapporto rivoluzionario con la Poesia
Giovanna Rotondo ha aperto il dialogo: “Quale è il ruolo delle poesia in una società tecnologica e quali le difficoltà?”.
Lina Salvi ha risposto dicendo che le difficoltà sono tante. “La prima fra tutti è l’essere letti: difatti, di fronte a un numero esagerato di persone che scrivono c’è un numero basso di persone che leggono poesie. […] Inoltre, ci sono le difficoltà legate alla politica della grande editoria e la diffusione dei libri. [...] Ciò nonostante la Poesia è una importante forma d'arte e di espressione e va salvaguardata, proposta, sostenuta."
La poetessa ha ricordato, infine, che non c’è scrittura di getto. Rispondendo ad un ‘altra domanda ha affermato che è un lavoro: “impegno, ascolto, studio e passione”.
“Per me il rapporto con la poesia è stato rivoluzionario, scrivere dà libertà e per me questo desiderio teorico di libertà e rivoluzione non era appagato dalle relazioni interpersonali […] ma dalla relazione con la poesia”.
Riferimenti culturali
Tra gli altri autori e autrici che ha citato, Lina durante il pomeriggio nella sala piena di persone ha raccontato di alcune storie e percorsi che l’hanno ispirata. Tra questi ci sono il Moderato cantabile di Marguerite Duras e Scompartimento n° 6 di Rosa Liksom. E ancora, Amelia Rosselli, Fernanda Romagnoli, l’americana Sylvia Plath, ma tra tutte le poetesse e i poeti, che l’hanno influenzata primeggia Giampiero Neri che, Lina ha raccontato, le ha insegnato la compostezza dello scrivere e la riservatezza.
Giovanna Rotondo, continuando l’intervista, ha chiesto: “Tra le tue pubblicazioni ci sono tematiche sulla socialità, il deserto e l’imperfetto. Cos’è l’imperfetto di cui parli?”
“L’imperfetto – ha risposto Salvi - è la nostra vita, ed è l’unico spazio che abitiamo. La vita è imperfetta nel suo ciclo vita morte. […] È inoltre una qualità, il saper abitare l’imperfetto. Del deserto, va letto per essere capito: è stato scritto con un flusso narrativo compatto”.
Intrecci di molte storie
“Cosa ha ispirato la poesia Bambina senza Bambola?” ha domandato ancora l’intervistatrice.
Lina ha raccontato dell’“episodio scatenante”. In poesia ci possono essere degli episodi, degli incontri che scatenato la necessità di esprimersi, di esprimere un bisogno, una vicinanza. In una storia ascoltata su Rai Radio3 Kafka ha incontrato in un parco una bambina disperata poiché aveva perso la sua bambola. Così si intrecciano molte storie: infatti Kafka scrisse delle lettere per superare la perdita e la poetessa ha scritto ispirandosi al tema come se le bambole parlassero alla bambina.
Infine, anche i musici hanno proposto un loro inedito su un dialogo immaginato tra le bambole e una bambina, aggiungendo in tal modo un’altra storia all’intreccio di parole ispirato dal racconto di Kafka.
Gli altri intramezzi musicali durante il pomeriggio hanno dato anima ad Allora di Giovanni Pascoli, a Poesia Facile di Dino Campana, a una poesia che descrive l’arrivo della primavera durante la Prima guerra mondiale e Alla Luna di Giacomo Leopardi.
Si è ringraziato, infine, la comunità montana Lario orientale Valle San Martino che ha messo a disposizione la sala al pian terreno della bellissima villa immersa in un Orto molto curato.
Il pomeriggio si è concluso con un brindisi e scambi informali tra la poetessa, i musici e i partecipanti.
Tra letture, commenti e dialoghi sono stati proposti gli intramezzi musicali a cura di Barbara Gabotto e Giacomo Giudetti che hanno trasformato in canzoni alcune poesie di celebri autori con l’accompagnamento dalle chitarre classiche.
Lina Salvi è una poetessa che si sente più ermetica che appartenente a qualche corrente artistica letteraria, vincendo nel 2010, con la raccolta Dialogando con C.S. il Premio Sandro Penna per inediti. Difende la poesia e l’essere poeti, senza mai sentenziare se si nasce o si diventa, ma piuttosto sottolineando tra le righe che c’è un tema, quello di prendere sul serio la poesia ed esercitarsi affinché ci siano ritmo, senso, suono e musicalità.
Rapporto rivoluzionario con la Poesia
Giovanna Rotondo ha aperto il dialogo: “Quale è il ruolo delle poesia in una società tecnologica e quali le difficoltà?”.
Lina Salvi ha risposto dicendo che le difficoltà sono tante. “La prima fra tutti è l’essere letti: difatti, di fronte a un numero esagerato di persone che scrivono c’è un numero basso di persone che leggono poesie. […] Inoltre, ci sono le difficoltà legate alla politica della grande editoria e la diffusione dei libri. [...] Ciò nonostante la Poesia è una importante forma d'arte e di espressione e va salvaguardata, proposta, sostenuta."
La poetessa ha ricordato, infine, che non c’è scrittura di getto. Rispondendo ad un ‘altra domanda ha affermato che è un lavoro: “impegno, ascolto, studio e passione”.
“Per me il rapporto con la poesia è stato rivoluzionario, scrivere dà libertà e per me questo desiderio teorico di libertà e rivoluzione non era appagato dalle relazioni interpersonali […] ma dalla relazione con la poesia”.
Riferimenti culturali
Tra gli altri autori e autrici che ha citato, Lina durante il pomeriggio nella sala piena di persone ha raccontato di alcune storie e percorsi che l’hanno ispirata. Tra questi ci sono il Moderato cantabile di Marguerite Duras e Scompartimento n° 6 di Rosa Liksom. E ancora, Amelia Rosselli, Fernanda Romagnoli, l’americana Sylvia Plath, ma tra tutte le poetesse e i poeti, che l’hanno influenzata primeggia Giampiero Neri che, Lina ha raccontato, le ha insegnato la compostezza dello scrivere e la riservatezza.
Giovanna Rotondo, continuando l’intervista, ha chiesto: “Tra le tue pubblicazioni ci sono tematiche sulla socialità, il deserto e l’imperfetto. Cos’è l’imperfetto di cui parli?”
“L’imperfetto – ha risposto Salvi - è la nostra vita, ed è l’unico spazio che abitiamo. La vita è imperfetta nel suo ciclo vita morte. […] È inoltre una qualità, il saper abitare l’imperfetto. Del deserto, va letto per essere capito: è stato scritto con un flusso narrativo compatto”.
Intrecci di molte storie
“Cosa ha ispirato la poesia Bambina senza Bambola?” ha domandato ancora l’intervistatrice.
Lina ha raccontato dell’“episodio scatenante”. In poesia ci possono essere degli episodi, degli incontri che scatenato la necessità di esprimersi, di esprimere un bisogno, una vicinanza. In una storia ascoltata su Rai Radio3 Kafka ha incontrato in un parco una bambina disperata poiché aveva perso la sua bambola. Così si intrecciano molte storie: infatti Kafka scrisse delle lettere per superare la perdita e la poetessa ha scritto ispirandosi al tema come se le bambole parlassero alla bambina.
Infine, anche i musici hanno proposto un loro inedito su un dialogo immaginato tra le bambole e una bambina, aggiungendo in tal modo un’altra storia all’intreccio di parole ispirato dal racconto di Kafka.
Gli altri intramezzi musicali durante il pomeriggio hanno dato anima ad Allora di Giovanni Pascoli, a Poesia Facile di Dino Campana, a una poesia che descrive l’arrivo della primavera durante la Prima guerra mondiale e Alla Luna di Giacomo Leopardi.
Si è ringraziato, infine, la comunità montana Lario orientale Valle San Martino che ha messo a disposizione la sala al pian terreno della bellissima villa immersa in un Orto molto curato.
Il pomeriggio si è concluso con un brindisi e scambi informali tra la poetessa, i musici e i partecipanti.
M.Bo.