Pescate: già vandalizzati i cartelloni della campagna 'Io pago l'affitto'

Un evidente atto di razzismo. Ignoti hanno aggiunto a bomboletta un “NON” ai cartelloni comparsi – già nei giorni scorsi - a Pescate nell’ambito della campagna “Io pago l’affitto”, campagna di sensibilizzazione sul tema dell’accesso alla casa, e in particolare all’affitto, per le persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo che vivono sul nostro territorio lanciata ufficialmente proprio quest’oggi con una conferenza. pagoaffitto__2_.jpeg (326 KB)
Uno dei cartelloni presi di mira a Pescate

Ribaltando il significato dello slogan, l’imbrattatore dei manifesti affissi negli spazi preposti lungo la Provinciale, a due passi dalla chiesa parrocchiale del paese, ha evidentemente dato dimostrazione di come iniziative come questa - voluta dai promotori del progetto “Lecco una provincia accogliente” del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) gestito dall’Ambito di Bellano per tutti i comuni del Distretto di Lecco, in collaborazione con un’ampia rete di enti pubblici e di terzo settore – siano più che mai necessarie, per vincere preconcetti e, per l’appunto, quel razzismo dilagante, spesso “edulcorato” e alle volte invece, come in questo caso, esibito (pur con codardia). 
 
“Il tema della casa è sicuramente delicato e complesso, e comporta un’attenta lettura di dati alla luce dell’attuale situazione abitativa sul territorio provinciale e nella città capoluogo, anche in relazione al calo degli affitti a lungo termine a favore di quelli a breve termine per scopi turistici, oltre che della curva di decrescita della popolazione residente. È interessante però sottolineare che dal 2018 al 2022, ben il 22% delle persone accolte all’interno del SAI non è riuscita ad accedere in maniera autonoma alla casa, nonostante la possibilità data del reddito, e questo ha comportato l’attivazione di progetti di accoglienza di II e III livello, procrastinando un legame di dipendenza dai servizi territoriali che va a contrapporsi ai virtuosi percorsi di autonomia avviati all’interno del progetto stesso. La campagna – spiegano coloro che l’hanno pensata - ha come obiettivo quello di provare a incidere sul pregiudizio legato alla scarsa affidabilità delle persone straniere nel mantenere le spese di affitto. La costruzione della campagna ha visto il coinvolgimento diretto e attivo di persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo, conosciute dal SAI e dalla rete di enti che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa, sulla base del dato di mancato accesso all’affitto legato a questioni di identità, nazionalità, colore della pelle e limitate garanzie offerte dalle persone. In particolare, si è scelto di dare visibilità a diverse nazionalità e a diverse situazioni di accoglienza ed esperienze rispetto alla ricerca di una casa in affitto”. 
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Altre due pubblicazioni "pasticciate"

E se Carlos da El Salvador  ci ha messo la faccia così come Ali dal Pakistan, Islam dal Bangladesh, Rim e Youssef dalla Tunisia e Iryna e Halyna dall’Ucraina, chi si è armato di bomboletta arrogandosi il diritto di “pasticciare” i cartelloni barrando anche i loro visi lo ha fatto molto probabilmente nel buio della notte, di nascosto. La speranza è che anche in questa occasione gli occhi elettronici del sindaco Dante De Capitani, sempre attento al decoro della sua Pescate, aiutino a capire chi è stato.
A.M.
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