Lecco perduta/430: il Giro della Svizzera arrivò in città nel 1954, prima del Giro d’Italia
Sono passati 70 anni dall’arrivo a Lecco di una tappa del Giro della Svizzera. Una data da ricordare perché segnò praticamente l’avvio dell’attività benemerita (ed oggi anche rimpianta), durata oltre mezzo secolo dell’Ente Lecchese Manifestazioni, presieduto da Renato Corbetta. Perchè questa memoria? A Vaduz ha preso avvio il Giro di Svizzera 2024 con una mini cronometro di 4 chilometri ed 800 metri. Il Giro terminerà domenica 16 luglio.
Il Giro della Svizzera ha anticipato a Lecco di due anni la prima tappa del Giro d’Italia 1956, con arrivo sul rettilineo di corso Martiri, davanti ai portici dello storico palazzo Gerosa Crotta; vinse in volata da Giorgio Albani, monzese della Legnano.
Settant’anni sono tanti ed ormai solo i lecchesi più anziani possono ricordare l’arrivo del Giro della Svizzera sul lungolago 4 Novembre e poi la partenza del giorno dopo della cronometro Lecco-Lugano da piazza Mazzini. Sono stati eventi accolti con grande entusiasmo, in una città dove la bicicletta era largamente presente come strumento di lavoro, ma anche come passione del tempo libero con diversi gruppi ciclistici impegnati nell’organizzazione di gare e con squadre di corridori, dagli esordienti ai dilettanti.
La stampa sportiva del tempo riferisce “Folla impazzita per il grande Coppi”, che correva al Giro della Svizzera con la maglia iridata conquistata l’anno precedente nel mondiale su strada di Lugano.
Ma procediamo con ordine nella cronaca rievocativa. Quarant’anni dopo, nell’estate 1994, venne raggiunto telefonicamente in un bar a Fagnano Olona in provincia di Varese, Donato Zampini, classe 1926. Era il corridore che, sul rettilineo alberato del lungolago in località Brik quasi sull’angolo con via Capodistria, era giunto solitario, dopo una fuga di 160 chilometri. “Ricordo – dichiarò sempre Zampini – il sollievo dello striscione dell’ultimo chilometro, la gente sempre più presente ai lati della strada, la certezza della vittoria quando guardandomi alle spalle non vidi altri corridori ed i motociclisti della scorta mi gridavano “Vai tranquillo che ormai ce l’hai fatta”. E’ stata un’impresa del ciclismo dei pionieri, una fuga di altri tempi che raggiunse anche un vantaggio record di quasi nove minuti”. Zampini aggiunse poi “L’ultima volta che sono passato da Lecco, anni fa, ero in auto, di sera; mi sono commosso ricordando quel lungolago dove sono arrivato primo”. Il Tour de Suisse ripartì il giorno dopo con la cronometro verso Lugano vinta da Fausto Coppi, che si aggiudicò anche il Giro.
Sempre le cronache sportive riferiscono che i lecchesi incitarono calorosamente anche due “campioncini” del momento: Bruno Monti e Pasquale Fornara, che si erano distinti al Suisse indossando la maglia oro del primato in classifica. Tanti applausi andarono anche a Donato Zampini, fresco vincitore del giorno precedente.
Fu uno sconfinamento italiano dovuto all’impegno organizzativo dell’ELMA che proprio nell’autunno 1954 si costituiva ufficialmente con un’assemblea presso la sede dell’Unione Commercianti, allora in via Cairoli.
Un settimanale locale scrivendo nell’estate 1994 di quanto sportivamente avvenuto nell’estate 1954 sottolineò, rievocando la tappa da Davos a Lecco e la crono verso Lugano: “L’ELMA si ricordò di avere già quarant’anni”.
Il battesimo ufficiale dell’ELMA è stato la 100 chilometri internazionale di marcia dei primi giorni di novembre 1954: La partenza avvenne nella notte sotto una violenta pioggia autunnale che imperversava nel lecchese, provocando l’acqua alta a Pusiano, sulla strada che attraversava il paese, dove transitavano i marciatori della Cento nel loro primo peregrinare all’alba nell’oscurità rotta dai fanali delle biciclette degli accompagnatori. Gli organizzatori ELMA, con l’acqua intorno agli stivali, gettarono le passerelle di emergenza per far regolarmente transitare la Cento chilometri, filmata dalle cineprese della neonata RAI TV e dalla cinematografica Settimana Incom.
Donato Zampini era nato a Saronno nel 1926, è deceduto a Fagnano Olona nel 2007. E’ stato per dieci anni corridore professionista, vincendo il Giro di Sicilia, il Giro del Ticino, una tappa al Tour de Suisse ed una tappa alla Volta Ciclistica della Catalogna. Nel 1952 è stato secondo alla Parigi-Nizza e quarto al Giro d’Italia, dove conquistò la maglia bianca dei giovani corridori. Quando vinse a Lecco nel Giro della Svizzera indossava i colori della formazione ciclistica di Gino Bartali, neo costituita dopo il congedo del Grande Campione dalle corse, alla soglia dei 40 anni.
Il Giro della Svizzera ha anticipato a Lecco di due anni la prima tappa del Giro d’Italia 1956, con arrivo sul rettilineo di corso Martiri, davanti ai portici dello storico palazzo Gerosa Crotta; vinse in volata da Giorgio Albani, monzese della Legnano.
Settant’anni sono tanti ed ormai solo i lecchesi più anziani possono ricordare l’arrivo del Giro della Svizzera sul lungolago 4 Novembre e poi la partenza del giorno dopo della cronometro Lecco-Lugano da piazza Mazzini. Sono stati eventi accolti con grande entusiasmo, in una città dove la bicicletta era largamente presente come strumento di lavoro, ma anche come passione del tempo libero con diversi gruppi ciclistici impegnati nell’organizzazione di gare e con squadre di corridori, dagli esordienti ai dilettanti.
La stampa sportiva del tempo riferisce “Folla impazzita per il grande Coppi”, che correva al Giro della Svizzera con la maglia iridata conquistata l’anno precedente nel mondiale su strada di Lugano.
Ma procediamo con ordine nella cronaca rievocativa. Quarant’anni dopo, nell’estate 1994, venne raggiunto telefonicamente in un bar a Fagnano Olona in provincia di Varese, Donato Zampini, classe 1926. Era il corridore che, sul rettilineo alberato del lungolago in località Brik quasi sull’angolo con via Capodistria, era giunto solitario, dopo una fuga di 160 chilometri. “Ricordo – dichiarò sempre Zampini – il sollievo dello striscione dell’ultimo chilometro, la gente sempre più presente ai lati della strada, la certezza della vittoria quando guardandomi alle spalle non vidi altri corridori ed i motociclisti della scorta mi gridavano “Vai tranquillo che ormai ce l’hai fatta”. E’ stata un’impresa del ciclismo dei pionieri, una fuga di altri tempi che raggiunse anche un vantaggio record di quasi nove minuti”. Zampini aggiunse poi “L’ultima volta che sono passato da Lecco, anni fa, ero in auto, di sera; mi sono commosso ricordando quel lungolago dove sono arrivato primo”. Il Tour de Suisse ripartì il giorno dopo con la cronometro verso Lugano vinta da Fausto Coppi, che si aggiudicò anche il Giro.
Le cronache sportive del tempo sottolineano “Una fitta siepe umana accompagnava i girini da piazza Mazzini sino oltre il ponte Vecchio, all’uscita della città sulla strada per Como. Applausi ed incitamenti interminabili per Fausto Coppi, campionissimo di quel periodo che i lecchesi avevano visto pedalare l’anno precedente 1953, sulle strade cittadine nel gran premio Assi in notturna sul percorso corso Martiri, viale Dante, via Ghislanzoni, via Como, da ripetere numerose volte. Il Criterium, sponsorizzato da Cademartori, venne vinto in volata da Pierino Baffi.
Sempre le cronache sportive riferiscono che i lecchesi incitarono calorosamente anche due “campioncini” del momento: Bruno Monti e Pasquale Fornara, che si erano distinti al Suisse indossando la maglia oro del primato in classifica. Tanti applausi andarono anche a Donato Zampini, fresco vincitore del giorno precedente.
Fu uno sconfinamento italiano dovuto all’impegno organizzativo dell’ELMA che proprio nell’autunno 1954 si costituiva ufficialmente con un’assemblea presso la sede dell’Unione Commercianti, allora in via Cairoli.
Un settimanale locale scrivendo nell’estate 1994 di quanto sportivamente avvenuto nell’estate 1954 sottolineò, rievocando la tappa da Davos a Lecco e la crono verso Lugano: “L’ELMA si ricordò di avere già quarant’anni”.
Il battesimo ufficiale dell’ELMA è stato la 100 chilometri internazionale di marcia dei primi giorni di novembre 1954: La partenza avvenne nella notte sotto una violenta pioggia autunnale che imperversava nel lecchese, provocando l’acqua alta a Pusiano, sulla strada che attraversava il paese, dove transitavano i marciatori della Cento nel loro primo peregrinare all’alba nell’oscurità rotta dai fanali delle biciclette degli accompagnatori. Gli organizzatori ELMA, con l’acqua intorno agli stivali, gettarono le passerelle di emergenza per far regolarmente transitare la Cento chilometri, filmata dalle cineprese della neonata RAI TV e dalla cinematografica Settimana Incom.
Donato Zampini era nato a Saronno nel 1926, è deceduto a Fagnano Olona nel 2007. E’ stato per dieci anni corridore professionista, vincendo il Giro di Sicilia, il Giro del Ticino, una tappa al Tour de Suisse ed una tappa alla Volta Ciclistica della Catalogna. Nel 1952 è stato secondo alla Parigi-Nizza e quarto al Giro d’Italia, dove conquistò la maglia bianca dei giovani corridori. Quando vinse a Lecco nel Giro della Svizzera indossava i colori della formazione ciclistica di Gino Bartali, neo costituita dopo il congedo del Grande Campione dalle corse, alla soglia dei 40 anni.
A.B.