Premana: il giovane Paolo Gianola completa il suo Everesting in bici, da Taceno all'Alpe Giumello
Una sfida personale, un’impresa da compiere per entrare nell’albo d’oro di coloro che “ce l’hanno fatta”, di quelli che sono riusciti a scalare in bicicletta – continuativamente, cioè facendo delle pause, ma senza mai dormire - un dislivello pari all’altitudine del Monte Everest, il tetto del mondo.
Questo il significato del “trofeo” dell’Everesting, diventato molto noto negli ultimi anni, con diversi ciclisti che hanno compiuto l’impresa anche sulle salite valsassinesi.
Più nello specifico, il regolamento prevede la ripetizione della stessa salita per un numero di volte tale da permettere di raggiungere il dislivello complessivo di 8.848 metri. Ieri Paolo Gianola – premanese classe 2003 – ha scelto l'itinerario da Taceno (dal Lago Pules, per essere precisi) all’Alpe Giumello per il proprio tentativo: circa 1.130 metri da scalare ogni volta, dunque otto le ripetizioni da compiere.
“Era da qualche mese che avevo nel mirino la data dell’8 giugno per tentare l’impresa” ci spiega Paolo. “Caldo non eccessivo, giornate ancora lunghe, una buona mole di allenamento in primavera, il periodo era quello perfetto. Così, una volta confermato il bel tempo, eccoci in partenza”.
La prima scalata ha preso il via da Taceno intorno alle 4.20 di mattina, accompagnata da un amico che illuminava la via con l’auto. Da lì, un susseguirsi di salite e discese, intervallate da qualche pausa e cadenzate da un’attenzione quasi “ossessiva” ad alimentarsi continuamente e in sufficienza.
Fondamentale il supporto dei tanti amici, che – chi in auto chi in biciletta – lo hanno accompagnato in una o più delle otto ascese, oppure lo hanno atteso in cima per scambiare quattro chiacchiere. Sì, perché l’Everesting "è una grande sfida psicologica, oltre che fisica - ci spiega ancora Paolo - perciò devo ringraziare moltissimo tutti quelli che mi hanno supportato nel corso della giornata e mi hanno tenuto compagnia”.Dopo un momento di crisi nel corso della penultima ascesa – dove “stavo quasi per mollare” – il giovane premanese si è ripreso alla grande per la scalata finale. Alle 20.30 circa Paolo ha raggiunto per l’ultima volta la vetta, atteso dai suoi familiari e dagli amici pronti ad accoglierlo e a festeggiarlo. 16 ore, 17 minuti e 37 secondi il tempo totale impiegato - di cui 13 ore 43 minuti e 43 secondi passati in sella -, 213,02 i km percorsi e 9.016 metri il dislivello superato.
“È stata un’esperienza fantastica, è bello quando hai in mente un obiettivo e riesci a realizzarlo" la chiosa del giovane. "La giornata è stata decisamente lunga, ma il successo finale e la festa con i miei amici e la mia famiglia sono valsi la tanta fatica fatta”. “Ora mi godrò un po’ di riposo - spiega ancora il premanese - anche se credo che tornerò ben presto in sella”. Pensando – chi lo sa – alla prossima impresa sui pedali.
Questo il significato del “trofeo” dell’Everesting, diventato molto noto negli ultimi anni, con diversi ciclisti che hanno compiuto l’impresa anche sulle salite valsassinesi.
Più nello specifico, il regolamento prevede la ripetizione della stessa salita per un numero di volte tale da permettere di raggiungere il dislivello complessivo di 8.848 metri. Ieri Paolo Gianola – premanese classe 2003 – ha scelto l'itinerario da Taceno (dal Lago Pules, per essere precisi) all’Alpe Giumello per il proprio tentativo: circa 1.130 metri da scalare ogni volta, dunque otto le ripetizioni da compiere.
“Era da qualche mese che avevo nel mirino la data dell’8 giugno per tentare l’impresa” ci spiega Paolo. “Caldo non eccessivo, giornate ancora lunghe, una buona mole di allenamento in primavera, il periodo era quello perfetto. Così, una volta confermato il bel tempo, eccoci in partenza”.
La prima scalata ha preso il via da Taceno intorno alle 4.20 di mattina, accompagnata da un amico che illuminava la via con l’auto. Da lì, un susseguirsi di salite e discese, intervallate da qualche pausa e cadenzate da un’attenzione quasi “ossessiva” ad alimentarsi continuamente e in sufficienza.
Fondamentale il supporto dei tanti amici, che – chi in auto chi in biciletta – lo hanno accompagnato in una o più delle otto ascese, oppure lo hanno atteso in cima per scambiare quattro chiacchiere. Sì, perché l’Everesting "è una grande sfida psicologica, oltre che fisica - ci spiega ancora Paolo - perciò devo ringraziare moltissimo tutti quelli che mi hanno supportato nel corso della giornata e mi hanno tenuto compagnia”.Dopo un momento di crisi nel corso della penultima ascesa – dove “stavo quasi per mollare” – il giovane premanese si è ripreso alla grande per la scalata finale. Alle 20.30 circa Paolo ha raggiunto per l’ultima volta la vetta, atteso dai suoi familiari e dagli amici pronti ad accoglierlo e a festeggiarlo. 16 ore, 17 minuti e 37 secondi il tempo totale impiegato - di cui 13 ore 43 minuti e 43 secondi passati in sella -, 213,02 i km percorsi e 9.016 metri il dislivello superato.
“È stata un’esperienza fantastica, è bello quando hai in mente un obiettivo e riesci a realizzarlo" la chiosa del giovane. "La giornata è stata decisamente lunga, ma il successo finale e la festa con i miei amici e la mia famiglia sono valsi la tanta fatica fatta”. “Ora mi godrò un po’ di riposo - spiega ancora il premanese - anche se credo che tornerò ben presto in sella”. Pensando – chi lo sa – alla prossima impresa sui pedali.
A.Te.