Trenord diffida chiede 10mila euro di danni a un rappresentante dei viaggiatori, il PD insorge
Diecimila euro: a tanto ammonta la richiesta di risarcimento del danno d’immagine che Trenord ha avanzato a un Rappresentante dei Viaggiatori e dei Pendolari – ruolo ufficiale previsto da Regione Lombardia - per un comunicato stampa in cui lamentava un grave disservizio. Un fatto avvenuto a metà maggio ma reso noto dall’interessato solo ora, che il gruppo regionale del Pd denuncia come inaudito e inaccettabile.
Il destinatario della lettera, firmata dal dirigente della sezione legale dell’azienda ferroviaria, è Giorgio Dahò, storico rappresentante dei pendolari lecchesi e da poco rieletto nella conferenza regionale del trasporto pubblico locale in rappresentanza degli utenti. Trenord accusa Dahò per un comunicato stampa del 9 maggio 2024, con cui, insieme ai comitati pendolari Lecco-Milano e Valtellina, denunciava il fatto che i nuovi treni Donizetti, recentemente messi in servizio sulla linea Milano Lecco Sondrio Tirano, erano già stati rimpiazzati negli orari di punta da vecchi treni “media distanza”, perché i primi si erano dimostrati insufficienti per capienza, avendo molti meno posti rispetto ai loro predecessori . Un’affermazione sgradita a Trenord, che non solo la contesta, non solo chiede agli autori di ritirarla, ma avanza, appunto, una richiesta di risarcimento, paventando di agire per vie legali.“È molto grave” dichiarano i consiglieri regionali Simone Negri e Gian Mario Fragomeli. “Trenord è una società che fa capo alla Regione e allo Stato e dovrebbe pensare a far viaggiare i treni e a soddisfare le esigenze dei cittadini, non a intimidire i rappresentanti dei pendolari chiedendo soldi e minacciando azioni legali. Gli utenti sarebbero ben contenti di non dover denunciare sulla stampa i disservizi se le cose funzionassero a dovere. Se lo fanno è perché il livello di guardia è stato abbondantemente superato e nessuno li ascolta. A questo proposito, possiamo sapere se il presidente Fontana e l’assessore regionale Franco Lucente sono d’accordo? È così che si trattano i cittadini? Quella lettera va ritirata, i pendolari meritano rispetto!”
La lettera di Trenord, inviata via pec il 16 maggio, riporta nell’oggetto “Intimazione e contestuale richiesta di risarcimento dei danni per diffamazione”. Concetto esplicitato nella parte finale: dopo aver accusato i redattori del comunicato di aver voluto “diffondere informazioni false, diffamatorie ed infondate avverso la Scrivente società” si legge “alla luce di quanto sopra esposto le intimiamo formalmente e con effetto immediato di ritirare il comunicato stampa e, contestualmente, formuliamo altresì la richiesta di risarcimento dei danni cagionati a Trenord che quantifichiamo in Euro 10.000,00 (diecimila/00) avvisandola fin d’ora che – in difetto da parte Vostra – tuteleremo il nostro buon diritto presso le sedi più opportune”.
Non si è fatta attendere la replica dell'azienda: "Trenord - ci è stato comunicato - ha diffidato il signor Dahò a seguito di alcune sue dichiarazioni fortemente lesive della reputazione dell’azienda, nonché false e pretestuose. Nello specifico, il signor Dahò in un comunicato diffuso lo scorso 9 maggio ha sostenuto che Trenord avesse riesumato “i vecchi vagoni ‘Media distanza’ dai vasti depositi di rottami accantonati sui binari morti”. È un’affermazione grave, che mette in dubbio la costante attenzione posta alla sicurezza dell’esercizio ferroviario, e si aggiunge nel testo ad altre asserzioni false e diffamatorie, come il fatto che i Donizetti siano “inutilizzabili”, quando ancora oggi circolano sulla Milano Centrale-Lecco-Sondrio-Tirano. Ulteriore prova della falsità delle affermazioni fatte - aggiungono ancora dalla società - giungerà da lunedì 10 giugno, quando sulla Milano-Tirano e in Valtellina circoleranno solo treni di nuova generazione, cioè Coradia e Donizetti. Trenord ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo con i rappresentanti dei viaggiatori – compreso il signor Dahò – quando è condotto con senso di responsabilità, rispetto reciproco e attinenza alla realtà".
Il destinatario della lettera, firmata dal dirigente della sezione legale dell’azienda ferroviaria, è Giorgio Dahò, storico rappresentante dei pendolari lecchesi e da poco rieletto nella conferenza regionale del trasporto pubblico locale in rappresentanza degli utenti. Trenord accusa Dahò per un comunicato stampa del 9 maggio 2024, con cui, insieme ai comitati pendolari Lecco-Milano e Valtellina, denunciava il fatto che i nuovi treni Donizetti, recentemente messi in servizio sulla linea Milano Lecco Sondrio Tirano, erano già stati rimpiazzati negli orari di punta da vecchi treni “media distanza”, perché i primi si erano dimostrati insufficienti per capienza, avendo molti meno posti rispetto ai loro predecessori . Un’affermazione sgradita a Trenord, che non solo la contesta, non solo chiede agli autori di ritirarla, ma avanza, appunto, una richiesta di risarcimento, paventando di agire per vie legali.“È molto grave” dichiarano i consiglieri regionali Simone Negri e Gian Mario Fragomeli. “Trenord è una società che fa capo alla Regione e allo Stato e dovrebbe pensare a far viaggiare i treni e a soddisfare le esigenze dei cittadini, non a intimidire i rappresentanti dei pendolari chiedendo soldi e minacciando azioni legali. Gli utenti sarebbero ben contenti di non dover denunciare sulla stampa i disservizi se le cose funzionassero a dovere. Se lo fanno è perché il livello di guardia è stato abbondantemente superato e nessuno li ascolta. A questo proposito, possiamo sapere se il presidente Fontana e l’assessore regionale Franco Lucente sono d’accordo? È così che si trattano i cittadini? Quella lettera va ritirata, i pendolari meritano rispetto!”
La lettera di Trenord, inviata via pec il 16 maggio, riporta nell’oggetto “Intimazione e contestuale richiesta di risarcimento dei danni per diffamazione”. Concetto esplicitato nella parte finale: dopo aver accusato i redattori del comunicato di aver voluto “diffondere informazioni false, diffamatorie ed infondate avverso la Scrivente società” si legge “alla luce di quanto sopra esposto le intimiamo formalmente e con effetto immediato di ritirare il comunicato stampa e, contestualmente, formuliamo altresì la richiesta di risarcimento dei danni cagionati a Trenord che quantifichiamo in Euro 10.000,00 (diecimila/00) avvisandola fin d’ora che – in difetto da parte Vostra – tuteleremo il nostro buon diritto presso le sedi più opportune”.
Non si è fatta attendere la replica dell'azienda: "Trenord - ci è stato comunicato - ha diffidato il signor Dahò a seguito di alcune sue dichiarazioni fortemente lesive della reputazione dell’azienda, nonché false e pretestuose. Nello specifico, il signor Dahò in un comunicato diffuso lo scorso 9 maggio ha sostenuto che Trenord avesse riesumato “i vecchi vagoni ‘Media distanza’ dai vasti depositi di rottami accantonati sui binari morti”. È un’affermazione grave, che mette in dubbio la costante attenzione posta alla sicurezza dell’esercizio ferroviario, e si aggiunge nel testo ad altre asserzioni false e diffamatorie, come il fatto che i Donizetti siano “inutilizzabili”, quando ancora oggi circolano sulla Milano Centrale-Lecco-Sondrio-Tirano. Ulteriore prova della falsità delle affermazioni fatte - aggiungono ancora dalla società - giungerà da lunedì 10 giugno, quando sulla Milano-Tirano e in Valtellina circoleranno solo treni di nuova generazione, cioè Coradia e Donizetti. Trenord ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo con i rappresentanti dei viaggiatori – compreso il signor Dahò – quando è condotto con senso di responsabilità, rispetto reciproco e attinenza alla realtà".