Lecco: l'ultimo saluto all'ex sindaco Guido Puccio. Il prevosto: 'ricordatelo'
"Ricordatelo". Questa l'esortazione di monsignor Davide Milani al termine della funzione funebre. La Comunità Pastorale Madonna del Rosario, ha annunciato il prevosto, lo fa farà già nel prossimo fine settimana: nel corso delle messe di sabato e domenica, in Basilica come al Santuario della Vittoria, a San Carlo al Porto e a Pescarenico, verrà citato il suo nome. Mantenendo vivo il legame con lui, Guido Puccio continuerà a essere vita.
Lo ha assicurato il celebrante, solo all'altare della Basilica di San Nicolò dinnanzi ad una navata ben affollata. "Una presenza così numerosa dice che la "fama" conquistata non è solo dovuta ai ruoli importanti che ha ricoperto. Se dopo tanti anni, dopo quel mandato (da sindaco, tra il 1970 e il 1975 ndr) ormai lontano, dismessi gli abiti della persona pubblica, oggi qui siete così in tanti, è perché c'è qualcosa di più".
E quel qualcosa di più, don Davide l'ha individuato proprio nei tanti legami stretti nella sua esistenza dal dottor Puccio, chiamato semplicemente Guido per tutto l'arco della funzione funebre.Legami famigliari (in prima fila i figli Stefano e Francesco), legami afferenti al suo essere commercialista (con esponenti dell'impresa e delle professioni accorsi alle esequie), legami - ancora - tessuti nel mondo della politica, trasversale nel rendergli omaggio, con i sindaci in carica di Lecco e Valmadrera (Mauro Gattinoni e Antonio Rusconi) in fascia tricolore, il sottosegretario in Regione Mauro Piazza e il consigliere Gian Mario Fragomeli, solo per citare qualche nome di un elenco che potrebbe allungarsi con Virginio Brivio, Bruno Polti, Peppino Ciresa, Davide Bergna...
"Celebrare le esequie non è solo tributare saluto, ma è anche esibire a Dio questi legami" ha sottolineato il prevosto, citando Gesù che, saputo della morte di Lazzaro, si reca da lui, con gli altri intervenuti pronti dunque a sottolineare "guardate come gli voleva bene".
"La presenza è un modo per dire a Dio, vogliamo bene a Guido". E sono sempre i legami, ha sottolineato ancora monsignor Milani nell'omelia, a "trattenere".
"Quando sono autentici, tutto può essere destinato a non finire". Del resto, ha aggiunto ancora, "la nostra storia con la morte non viene interrotta. Gesù stesso dice agli apostoli "vado a prepararvi un posto". Guido ha sempre lavorato per preparare un posto. Da sindaco, per rendere la città più bella e accogliente, in famiglia, sul lavoro... Ora il Signore lo prepara per lui, un posto dove stare in attesa che la vita venga trasformata".
86 anni, vedovo da oltre un decennio, dopo l'esperienza da sindaco con la DC - a lui si deve, tra le altre cose, la costituzione dell’Azienda di trasporti pubblici e l’impianto di depurazione del Bione, l’apertura al pubblico del parco di Villa Gomes, il Congresso internazionale di studi manzoniani, il primo gemellaggio della nostra Città con Macon oltre all’impulso per le grandi trasformazioni urbanistiche, viabilistiche e infrastrutturali di Lecco – Puccio aveva continuato a “dire la sua”, anche attraverso un suo blog, dimostrando sempre profondo attaccamento alla città.
Quella città che oggi gli ha reso omaggio, con tanto di gonfalone listato a lutto e picchetto d'onore accanto al feretro, poi avviato verso il cimitero al termine delle esequie.
Lo ha assicurato il celebrante, solo all'altare della Basilica di San Nicolò dinnanzi ad una navata ben affollata. "Una presenza così numerosa dice che la "fama" conquistata non è solo dovuta ai ruoli importanti che ha ricoperto. Se dopo tanti anni, dopo quel mandato (da sindaco, tra il 1970 e il 1975 ndr) ormai lontano, dismessi gli abiti della persona pubblica, oggi qui siete così in tanti, è perché c'è qualcosa di più".
E quel qualcosa di più, don Davide l'ha individuato proprio nei tanti legami stretti nella sua esistenza dal dottor Puccio, chiamato semplicemente Guido per tutto l'arco della funzione funebre.Legami famigliari (in prima fila i figli Stefano e Francesco), legami afferenti al suo essere commercialista (con esponenti dell'impresa e delle professioni accorsi alle esequie), legami - ancora - tessuti nel mondo della politica, trasversale nel rendergli omaggio, con i sindaci in carica di Lecco e Valmadrera (Mauro Gattinoni e Antonio Rusconi) in fascia tricolore, il sottosegretario in Regione Mauro Piazza e il consigliere Gian Mario Fragomeli, solo per citare qualche nome di un elenco che potrebbe allungarsi con Virginio Brivio, Bruno Polti, Peppino Ciresa, Davide Bergna...
"Celebrare le esequie non è solo tributare saluto, ma è anche esibire a Dio questi legami" ha sottolineato il prevosto, citando Gesù che, saputo della morte di Lazzaro, si reca da lui, con gli altri intervenuti pronti dunque a sottolineare "guardate come gli voleva bene".
"La presenza è un modo per dire a Dio, vogliamo bene a Guido". E sono sempre i legami, ha sottolineato ancora monsignor Milani nell'omelia, a "trattenere".
"Quando sono autentici, tutto può essere destinato a non finire". Del resto, ha aggiunto ancora, "la nostra storia con la morte non viene interrotta. Gesù stesso dice agli apostoli "vado a prepararvi un posto". Guido ha sempre lavorato per preparare un posto. Da sindaco, per rendere la città più bella e accogliente, in famiglia, sul lavoro... Ora il Signore lo prepara per lui, un posto dove stare in attesa che la vita venga trasformata".
86 anni, vedovo da oltre un decennio, dopo l'esperienza da sindaco con la DC - a lui si deve, tra le altre cose, la costituzione dell’Azienda di trasporti pubblici e l’impianto di depurazione del Bione, l’apertura al pubblico del parco di Villa Gomes, il Congresso internazionale di studi manzoniani, il primo gemellaggio della nostra Città con Macon oltre all’impulso per le grandi trasformazioni urbanistiche, viabilistiche e infrastrutturali di Lecco – Puccio aveva continuato a “dire la sua”, anche attraverso un suo blog, dimostrando sempre profondo attaccamento alla città.
Quella città che oggi gli ha reso omaggio, con tanto di gonfalone listato a lutto e picchetto d'onore accanto al feretro, poi avviato verso il cimitero al termine delle esequie.