Calolzio: i commercianti si ribellano alla notte bianca
E’ tornata a Calolziocorte la Notte bianca, questa volta anche in rosa, promossa dall’Associazione Valle San Martino Eventi e curata dalla presidente della Confcommercio locale, nonché assessora, Cristina Valsecchi.
Festa come sempre in stile panem et circenses con cibo, bevande e divertimenti per grandi e piccini, ma decisamente più limitata degli anni passati nello spazio di svolgimento e nella partecipazione delle persone. A queste era stato detto di presentarsi con un capo di abbigliamento o un accessorio di colore rosa, però io ne ho visto ben poco.
Per i commercianti il colore cambia: è il rosso. Non richiesto, ma che può venire da sé. Sì perché, per tenere aperto il proprio esercizio durante la Notte bianca, si deve versare un balzello, che ammonta ad alcune centinaia di euro. Con le vendite non si riesce a recuperare la cifra pagata o a realizzare un guadagno commisurato all’impegno. Quindi la decisione quasi unanime di tenere le serrande abbassate.
L’assessora fa pensare al nemico di Robin Hood, lo Sceriffo di Nottingham, che le tasse le riscuoteva, volenti o nolenti, che si riuscisse a farvi fronte o non. Forse, come presidente della Confcommercio locale, dovrebbe mostrare più sensibilità per i suoi rappresentati. Versano tutto l’anno imposte di ogni genere; investono i propri capitali, rendendo anche un servizio alla comunità; sono sempre esposti a rischi di natura personale. In tempo di vacanze per tutti un piccolo sconto, che non dipende da Roma, glielo si potrebbe fare.
Gli eventi e gli affari vanno sempre bene, ma devono essere accompagnati da considerazione per tutte le situazioni e serietà.
Festa come sempre in stile panem et circenses con cibo, bevande e divertimenti per grandi e piccini, ma decisamente più limitata degli anni passati nello spazio di svolgimento e nella partecipazione delle persone. A queste era stato detto di presentarsi con un capo di abbigliamento o un accessorio di colore rosa, però io ne ho visto ben poco.
Per i commercianti il colore cambia: è il rosso. Non richiesto, ma che può venire da sé. Sì perché, per tenere aperto il proprio esercizio durante la Notte bianca, si deve versare un balzello, che ammonta ad alcune centinaia di euro. Con le vendite non si riesce a recuperare la cifra pagata o a realizzare un guadagno commisurato all’impegno. Quindi la decisione quasi unanime di tenere le serrande abbassate.
L’assessora fa pensare al nemico di Robin Hood, lo Sceriffo di Nottingham, che le tasse le riscuoteva, volenti o nolenti, che si riuscisse a farvi fronte o non. Forse, come presidente della Confcommercio locale, dovrebbe mostrare più sensibilità per i suoi rappresentati. Versano tutto l’anno imposte di ogni genere; investono i propri capitali, rendendo anche un servizio alla comunità; sono sempre esposti a rischi di natura personale. In tempo di vacanze per tutti un piccolo sconto, che non dipende da Roma, glielo si potrebbe fare.
Gli eventi e gli affari vanno sempre bene, ma devono essere accompagnati da considerazione per tutte le situazioni e serietà.
Patrizia Ernani Locatelli