Lecco: maltrattamenti su una anziana, i 3 indagati in Tribunale
Questa mattina davanti al giudice Salvatore Catalano e al pubblico ministero dottoressa Simona Galluzzo, assistite dagli avvocati Marcello Perillo e Serena Panzeri, sono comparse per l’interrogatorio di garanzia le tre persone accusate di circonvenzione di incapace, maltrattamenti e di appropriazione di denaro nei confronti di una anziana residente in città.
Sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nel corso di una breve udienza per ciascuno, i tre soggetti (la badante della donna e due uomini, tutti e tre legati da vincoli di parentela) davanti al giudice hanno rigettato le accuse, non rilasciando ulteriori dichiarazioni in merito.
Inserita in un quadro complesso, con la presunta vittima in stato di difficoltà psicologico grave, l’indagine della Squadra Mobile era partita dalla segnalazione di un uomo che, accusato dalla badante di occupare abusivamente una sua proprietà, negando qualsiasi addebito aveva invece raccontato di avere assistito a episodi di maltrattamento dell’anziana. Da qui gli accertamenti, durati 5 mesi, con l’ausilio di telecamere e intercettazioni, che avevano portato ad aprire un fascicolo a carico della donna, assistente dell’anziana dal 2012, e di due suoi parenti, domiciliati presso la casa della stessa anziana con la decisione conseguente del Giudice per le Indagini Preliminari di divieto di avvicinamento dei tre rispetto alla presunta vittima, a tutela della stessa.
Una decina gli episodi contestati ai tre che ora dovranno essere chiariti e approfonditi dai legali difensori che questa mattina hanno sollevato una serie di questioni al magistrato che ha disposto la traduzione dell’ordinanza di 90 pagine nella lingua di origine dei tre e che ha così comportato un allungamento dei tempi di udienza.
Per gli accusati, che chiederanno l’autorizzazione ad accedere l’abitazione per recuperare i loro beni personali, permarrà il divieto di avvicinamento alla donna, che nel frattempo è stata ricoverata presso una casa di cura.
Sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nel corso di una breve udienza per ciascuno, i tre soggetti (la badante della donna e due uomini, tutti e tre legati da vincoli di parentela) davanti al giudice hanno rigettato le accuse, non rilasciando ulteriori dichiarazioni in merito.
Inserita in un quadro complesso, con la presunta vittima in stato di difficoltà psicologico grave, l’indagine della Squadra Mobile era partita dalla segnalazione di un uomo che, accusato dalla badante di occupare abusivamente una sua proprietà, negando qualsiasi addebito aveva invece raccontato di avere assistito a episodi di maltrattamento dell’anziana. Da qui gli accertamenti, durati 5 mesi, con l’ausilio di telecamere e intercettazioni, che avevano portato ad aprire un fascicolo a carico della donna, assistente dell’anziana dal 2012, e di due suoi parenti, domiciliati presso la casa della stessa anziana con la decisione conseguente del Giudice per le Indagini Preliminari di divieto di avvicinamento dei tre rispetto alla presunta vittima, a tutela della stessa.
Una decina gli episodi contestati ai tre che ora dovranno essere chiariti e approfonditi dai legali difensori che questa mattina hanno sollevato una serie di questioni al magistrato che ha disposto la traduzione dell’ordinanza di 90 pagine nella lingua di origine dei tre e che ha così comportato un allungamento dei tempi di udienza.
Per gli accusati, che chiederanno l’autorizzazione ad accedere l’abitazione per recuperare i loro beni personali, permarrà il divieto di avvicinamento alla donna, che nel frattempo è stata ricoverata presso una casa di cura.
S.V.