Galbiate: Wilma Riva e l'arte della poesia che parla dell'anima e all'anima

La biblioteca di Galbiate ha ospitato, nel pomeriggio di sabato, la poetessa Wilma Riva, vincitrice di numerosi premi. Nell’ambito della rassegna letteraria annuale “Incontro con gli autori”, promossa dall’assessorato alla cultura, questo spazio ha permesso all’autrice di presentare i suoi scritti e raccontare la propria passione. Accompagnata dalla voce di Carla Motta e dalle musiche dell’Assessore Franco Limonta, ha potuto leggere alcune delle sue poesie. 
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Wilma Riva

“Sono un’ex insegnante di scuola elementare, e già da dieci anni sono in pensione. Ho fatto fatica i primi anni a staccare la spina dalla mia professione, lavorando a contatto con i bambini ero sempre piena di vita ed entusiasmo. Ho, così, iniziato ad approfondire ciò che mi ha sempre appassionata, frequentando corsi di filosofia, psicologia e meditazione. Da prima ho scritto un libro per avviare i bambini alla meditazione, poi mi sono dedicata alla biografia dei Don Olinto Garavaglia, sacerdote, artista e viaggiatore che per tanti anni è rimasto a Galbiate e ha fatto tanto bene alla nostra comunità” ha detto l’autrice, spiegando il percorso che le ha permesso di entrare in contatto con l’editore Elio Pecora, saggista, scrittore e critico letterario, con il quale ha pubblicato alcuni testi in antologie con altri poeti. “Finalmente la carriera poetica è decollata, dandomi moltissime soddisfazioni. Ho partecipato a numerosi Concorsi nazionali e Internazionali ottenendo diversi riconoscimenti” ha aggiunto presentando alcuni dei suoi libri, “Anima e Natura”, “Dell’amore e altre cose”, “La luna piena” e “Ancora un’alba” con testi legati ad emozioni e sentimenti. 
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“Cominciai a scrivere poesie da piccola, grazie alla sensibilità di una mia insegnante che amava la poesia. La mia prima poesia, a 7 anni, si intitolava “Il mare” parlava del mare con le sue onde burrascose, anche se non lo avevo mai visto tra le colline della Brianza. Quella poesia fu pubblicata su Famiglia Cristiana, nella pagina dedicata ai ragazzi, e mi valse l’amicizia con una ragazzina di San Felice Circeo, una città vicina a Roma. La mia prima amicizia di penna che si è persa nell’oceano del tempo. Non ci siamo più sentite, ma nel mio cuore associo il potente legame che si è creato con il mio amore per la poesia” ha spiegato, raccontando ai presenti il suo amore per la poesia e la letteratura che non l’ha mai abbandonata, cui è riuscita a dedicarsi a tempo pieno con l’inizio della pensione. 
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L’autrice descrive la poesia come un’arte che parla all’anima e dall’anima. Un mezzo che permette di esprimere emozioni profonde, riflessioni intime e visioni del mondo. “Io scrivo poesie perché mi piace, in certi momenti è come se le parole sgorgassero come una sorgente. Non devo interrompere il flusso perché la memoria è labile e se non si coglie l’attimo l’ispirazione sparisce. Di solito scrivo più spesso di notte, mi lascio ispirare da esperienze, stati d’animo o letture. Mi permette di parlare d'amore, di dolore, di gioia, della natura che amo, della speranza del bene e del male umano. Mi permette di catturare l'essenza di un momento particolare, l'incanto di un'emozione o la noia, la rabbia, la paura. Scrivere poesie è un atto di creazione e di scoperta in cui è possibile esplorare la bellezza e la complessità della vita umana, giocare con il linguaggio, vedere nuove prospettive e connettersi con gli altri da anima a anima. La poesia ci accompagna attraverso i momenti più bui e celebra i momenti più luminosi. È un faro nella tempesta, una mano tesa nell'oscurità. È l'eco delle nostre anime, non può essere spiegata una poesia, ognuno può leggervi ciò che riesce e che risuona con le sue corde, come uno strumento musicale” ha aggiunto l’autrice, ringraziando gli Assessori Franco Limonta e Lauretta Invernizzi che le hanno permesso di presentarsi a Galbiate. 
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“Ringrazio la mia cara amica Carla Motta, ex Presidente del Cif di Galbiate, che mi ha sostenuto ed aiutato, ha inoltre letto, con grande espressività, alternandosi con me, varie poesie. Ringrazio il Sindaco Giovanni Montanelli per il bel discorso, la Presidente della Biblioteca che mi ha accolto” ha aggiunto.
Sa.A.
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