Laorca: alla grotta della Madonna di Lourdes si conclude il mese di maggio

Solenne celebrazione conclusiva avrà il mese mariano di maggio nella parrocchia lecchese dei Santi Pietro e Paolo, in quartiere Laorca. Nella serata di venerdì 31 maggio, alle 20.30, verrà recitato il Rosario nella parrocchiale. Seguirà la partenza della processione verso la grotta di Lourdes, sopra il cimitero di Laorca.
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Verrà seguito il cammino di fede della Via Crucis alle grotte di Laorca, che muove dal sagrato dedicato a Giovanni Paolo II, nel cuore del nucleo più antico e presso la famosa colonna detta anche “dei crapuni”. Già nel lontano 1770 le cappelle della passione di Gesù accompagnavano la salita verso la chiesetta di San Giovanni ai Morti, presso le grotte. 
C’è stata la Via Crucis del 1919 opera di Luigi Tagliaferri di Pagnona. Ora c’è quella degli anni Novanta del Novecento, con 15 “fermate”, compresa quella conclusiva della Resurrezione; si deve al lavoro di Paulo, pittore lecchese nativo di Laorca, e si allunga sul percorse di “109 passi e mezzo” che l’arcivescovo di Milano Gaspare Visconti contava nella relazione della sua visita pastorale del 1589, quando raggiungeva l’oratorio di San Giovanni ai Morti sotto le grotte.
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La processione mariana di venerdì sera salirà oltre, per raggiungere la grotta della Madonna di Lourdes, dove il parroco don Claudio Maggioni celebrerà la Messa e distribuirà la seconda Comunione a piccoli della parrocchia.
La grotta della Madonna di Lourdes domina tutta la zona del cimitero e si allunga sulla sottostante vallata del Gerenzone con un panorama che abbraccia quasi tutto il territorio lecchese. Una lapide ricorda che la grotta venne voluta nell’anno 1912 (quindi è più che centenaria) dal parroco del tempo don Roberto Gilardi.
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La cerimonia di venerdì sera sarà anche occasione per ricordare che alle grotte di Laorca saliva nell’Ottocento anche Antonio Stoppani, lecchese del quale ricorre il secondo centenario dalla nascita. L’abate del Bel Paese saliva alle grotte non solo per il diletto di una bella passeggiata ma per utile studio e ricerca per osservare le stalattiti gocciolanti d’acqua esistenti nelle grotte stesse. Era accompagnato dal parroco di Rancio don Luigi Barone, originario di Laorca.
A.B.
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