Calolzio: in mostra al Lavello diapositive e macchine fotografiche di inizio '900

Un patrimonio dal valore culturale, educativo e storico unico nel suo genere, per la prima volta a disposizione della collettività in un contesto altrettanto raro e speciale. Si intitola "La luce e il sapere" la mostra inaugurata nella mattinata di oggi, venerdì 24 maggio, al Monastero del Lavello di Calolzio, grazie a un progetto messo a punto dalla Provincia di Lecco con la collaborazione di altre realtà locali e anche di alcuni privati.
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In esposizione un centinaio di diapositive didattiche risalenti ai primi anni del Novecento di proprietà dello stesso ente sovracomunale, utilizzate dagli insegnanti di allora quale strumento educativo affinché gli alunni avessero la possibilità di studiare argomenti lontani nel tempo e nello spazio, dalla storia dell'arte alla musica, dalla geografia alla tecnologia: un'importante testimonianza dello spirito di un'epoca, ulteriormente arricchita dalla presenza di alcune antiche macchine fotografiche gentilmente offerte da Mauro Corneo, collezionista legato al club FotoLibera di Merate.
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A completare l'iniziativa - oltre all'attrezzatura per proiezioni fisse e animate messa a disposizione dalla Dirigente dell'Istituto Parini di Lecco Raffaella Crimella - una dettagliata pubblicazione stampata da Grafiche Cola.
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Carlo Malugani e, sotto, Cristina Pagano
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"Per noi si tratta di un progetto molto importante, nato già tempo fa quando abbiamo scoperto il "tesoro" rappresentato da un migliaio di diapositive in uno dei nostri depositi (il Centro multimedia dell'ente sovracomunale, allestito in un ufficio all'interno dell'Istituto Parini di Lecco prima del trasferimento nella sede di Corso Matteotti, come ha spiegato la Dirigente provinciale Cristina Pagano, ndr)" ha esordito il consigliere Carlo Malugani, sottolineando la sinergia tra i settori Istruzione e Cultura di Villa Locatelli che ha reso possibile la realizzazione della mostra. "Anche per il Monastero è un'iniziativa unica nel suo genere, che sicuramente merita di essere valorizzata e conosciuta, soprattutto dalle scuole".
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Roberto Montelone

Del resto, proprio per via dello scopo originario del materiale in esposizione, l'aspetto didattico è davvero al centro de "La luce e il sapere", come ha puntualizzato nel suo intervento il presidente della Fondazione di Santa Maria del Lavello Roberto Monteleone. "Da docente sono rimasto molto affascinato da queste diapositive, che per i miei colleghi dell'epoca erano uno strumento di lavoro imprescindibile", le sue parole. "Un progetto come questo, inoltre, ci aiuta a rendere il Monastero un luogo davvero fruibile e a disposizione di tutti, sette giorni su sette, dove costruire percorsi culturali di grande pregio".
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Anna Ranzi

Inedita, a questo proposito, anche la connessione instaurata tra l'antico complesso religioso calolziese e Villa Monastero di Varenna, di proprietà della Provincia di Lecco, che in occasione della mostra potranno essere visitati con un biglietto unico.

Galleria fotografica (42 immagini)

"Spesso chi osserva gli ambienti della dimora lariana, di aspetto seicentesco, non sa che è nata dalla trasformazione di un luogo con una presenza cistercense, mentre qui si percepisce proprio la vita di un microcosmo religioso, con i chiostri e la chiesa realizzata nel 1490" ha spiegato Anna Ranzi, coordinatrice del Sistema museale della Provincia. "Da qui l'idea di mettere le due strutture in connessione, in un percorso anche turistico tra monasteri sul versante orientale del Lario, a partire da un allestimento che si presta bene anche a eventuali integrazioni e sviluppi futuri". 
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Aldo Valsecchi e Roberto Cassanelli
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Il collezionista Mauro Corneo e Luca Brambilla, che ha curato la stampa della pubblicazione

Felice e soddisfatto dell'iniziativa anche il vice sindaco di Calolzio Aldo Valsecchi, che ha sottolineato a sua volta come portare "la storia nella storia" (quella rappresentata appunto dalla cornice del Monastero) non possa che essere un buon viatico per il turismo, a maggior ragione se si coinvolgono i giovani studenti delle scuole. 
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"Questa è archeologia della fotografia, non pre-cinema" ha invece voluto precisare Roberto Cassanelli, Professore alla Scuola di specializzazione in beni storico-artistici all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. "Qui vediamo del materiale poco conosciuto e studiato, in apparenza destinato ad essere buttato via, che invece meriterebbe un grande lavoro di approfondimento. Il Lago di Como, essendo stato visitato da William Fox Talbot, fa parte, peraltro, dei luoghi che hanno visto nascere la fotografia. Che all'epoca, come emerge bene dalle diapositive, aveva sostanzialmente due scopi: il divertimento del pubblico e, appunto, la didattica".  
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Un migliaio, in totale, i "vetrini" rinvenuti dalla Provincia di Lecco, un centinaio dei quali in esposizione al Lavello insieme alle antiche macchine fotografiche - alcune in formato tascabile, altre decisamente più "ingombranti" - che sicuramente non mancheranno di attirare la curiosità e l'attenzione dei visitatori. La mostra "La luce e il sapere" sarà aperta fino al prossimo 29 dicembre dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00, sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00.
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B.P.
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